Il leggendario Luke Skywalker autograferà una serie di poster della saga stellare in edizione limitata per raccogliere fondi a sostegno dei rifornimenti di droni in Ucraina, a quasi un anno dallo scoppio della guerra
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In un’intervista rilasciata alla rivista americana Politico Mark Hamill, il leggendario Luke Skywalker di Star Wars, ha annunciato che autograferà una serie di poster della saga stellare in edizione limitata per raccogliere fondi a sostegno dei rifornimenti di droni in Ucraina, impegnata da quasi un anno nel conflitto contro la Russia. “Per veri collezionisti duri e puri” ha dichiarato l’attore “specialmente per quelli che hanno disponibilità ingenti – si possono fare molti più soldi di quanto si immagini”. Il valore dei manifesti autografati, infatti, potrebbe risultare particolarmente elevato anche perché Hamill non ha firmato alcun merchandising sin dai tempi del tour promozionale di Star Wars: Gli Ultimi Jedi, avvenuto nel 2017. “È semplicemente qualcosa che non faccio” ha spiegato l’attore, che ha poi aggiunto di essere più che felice di contribuire all’iniziativa per sostenere la resistenza dell’Ucraina.
IL SOSTEGNO ALL'UCRAINA
Hamill ha rimarcato gli orrori della straziante realtà della guerra combattuta dagli ucraini e ha dichiarato di aver imparato proprio da Star Wars l’importanza di fare “la cosa giusta per il bene di tutti, piuttosto che per il proprio interesse”. Lo scorso settembre, Hamill è stato nominato ambasciatore del progetto Army of Drones di United 24, piattaforma nata per sostenere i droni in difesa dell’Ucraina, dal presidente Volodymyr Zelensky: “Come in Star Wars, il bene trionferà sul male e la luce vincerà le tenebre. Con te al nostro fianco non potrebbe andare diversamente”. Una volta investito della carica, Hamill ha dichiarato: “So per certo che gli ucraini hanno bisogno di droni per difendere la loro terra, la loro libertà e i valori dell’intero mondo democratico" minacciati dall' "impero del male". Oggi, ha proseguito l'attore, “tutto ciò che posso fare, seppur piccola, è qualcosa che mi sento obbligato a fare...i droni sono essenziali in questo conflitto. Sono occhi nel cielo. Proteggiono i confini, monitorano”.