Napoleon, cosa si dice del film con Joaquin Phoenix dopo le prime proiezioni di prova

Cinema

Manuel Santangelo

L’atteso kolossal firmato da Ridley Scott ha raccolto pareri meno entusiastici nella seconda proiezione di prova, tenutasi a Los Angeles giovedì scorso. Dopo che a novembre si era parlato senza mezzi termini di “un capolavoro”, stavolta paiono esserci più dubbi su questa ambiziosa pellicola cui il regista di Blade Runner lavora da svariati anni.

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Se dopo le reazioni al primo test-screening sembravano esserci pochi dubbi sul successo di Napoleon, ora qualche perplessità in più viene avanzata. L’ultima proiezione di prova qualche giorno fa ha infatti evidenziato diverse possibili mancanze nell’atteso kolossal di Ridley Scott, cui Apple punta molto anche in ottica Oscar.

Persino Napoleone passa per i riti di Hollywood

La lavorazione di Napoleon non è stata semplice ma era preventivabile, anche in ragione delle grandi ambizioni di un progetto che Scott ha in testa da anni. Il film ha poi dovuto essere rivisto per assecondare i desiderata della star assoluta della pellicola, Joaquin Phoenix, che non si è fatto troppi problemi a discutere con il regista su cosa lo convincesse meno del film: “Con Joaquin si può riscrivere tutto il dannato film perché si sente a disagio. E in qualche modo è quel che è successo con Napoleon”, aveva confessato Ridley Scott che ora è finalmente pronto a mostrare al pubblico il frutto di tanto lavoro. Prima però di fare arrivare l’opera nelle sale, come si è soliti fare ad Hollywood, bisogna fare almeno un paio di proiezioni di prova. Una tradizione che viene presa molto sul serio, soprattutto in America, dove il primo a fare il cosiddetto test-screening fu addirittura il pioniere del muto Harold Lloyd. In queste occasioni, in base alle reazioni di chi vede in anteprima la pellicola, si può decidere addirittura di tagliare il film o cambiare alcune scene. Ridley Scott lo sa bene, visto che Blade Runner uscì decisamente trasformato ai tempi dalle proiezioni di prova. Nonostante ciò però nemmeno il leggendario cineasta si sottrae a questo rituale che per i blockbuster è di fatto un passo obbligato. Come ha ricordato in un’intervista alla BBC anche l’autore di Audience-ology Kevin Goetz, il 90 per cento dei grandi film distribuiti in tutti gli Stati Uniti è passato da uno o più test screening: “In media ce ne sono tre, ma a volte si arriva anche a dieci o quindici”. Napoleon per ora ne ha vissuti solo due, che hanno dato risultati per certi versi quasi opposti tra loro.

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La prima volta sembrava un capolavoro

La prima proiezione dell’epopea in costume di Scott e Phoenix si era avuta addirittura a novembre del 2022, garantendo risposte discretamente positive a chi aveva lavorato al film. Il regista di Alien sembrava poter dormire sonni tranquilli visto che la pellicola era stata definita senza mezzi termini dai presenti come “un capolavoro” che rappresentava “il culmine del lavoro di una vita di Ridley come regista”, anche grazie alla sua magniloquente messa in scena delle battaglie. In quel caso era stata elogiata poi pure la performance del protagonista, arrivando a far partire coraggiosi paragoni tra Joaquin Phoenix e Marlon Brando. In generale tutte le reazioni che erano uscite su Napoleon erano entusiaste: veniva addirittura lodata la capacità del film di essere perfettamente in grado di raccontare il tempo in cui viviamo, pur rimanendo a prima vista comunque prima di tutto una grande opera in costume. Un’incoronazione in piena regola insomma, che ora appare però meno convinta dopo il secondo test-screening.

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Ora il condottiero pare un “piagnucolone”. Ma sarà vero?

A raccogliere il parere di uno spettatore dell’ultima proiezione di prova, tenutasi giovedì scorso a Los Angeles, ci ha pensato World of Reel. La testata che riporta la notizia non specifica se l’intervistato sia effettivamente una sola persona e comunque mantiene segreta l’identità di chi è stato interpellato. Ciò che è certo è che il giudizio sull’atteso kolossal pare essere adesso un po’ meno entusiastico rispetto a novembre, pur trattandosi probabilmente dello stesso film anche in termini di coraggiosa durata (confermati i 150 minuti di lunghezza). A lasciare più dubbi è proprio il protagonista, colui che dà anche il titolo al film: “Napoleon di Ridley Scott dura 150 minuti e vede Joaquin Phoenix interpretare un personaggio estremamente piagnucoloso. Rimane molto fedele a tutto ciò che sappiamo o abbiamo sentito dire di Napoleone nei libri di storia, ma questo suo piagnucolio dà al film un sottofondo comico, che è piaciuto a pochi nella sala”. Nella breve reaction si accenna a titolo esemplificativo a una precisa frase che il Bonaparte cinematografico si lascerebbe scappare: 'Torno dall'esilio e vedo che la Francia è in bancarotta e mia moglie è una troia! Fantastico!’, chiarendo implicitamente come il tradimento di Giuseppina sarà uno snodo fondamentale della trama. Forse questo momento avrà addirittura più spazio delle battaglie, che secondo le fonti sarebbero al momento troppo poche (compromettendo il ritmo del film): “Le scene di battaglia erano belle, più o meno, ma ce ne sono quattro! Quindi finisce per diventare un po' ripetitivo. Nel complesso Phoenix brilla, ma il film vacilla.” A questo punto la domanda è lecita: di chi fidarsi? Di coloro che gridano al capolavoro o di quelli che esprimono qualche riserva? Posto che Napoleon potrebbe cambiare ancora prima di arrivare nelle nostre sale, la sensazione è che alla fine l’unico parere da tenere davvero in considerazione sia il proprio (come al solito). Allons enfant de la cinématographie, le jour de Napoleon est (presque) arrivé

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