Festival del cinema di Berlino 2023, Willem Dafoe: “L’arte disorienta e apre la mente”

Cinema

Letizia Rogolino

©IPA/Fotogramma

L'attore è stato ospite a Berlino per l’anteprima del film Inside ed ecco cosa ha raccontato in conferenza stampa

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Elegante, sorridente e con i baffi dovuti probabilmente a un ruolo che sta girando in questo periodo, Willem Dafoe è stato ospite alla Berlinale 73 per presentare in anteprima il film Inside del regista greco Vasilis Katsoupis. L’attore interpreta un ladro di opere d’arte che si ritrova intrappolato in un attico lussuoso di New York in seguito a un colpo finito male. Mentre è intento a rubare le opere affisse alle pareti, Nemo fa scattare l’allarme e l’appartamento domotico ed elegante con un arredamento moderno e freddo, si chiude completamente ed ermeticamente senza offrirgli alcuna via d’uscita. Il regista e il cast sono stati presenti alla conferenza stampa per svelare alcune curiosità sul film che procede come un one man show in cui Dafoe è assoluto protagonista, magnetico e catalizzatore.

One man show

Willem Dafoe regge da solo l’intero film che si rivela un dramma da camera in cui la tensione si costruisce gradualmente all’interno di quattro mura lasciando spazio a tratti all’ironia. Il protagonista è un uomo solo che deve sopravvivere in una prigione ben arredata ma che non offre cibo, acqua o altri comfort. Persino la temperatura è ballerina - da un caldo eccessivo che tocca i 40 gradi fino a un freddo vicino agli 8 - mettendolo a dura prova. "Molte cose mi hanno attratto di questo progetto, non avevo la sensazione che fosse un lavoro in solitaria, in parte lo è ma ci sono altri attori. La struttura mi è  piaciuta molto: sapevo che avremmo girato in sequenza e questo era molto interessante. C'erano molti dettagli che non potevano essere definiti finché non si entrava sul set. Penso che questo sia un bel modo di lavorare: entrare in uno spazio, usare quello che hai a disposizione invece di portare un'idea e plasmare il tutto affinché quell'idea possa attuarsi. È stato eccitante e ho pensato che sarebbe stato una bella sfida farlo” ha detto Dafoe durante la conferenza stampa a Berlino. Un ruolo praticamente privo di battute poiché l’uomo al centro della storia passa gran parte del suo tempo da solo cercando un modo per uscire e tornare alla sua libertà.

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Un film dalla natura contraddittoria

“Il testo di questo film è molto attivo, ma nello stesso tempo anche riflessivo. Molto interiore ma anche molto fisico e questa natura contraddittoria mi ha convinto a prendere parte a questo progetto” ha aggiunto Dafoe, rapito dall’architettura narrativa di Inside che cattura e intriga lo spettatore dall’inizio alla fine. “Io adoro sperimentare quando recito. Anche quando un attore non ha troppe battute da pronunciare a voce recita comunque con il corpo ed è interessante perché non si cade nelle classiche trappole di un film tradizionale, ma puoi avventurarti e recitare piuttosto in un luogo misterioso”.

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L’arte apre la mente

"L'arte è molto importante nel mio film, volevo fosse così, è la coprotagonista insieme al design e all'architettura. È un importante mezzo di comunicazione e a volte lo dimentichiamo. Le persone hanno sempre comunicato con l'arte, anche in passato, per mostrarci le loro vite. In qualsiasi forma sia è la più importante traccia che possiamo lasciare su questo pianeta” ha sottolineato il  regista Vasilis Katsoupis, seguito da Dafoe che ha condiviso la sua idea e il suo sentimento per l’arte. “Ho lavorato con molti artisti e sono cresciuto andando molto a mostre e visitando musei. Mi piace molto che ognuno possa percepire un’opera d’arte in un modo diverso. Penso che l’arte apra la mente e ti offra di versi punti di vista su qualcosa, così non resti bloccato nelle tue idee, nel tuo mondo. Mi piacciono le cose che ti portano fuori dagli schemi, dal tuo modo di pensare, e l’arte può disorientarci e connetterci con il mistero della vita. Si può fare con la rappresentazione della natura o in altri modi, ma l’arte è molto potente per questo”.

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