Il mio amico Massimo, il trailer del docufilm su Massimo Troisi (tra riso e pianto)

Cinema

Camilla Sernagiotto

©Webphoto

L'attesissimo docufilm diretto da Alessandro Bencivenga, con le voci narranti di Lello Arena e Cloris Brosca, uscirà sul grande schermo dal 15 al 21 dicembre, distribuito da Lucky Red. In queste ore è uscito il video che anticipa ciò che vedremo al cinema: qualcosa di inusuale e molto emozionante, tra ironia e leggerezza. Per ripercorrere la vita e la carriera del compianto attore napoletano proprio come sarebbe piaciuto a lui: ridendo e piangendo assieme

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È uscito il trailer ufficiale de Il mio amico Massimo, l'attesissimo docufilm che ripercorre la vita e la carriera del compianto attore napoletano, Massimo Troisi.
La pellicola, diretta da Alessandro Bencivenga, è arricchita dalle voci narranti di Lello Arena e Cloris Brosca. È attesa sul grande schermo dal 15 al 21 dicembre, distribuita da Lucky Red.

Il video appena uscito anticipa ciò che vedremo al cinema, offrendo un primo assaggio di questo progetto: sarà un ritratto inusuale e molto emozionante, tra ironia e leggerezza, per fare un viaggio nella vita e nella carriera di un mito, un mito intramontabile, anche se prematuramente scomparso a causa di un disturbo cardiaco.
Il mio amico Massimo vuole ripercorrere la vita e la carriera dell’artista proprio come sarebbe piaciuto fare a lui: ridendo e piangendo assieme.

Il film uscirà a quasi settant’anni dalla nascita di Massimo Troisi, nato il 19 febbraio 1953 a San Giorgio a Cremano e spirato a Roma il 4 giugno 1994.
Il mio amico Massimo parte dalle esibizioni di cabaret di Troisi, passando alla sua esperienza teatrale e ai primi passi mossi sul piccolo schermo. Il docufilm è arricchito di tanto prezioso materiale d’archivio, con suoi interventi televisivi, le sue esperienze teatrali, tra foto d’epoca, immagini del backstage e via dicendo.
Non mancano all'appello le parole di tantissimi amici, familiari e di vari esponenti del mondo dello spettacolo molto importanti, da Carlo Verdone a Nino Frassica, da Clarissa Burt a Maria Grazia Cucinotta, fino a Ficarra e Picone, Pippo Baudo e Renzo Arbore.
“Massimo è visto attraverso gli occhi di tutti quelli che come me hanno avuto la fortuna di essere ispirati dalle sue straordinarie intuizioni di uomo e di artista”, afferma Lello Arena, uno dei più grandi amici di Troisi, oltre a essere stato un collaboratore stretto dell'attore economico. Arena presta la propria voce al film, come narratore principale.

Il mio amico Massimo è prodotto da Piano B produzioni, co-prodotto da Lambda e con produttori associati Spaghetti Picture e Screen Studio. È distribuito in sala da Lucky Red.

Potete guardare il trailer ufficiale del docufilm Il mio amico Massimo nel video che trovate in alto, in testa a questo articolo.

La partecipazione di Gerardo Ferrara

Il film si arricchisce di una partecipazione davvero speciale: quella di Gerardo Ferrara, controfigura di Troisi per il film Il postino (1994), nonché suo grande amico.

Il regista Bencivenga racconta com’è nata l’idea del progetto: “Un giorno, guardando un film di Troisi, ho pensato: ‘Sarebbe bello realizzare un docufilm su Massimo. In fondo lui è stato, ed è tuttora, il mio autore, regista e attore di riferimento’”, queste le parole di Alessandro Bencivenga, regista e sceneggiatore laziale (nato a Formia, in provincia di Latina). “Conoscevo alcuni suoi amici, e quella che all’inizio era soltanto una fumosa idea è potuta diventare una realtà concreta. Da lì ho cominciato a fantasticare un racconto su Troisi, ma in un modo non convenzionale”, aggiunge il regista.

Italian actors and directors Massimo Troisi and Roberto Benigni smiling seated on a swing. 1984  (Photo by Rino Petrosino\Mondadori via Getty Images)

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Laggiù qualcuno mi ama è il titolo del documentario su Massimo Troisi

Musiche originali di Giovanni Block

Grande protagonista di questo docufilm è anche la colonna sonora, una colonna portante de Il mio amico Massimo.
Le musiche originali sono firmate dal cantautore Giovanni Block, e alcuni brani sono arrangiati da Roberto Trenca. Le sonorità sono ispirate alle atmosfere e alle suggestioni mediterranee, quelle che più caratterizzano Troisi sia a livello di produzioni cinematografiche sia per la sua personalità.
Ci sono la chitarra classica e acustica, il charango e il bouzouki greco, strumenti che riescono a creare melodie oniriche, perfette per accompagnare in questo viaggio intimo e delicatissimo. Vengono contemplati i luoghi più amati di Massimo, i posti simbolici della sua vita e del suo lavoro, in un viaggio nei luoghi ma anche nel tempo, con tanto di tuffi carpiati all’indietro che arrivano perfino al periodo della Smorfia.

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A San Giorgio a Cremano una statua per il compleanno di Massimo Troisi

Massimo Troisi, un mito intramontabile

“Io non mi piaccio mai”, ha detto Massimo Troisi di sé. “Sono talmente autocritico, che non mi suicido per non lasciare un biglietto che mi sembrerebbe ridicolo”.
La sua ironia e autoironia, il suo sarcasmo e la sua vis comica lo hanno reso uno degli artisti più interessanti del panorama italiano degli anni Settanta-Ottanta. Purtroppo non è stato così per quanto riguarda gli anni Novanta perché, come sappiamo, Massimo Troisi è scomparso a causa di una malattia cardiaca nel 1994. Soffriva di cuore e, dopo le riprese de Il postino, trovò la morte nel sonno, poche ore dopo l'ultimo ciak. Si spense il 4 giugno 1994 a Ostia, nella casa della sorella Annamaria. Aveva solo 41 anni ed è morto per un attacco cardiaco conseguente a febbri reumatiche.
Nato il 19 febbraio del 1953 a San Giorgio a Cremano, appena fuori Napoli, Massimo Troisi ha cominciato la sua carriera di attore alla fine degli anni Sessanta. Ha creato la compagnia teatrale del Centro Teatro Spazio, a cui si sono uniti Enzo De Caro e Lello Arena. Con loro ha poi inaugurato La Smorfia, un gruppo teatrale che è sbarcato in radio e in televisione riscuotendo un enorme successo.


Da Non stop (1977) a La sberla (1978) fino a Luna Park (1979), sono tanti i programmi televisivi a cui i tre prendono parte. 
L’ultimo spettacolo teatrale del trio è stato Così è (se vi piace), dopodiché Massimo Troisi ha lasciato La Smorfia per intraprendere una carriera da solista, diventando un attore (e regista) di cinema tra i più apprezzati d'Italia.
Esordisce sul grande schermo nel 1981, sia come attore sia come regista, con il film Ricomincio da tre (1981).

Italian actor and director Massimo Troisi smiling sitting on a chair. 1989  (Photo by Rino Petrosino\Mondadori via Getty Images)

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Ricomincio da tre di Massimo Troisi

Il suo primo film diventa un successo strepitoso. Girato in sole sei settimane tra Napoli e Firenze con un budget irrisorio, riscuote un successo tale da battere al botteghino pellicole  a dir poco blockbuster come Fantozzi contro tutti e L’impero colpisce ancora.
 Il consenso del pubblico è così forte che il film di Troisi rimane in cartellone nei cinema per ben 600 giorni.
 Questo suo primo lungometraggio viene insignito di due David di Donatello (per il miglior film e per il miglior attore protagonista), di quattro Nastri d’argento (miglior attore, regista emergente, soggetto e produttore) e di due Grolle d’oro.
Nel 1982 torna sul piccolo schermo come protagonista dello speciale TV di Rai Tre intitolato Morto Troisi, viva Troisi!. Da Roberto Benigni a Carlo Verdone, da Lello Arena a Marco Messeri, sono tanti colleghi che partecipano a questo show.
Nello stesso anno recita insieme a Lello Arena nel film diretto da Lodovico Gasparini, No grazie, il caffè mi rende nervoso.

Italian actor and director Massimo Troisi gesticulating in the kitchen in the film Pensavo fosse amore invece era un calesse. 1991  (Photo by Mondadori via Getty Images)

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Scusate il ritardo e Non ci resta che piangere

Nel 1983 è protagonista del film Scusate il ritardo, seguito l'anno dopo da Non ci resta che piangere. 

In quest'ultima pellicola viene affiancato come co-protagonista e come co-regista da Roberto Benigni. È il 1984 e questo duo pazzesco consacra il film a maggior incasso dell'anno, portando nelle sale italiane quasi 4 milioni di spettatori. 
Tre anni più tardi Troisi dirige il film Le vie del Signore sono finite, la pellicola italiana più vista del 1987, l'anno di uscita.
 Nel 1988 viene diretto da Ettore Scola nel film Splendor e nel 1989 in Che ora è?, con cui Vince la Coppa Volpi alla Mostra di Venezia assieme a Mastroianni.
 Nel 1990 interpreta Pulcinella nel film Il viaggio di Capitan Fracassa, presentato al Festival di Berlino.


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L’ultimo film da lui diretto e Il postino


Per quanto riguarda i suoi film da regista, l'ultimo è stato Pensavo fosse amore… invece era un calesse, da lui scritto, diretto e interpretato nel 1991. Nel cast lo affiancano Francesca Neri e Marco Messeri.
Nel 1994 è protagonista del film Il postino, diretto da Michael Radford.
 Benché sapesse dell'urgenza di un intervento chirurgico a causa dei suoi problemi cardiaci, Massimo Troisi ha comunque deciso di procedere con le riprese del film. Queste furono da lui concluse con un grandissimo sforzo, una fatica tale che molti ritengono essere stata una delle cause della sua prematura dipartita, avvenuta infatti poche ore dopo la fine delle riprese.

Tra tutti i film di Massimo Troisi, Il postino è quello più famoso, sia in patria sia a livello internazionale, oltre a essere anche il più premiato. È stato candidato a cinque premi Oscar, tra cui quello come miglior attore protagonista per Troisi, vincendo la statuetta per le musiche di Luis Bacalov.

 Ha vinto tre Bafta Award (per il miglior film straniero, il miglior regista e le migliori musiche); ha vinto anche il premio come miglior film straniero della National Board of Review.

 Il postino è stato distribuito dalla Miramax dei fratelli Weinstein. Quando uscì, nel 1994, divenne il maggior incasso di sempre per una pellicola straniera negli Stati Uniti d'America: oltreoceano incassò circa 22 milioni di dollari.

Massimo Troisi, da quando se ne è andato, ha lasciato dietro di sé un enorme vuoto artistico. Oltre a un altrettanto enorme e incolmabile vuoto umano, come ben spiega il docufilm in iuscita.

 

Potete guardare il trailer ufficiale del docufilm Il mio amico Massimo nel video che trovate in alto, in testa a questo articolo.

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