Il Sol dell’Avvenire, l’intervista di Sky TG24 a Nanni Moretti e al cast. VIDEO

Cinema
©IPA/Fotogramma

Un film sull'amore per il cinema, sull'amore per le persone e sull'amore per l'amore. È con queste parole che Nanni Moretti presenta "Il Sol dell'Avvenire" la sua nuova opera in sala dal 20 aprile e in concorso al prossimo Festival di Cannes. Nel cast Margherita Buy, Silvio Orlando e Barbora Bobulova tra gli altri

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Un film che è molte cose ma soprattutto, per usare le parole di Silvio Orlando: "ci ricorda quanto dobbiamo essere indulgenti con noi stessi".

Nanni Moretti arriva in sala il 20 aprile con Il Sol dell'Avvenire e si prepara contestualmente al Festival di Cannes dove passerà in concorso.

Un regista che deve fare un film sulla storia del Partito comunista italiano nel 1956, ma che è in crisi con la moglie, che è produttrice, che ha una figlia innamorata di un uomo decisamente più grande di lei e che vorrebbe in realtà dirigere un film di sole canzoni. Nel cast, accanto a Moretti, per la quinta volta troviamo Margherita Buy e Silvio Orlando, per la prima invece Barbora Bobulova. La pellicola, che di fatto è una delle sue più personali, riflette anche sul senso di nostalgia e sul potere salvifico del cinema. Ce ne hanno parlato i protagonisti.

 

NANNI MORETTI

 

“Attraverso questo film volevo ricordare l’amore per il cinema, l’amore per l’amore, l’amore per le persone e l’interesse per la politica.

La nostalgia non è qualcosa che si fissa nevroticamente nel passato, ma è una nostalgia generatrice di futuro.

Questo film è il bilancio di questa primissima fase della mia carriera, poi ci sarà una seconda fase dei prossimi 50 anni!”.

 

“Il cinema come terapia non mi appartiene, però il cinema come urgenza di raccontare se stessi sì. Io mi sono aggrappato al cinema finito il Liceo, nella maturità del luglio 1972. Prima avevo smesso di giocare a pallanuoto, poi avevo smesso di fare politica, poi mi sono ritirato all’ultimo anno di scuola e ho dato gli esami da privatista. A quel punto, con genitori insegnanti che non c’entravano nulla con quel mondo, ho sentito (un po' oscuramente) che il provare a fare cinema poteva essere il modo giusto per raccontare quello che avevo urgenza di dire agli altri e a me stesso. 

Questa cosa è rimasta inalterata per i decenni. Voglio fare un film doloroso e magari con dentro qualcosa di comico, giro Mia Madre. Voglio fare un film solo drammatico, giro Tre Piani.

Ne voglio farne uno con tanti sentimenti e diversi registi stilistici, giro Il Sol dell’Avvenire. Negli anni ho cercato di rimanere coerente e sta agli altri dire se ci sono riuscito”.

 

Se sono un po' migliorato come attore o come regista, negli anni, non è un fatto professionale ma umano. Il mio cambiare negli anni si è riflesso inevitabilmente sul mio lavoro, sul mio modo di recitare, girare o scrivere”.

MARGHERITA BUY

Io Nanni non lo conosco dall’inizio e i racconti che mi arrivavano erano un po' traumatizzanti. (risata). Credo che quando fai il regista e hai cose da dire, gli altri siano un mezzo per farlo ma a volte anche un ostacolo.

Credo però che oggi il suo rapporto con le persone a cui affida questo compito sia migliorato, c’è quindi più umanità adesso in Nanni perché si è ammorbidito nella fase di ricerca dentro se stesso”.

 

“Il cinema posso dire che mi ha aiutato ad aggrapparmi a qualcosa. Non so da dove mi sia uscita questa passione che però mi ha aiutata a dare un senso a delle cose”.

 

SILVIO ORLANDO

Nanni è molto cambiato nel corso degli anni: quella sua intransigenza dei primi tempi, che quasi diventava una furia in alcune occasioni, ora ha lasciato spazio a un sentimento di tenerezza, di mitezza, di pietà verso se stessi.

Nanni ora è più capace di perdonarsi, ecco, magari perdonarsi qualche fallimento che la vita ci presenta. Per questo trovo che abbiamo fatto un film molto sincero”.

 

“La nostalgia ti fa vedere il passato attraverso una lente positiva. La cosa non positiva è quando il passato lotta con il presente. Certo il tuo percorso personale, la tua vita, la tua storia, il tuo vissuto, le tue ferite, sono il motore migliore per un attore che deve lavorare su un personaggio qualsiasi. Un attore che riesce a portare dentro al proprio personaggio le proprie malinconie, o la gioia, o le ferite, credo che sia più completo.”

 

“Nanni ha sempre avuto un atteggiamento abbastanza intransigente con se stesso e con il mondo quindi il sentimento più forte di questo film è l’indulgenza verso se stessi. Avere pietà di se stessi, che poi credo sia il messaggio più bello da dare a un pubblico. Avere pietà verso se stessi permette di avere pietà anche verso gli altri. Siamo sempre in competizione con noi stessi e invece rallentare questa gara e avere compassione non fa mai male”.

 

La recitazione mi ha fatto trovare il mio posto nel mondo. Ero un adolescente un po' problematico e solo grazie alla recitazione, lentamente, ho imparato a volermi bene e ho avuto la sensazione che gli altri mi volessero bene, visto che la ricerca di un attore è sempre quella di sentirsi amato! Io l’ho vissuto prima con il teatro e poi con il cinema".

BARBORA BOBULOVA

“Dal primo momento ho pensato che fosse un personaggio davvero adatto a me, fin dalla prima lettura della sceneggiatura. Abbiamo molti aspetti in comune, anche lei è un’attrice, che prima faceva la sarta (come mia nonna), c’è l’invasione dell’Ungheria e mia madre è ungherese.

Insomma c’erano moltissimi elementi che mi appartengono.

Adoro poi il fatto che quest’attrice, con una grande libertà, dice quello che pensa in faccia al regista, cambia le battute e fa cose che io non riuscirei mai a fare.

Per questo me la sono proprio goduta, perché io non ho mai questa libertà. Potrei imparare da lei!”.

 

Nel film c’è molta nostalgia e io ho un buon rapporto con la nostalgia.

Fa parte della mia vita da sempre e la penso come un sentimento positivo, non negativo. Ogni tanto mi nutro di ricordi e del passato, e ci sto bene. Mi aiuta a rimanere “connessa” con me stessa e con l’esterno”.

 

Il cinema mi ha salvato tanto, anche perchè mi ha portato in Italia dandomi un nuovo Paese. Mi ha quindi dato la possibilità di avere quasi una doppia personalità che è sempre una ricchezza".

Progetto senza titolo - 1

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