Stan Lee: un documentario da non perdere sul “The Man” della Marvel. Recensione

Cinema

Letizia Rogolino

@Ufficio Stampa Disney+

Dal 16 giugno su Disney+ (visibile anche su Sky Glass, Sky Q e tramite la app su Now Smart Stick) il documentario ufficiale sull’uomo Marvel che ha fatto la storia nel mondo dei fumetti e della cultura pop

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David Gelb dirige Stan Lee, il documentario ufficiale su una delle persone più influenti nel mondo dei fumetti e della cultura pop che, dal 16 giugno è disponibile su Disney+ (visibile anche su Sky Glass, Sky Q e tramite la app su Now Smart Stick). Un giorno dopo l’uscita al cinema di The Flash, il nuovo film del competitor Dc Comics, in streaming si ripercorre la vita di Stanley Lieber fino alla fulminea ascesa della Marvel Comics. Stan Lee racconta la storia di “The Man” con le sue stesse parole. Alternando materiale d’archivio come video amatoriali, interviste e registrazioni audio, il film esamina la storia delle origini del papà degli eroi Marvel amati ancora oggi, portando sullo schermo un universo di storie che vanno a delineare il ritratto intimo e artistico di un uomo con una filosofia di vita ben precisa che ha lasciato una impronta chiara e profonda nel cinema e nella cultura pop.

L’avventura con la Marvel

Un visionario, così potremmo definire Stan Lee, che a 17 anni inizia a lavorare come fattorino per la Timely Comics per poi diventare nel giro di due anni editor, art director e capo sceneggiatore. I fumetti hanno fatto parte della sua vita fin dal 1939, anche se all’epoca non c’era molto rispetto per le professioni legate a quel settore. Nel 1961, tuttavia, Lee riceve una direttiva da Martin Goodman, editor della società che stava per essere ribattezzata Marvel che gli ordina di formare un team di supereroi in grado di competere con la Justice League della Dc Comics. In quel periodo Stan Lee è stanco dei fumetti ed è restio ad accettare l’incarico, ma la moglie insiste e gli suggerisce di creare dei personaggi più realistici di quelli che all’epoca popolavano il mondo dei fumetti, con cui la gente avrebbe potuto identificarsi. La prima idea è quella dei Fantastici Quattro, personaggi con un po’ di angoscia che fanno i conti con problemi ordinari: litigano, nutrono la loro rabbia e si preoccupano di cose come pagare l’affitto o hanno problemi di autostima.

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Eroi più umani

Stan Lee ha reso gli eroi più simili a noi e il pubblico ha cominciato a entrare più in empatia con essi. Il documentario di Gelb fa il suo dovere: informa, racconta e trova un equilibrio tra sogno e concreto, tra creatività e solidità attraverso il percorso di Stan Lee che ha provocato una rottura significativa tra il fumetto del passato e quello moderno. I suoi cameo nei vari cinecomics approdati negli anni sul grande schermo hanno fatto la storia e i fan si divertivano a scovare quell’uomo elegante con baffi bianchi e occhiali da sole in qualche inquadratura. Un grande sognatore sicuramente, ma anche una mente da esplorare che funzionava secondo meccanismi affascinanti. Quando descrive le origini di Spider-Man rivelando che l’idea è nata guardando una mosca sul muro è assolutamente geniale. In quel momento ha pensato se una persona potesse aggrapparsi a superfici varie e da lì l’idea dell’Uomo Ragno che ha condiviso subito con Martin Goodman che l’ha bocciata.

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Il regista David Gelb regala molte nozioni e curiosità sulla carriera e la vita di Stan Lee che, per un appassionato, è sicuramente un’esperienza emozionante e divertente. Cresciuto a New York durante la Depressione, figlio di immigrati ebrei rumeni, Stan Lee ha ricevuto una dura educazione e, quando ha avuto l’occasione di vivere un sogno, non ha perso tempo e si è tuffato a capofitto nel futuro, o forse nel destino. Il legame con la moglie Joan ha influenzato molto il suo cammino, e professionalmente le collaborazioni con Jack Kirby e Steve Ditko hanno dato vita ad alcuni dei personaggi più iconici della Marvel. Un esempio di successo e di realizzazione di un sogno partendo da zero che spinge a riflettere ed è di ispirazione per le giovani generazioni e non solo.

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