Gwyneth Paltrow, le testimonianze dei figli nel processo per incidente

Cinema
©Getty

Apple e Moses Martin hanno difeso la madre, accusata dall'optometrista in pensione Terry Sanderson di aver provocato un incidente sugli sci sulle piste del Deer Valley Resort, nello Utah, nel febbraio 2016

Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie di spettacolo

 

 

 

Martedì un tribunale dello Utah ha ascoltato le deposizioni di Apple e Moses Martin, i figli adolescenti di Gwyneth Paltrow e del frontman dei Coldplay Chris Martin, che sono state lette dai team legali nel corso del processo all’attrice per un incidente sugli sci. La scorsa settimana l’optometrista in pensione Terry Sanderson, 76 anni, ha accusato la vincitrice del Premio Oscar di averlo travolto nel febbraio 2016 sulle piste del Deer Valley Resort e di avergli provocato “lesioni cerebrali traumatiche permanenti, quattro costole rotte, dolore, sofferenza, perdita di godimento della vita, disagio emotivo e deturpazione”. L’uomo ha chiesto un risarcimento di 300.000 dollari mentre l’attrice, che ha invece negato le accuse e ha sostenuto di essere stata colpita da Sanderson, ha domandato a sua volta il risarcimento simbolico di un dollaro. La figlia Apple, che all’epoca dell’incidente aveva circa 12 anni, ha dichiarato di aver sentito un “trambusto” sulla pista: “(Mia madre) ci ha raccontato cosa è successo...È entrata e ho notato che sembrava un po’ scioccata, e le ho chiesto che cosa fosse successo e lei ha detto “questo stronzo mi è venuto addosso, mi è venuto dritto nella schiena”. Era in uno stato di shock e dopo ha deciso che non avrebbe sciato per il resto della giornata, cosa che non fa mai, rimane sempre lì, ma era sotto shock e aveva un po’ di dolore”. Apple ha proseguito: “Non l’ho mai vista così scossa ed era davvero chiaramente visibilmente sconvolta e aveva una sorta di dolore...aveva un po’ di dolore e ricordo che è per quello che è andata alla spa per farsi un massaggio”. Ha testimoniato anche il figlio Moses, che all’epoca dell’incidente aveva 9 anni e che, nonostante non abbia assistito alla collisione tra Sanderson e la madre, l’ha vista per terra accanto all’uomo. “Ero lì intorno e ho realizzato che era mia madre – quando sono sceso ho sentito mia madre urlare contro l’uomo. Stava dicendo qualcosa sulla falsariga di “che diavolo””.

IL PROCESSO

Nel corso del processo, entrambe le parti hanno tentato di provare la loro innocenza: Sanderson ha dichiarato di aver percepito, prima dell’urto, qualcuno “fuori controllo”, mentre Paltrow ha affermato di non aver subito realizzato cosa stesse accadendo quando “due sci si sono messi tra i miei sci costringendomi a divaricare le gambe e poi un corpo si è premuto contro di me”. Nelle udienze si sono susseguite le ricostruzioni video dell’incidente e le testimonianze dei medici e di Eric Christiansen, maestro di sci di Moses. Secondo il figlio dell'attrice l'istruttore, che per Sanderson sarebbe “bullo” che non ha offerto aiuto, avrebbe invece "cercato di capire che cosa stesse succedendo e come avrebbe potuto aiutare le persone...Ha cercato di far uscire le persone fuori dalla situazione in sicurezza”. L'ingegnere biomeccanico Irving Scher ha poi dimostrato in aula che la versione di Paltrow sarebbe “coerente con le leggi della fisica”. Stephen Owens, avvocato della star di Hollywood, ha infine affermato che dopo l'incidente Sanderson ha confermato di sentirsi bene e ha postato online un' "immagine molto felice, sorridente" di sé stesso su uno slittino.

approfondimento

Gwyneth Paltrow, processo contro l'attrice per incidente sugli sci

Spettacolo: Per te