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Stan Lee, il figlio di Jack Kirby contro il documentario di Disney+

Cinema

Camilla Sernagiotto

©Getty

Neal Kirby, figlio dell'iconico artista e scrittore Marvel Jack Kirby, si chiede se il pubblico dovrebbe presumere che il visionario dei fumetti Stan Lee "abbia avuto una mano nella creazione di ogni personaggio Marvel" in risposta a un documentario appena presentato sulla vita di Lee. Lui e la nipote di Jack, Jillian Kirby, hanno pubblicato una dichiarazione condivisa prendendo di mira il documentario di Disney+

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Neal Kirby, figlio dell'iconico artista e scrittore Marvel Jack Kirby, critica assieme a sua figlia Jillian il documentario su Stan Lee presentato in anteprima al Tribeca Film Festival prima di approdare su Disney+ (visibile anche su Sky Glass, Sky Q e tramite la app su Now Smart Stick).

Neal si chiede se il pubblico dovrebbe presumere che il visionario dei fumetti Stan Lee "abbia avuto una mano nella creazione di ogni personaggio Marvel" in risposta a un documentario appena pubblicato sulla vita di Lee. Lui e la nipote di Jack, Jillian Kirby, hanno pubblicato una dichiarazione condivisa prendendo di mira il docu.

Il padre di Neal Kirby ha co-creato personaggi come Hulk, Thor e gli X-Men.
"Non è un grande segreto che ci siano sempre state polemiche sulle parti che sono state giocate nella creazione e nel successo dei personaggi Marvel", ha scritto Neal Kirby nella sua dichiarazione postata sui social media lo scorso week-end.

“Stan Lee ha avuto la fortunata circostanza di avere accesso al megafono e ai media, e li ha usati per creare i propri miti sulla creazione del pantheon dei personaggi Marvel. Si è fatto la voce della Marvel. Quindi, per diversi decenni è stato l'unico creatore, benedetto inoltre da una lunga vita (mio padre è morto nel 1994)", ha aggiunto Neal Kirby.

Ha poi notato come Lee sia elencato come co-creatore di ogni personaggio Marvel nato dal 1960 al 1966, compreso Silver Surfer, un personaggio creato da Kirby.

Le critiche mosse dal figlio e dalla nipote di Jack Kirby

"Dobbiamo presumere che Lee abbia avuto una mano nella creazione di ogni personaggio Marvel?”, ha scritto Neal Kirby. “Dobbiamo presumere che non sia mai stato l'altro co-creatore ad entrare nell'ufficio di Lee e a dire: 'Stan ho una grande idea per un personaggio!' Secondo Lee, è sempre stata una sua idea. Lee passa molto tempo a parlare di come e perché ha creato i Fantastici Quattro, con un solo fugace riferimento a mio padre", ha continuato.

Neal Kirby ha concluso affermando che Lee ha avuto "pubblicità incontrastata" negli anni successivi alla morte di suo padre, sottolineando che il primo credito cinematografico di suo padre è avvenuto nel 2008 con l'uscita di Iron Man.

Trovate la dichiarazione completa nel tweet in fondo a questo articolo.

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Il docu - disponibile in streamingsu Dinsey+, visibile anche su Sky Glass, Sky Q e tramite la app su Now Smart Stick - ripercorre la vita di Stanley Lieber fino alla fulminea ascesa della Marvel Comics. Stan Lee racconta la storia alternando materiale d’archivio, video amatoriali, interviste e registrazioni audio.

Si tratta di un documentario che vuole proporre un ritratto intimo e artistico di un uomo che è un’icona globale, ma quest’opera vorrebbe innanzitutto far conoscere Stan proprio come uomo. Un visionario (parola assai abusata, ne conveniamo, ma che non può che calzare a pennello nel caso di Stan Lee): a 17 anni inizia a lavorare come fattorino per la Timely Comics per poi diventare nel giro di due anni editor, art director e capo sceneggiatore. I fumetti hanno fatto parte della sua vita fin dal 1939. Nel 1961 Lee riceve una direttiva da Martin Goodman - editor della società che stava per essere ribattezzata Marvel - il quale gli ordina di formare un team di supereroi in grado di competere con la Justice League della Dc Comics. La moglie gli suggerisce di creare dei personaggi più realistici di quelli che all’epoca popolavano il mondo dei fumetti, qulacuno con cui la gente avrebbe potuto identificarsi. La prima idea è quella dei Fantastici Quattro, personaggi super sì ma che devono comunque fare i conti con problemi ordinari: litigano, nutrono la loro rabbia e si preoccupano di cose come pagare l’affitto. E, cosa importantissima per il pubblico, hanno per la prima volta dei problemi di autostima, come tutti gli uomini, super o meno che siano.

Di seguito trovate la dichiarazione polemica nei confronti del documentario Stan Lee, twittata nei giorni scorsi dal figlio e dalla nipote di Jack Kirby.

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