Luca Guadagnino sta pensando a un film su "La mummia"

Cinema

Manuel Santangelo

©IPA/Fotogramma

In un’intervista, il regista italiano ha confessato che amerebbe lavorare a un film dedicato al mostro. Non si tratterebbe della prima pellicola sulla mummia, ormai in grado di essere protagonista sul grande schermo da quasi un secolo

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Luca Guadagnino è un vulcano di idee e non si ferma letteralmente mai. Il regista di Call Me By Your Name sarà a fine mese nelle sale con il suo ultimo lavoro Bones and All ma ha già in mente tanti altri progetti da realizzare in futuro. Dopo il prossimo Challengers, in cui vedremo un’inedita Zendaya alle prese con il tennis, il regista italiano sta valutando di realizzare infatti un nuovo remake che faccia seguito alla sua ambiziosa rilettura del Suspiria di Dario Argento. L’idea è quella di impegnarsi in una inedita versione di un altro caposaldo dell’horror: La mummia. Una notizia sorprendente, soprattutto alla luce delle precedenti dichiarazioni in cui l’artista paventava un allontanamento dal cinema di paura.

Da grande voglio fare la mummia

Tutto è nato da un’intervista pupplicato sul sito Collider in cui hanno chiesto a Luca Guadagnino su quale classico dell’orrore vorrebbe rimettere le mani, dopo aver dimostrato la sua passione per il genere con la pellicola del 2018. La risposta del regista è stata chiara: lui sogna di “resuscitare La mummia”. Il motivo della scelta è abbastanza chiaro, e va ritrovato nella complessità di un mostro che può venire reinterpretato attraverso diverse chiavi di lettura. Come ha ricordato lo stesso Guadagnino infatti: “È un corpo putrefatto avvolto da bende marcite, nel quale ciò che c’è dentro è [tanto] interessante quanto ciò che è fuori”. L’idea del cineasta sarebbe quella di costruire una pellicola lontana dalle recenti interpretazioni hollywoodiane per regalare al pubblico un film “ piccolo, ma molto profondo e molto spaventoso”. Da queste parole è abbastanza chiaro che il riferimento principale sarebbe insomma la prima mummia cinematografica, quella apparsa al cinema nel capolavoro del 1932 e in cui il mostro era interpretato dal leggendario Boris Karloff.

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90 anni fuori dal sarcofago

L’idea di una mummia da non risvegliare colpisce l’immaginario collettivo almeno da quando, esattamente un secolo fa, l’egittologo Howard Carter scoprì la Tomba di Tutankhamen nella Valle dei Re. La leggenda di una maledizione che colpì poi gli scopritori del sarcofago era probabilmente  pura pubblicità ma ispirò poco dopo il cinema, facendo le fortune della Universal. La futura major cercava una nuova minaccia per replicare il successo di Dracula e Frankenstein e la trovò proprio ispirandosi proprio ai corpi mummificati dell’antico Egitto. La prima apparizione del nuovo mostro sul grande schermo arrivò esattamente 90 anni fa, creando un capolavoro che è risultato impossibile da replicare. A onor del vero va detto che nessuno ha mai voluto confrontarsi direttamente con il capostipite del 1932 finora, cercando piuttosto altre strade: negli anni Quaranta e soprattutto Cinquanta la mummia venne reinventata per creare un horror sì spaventoso ma pure in grado di regalare grande intrattenimento (si veda l’inclusione nell’universo Hammer). Nel nuovo secolo invece la mummia è diventata qualcosa di ancora diverso, toccando derive action o sfiorando addirittura la commedia, con risultati che vanno dall’eccelso (la prima mummia con Brandan Fraser del 1999 è un cult) al disastroso. L’ultima volta che abbiamo visto il mostro sul grande schermo i risultati non sono stati quelli attesi, nonostante il coinvolgimento nel progetto di una star come Tom Cruise e l’ambizione di inserire la pellicola in un nuovo possibile Dark Universe con gli altri mostri storici. La delusione è stata tale che anche lo stesso regista di quel lavoro Alex Kurtzman ha definito La mummia del 2017  il suo più grosso fallimento “professionale e personale”. Sicuramente la versione di Guadagnino sarebbe molto diversa anche perché la sua idea dell’uomo a capo dei lavori si lega a dei riferimenti alti e ben precisi

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La storia della mummia è costellata anche di film abortiti prima ancora che si realizzassero. Negli anni Novanta, quando l’idea del franchise con Brandan Fraser era ancora molto lontana, vennero valutate diverse ipotesi per riportare in vita la saga. Si contattarono persino grandi nomi dell’horror come Clive Barker di Hellriser o  il papà degli zombie George A. Romero (che propose una rilettura troppo violenta per gli studios) prima di battere una strada diversa e lontana dall’horror. Alla fine si decise, come sappiamo, di trasformare La mummia in un film che strizzava quasi l’occhio alle pellicole di Indiana Jones ma il rammarico per ciò che abbiamo perso rimane. Ogni fan del personaggio, persino Luca Guadagnino, ha ormai una versione che si rammarica di non aver visto. Durante l’intervista lo stesso autore di Io sono l’amore ha citato il progetto di un film che sarebbe dovuto essere diretto da Joe Dante con Daniel Day-Lewis a fare da protagonista: “Mi dispiace molto non si sia realizzato, Joe è un tale maestro, sono sicuro che avrebbe realizzato qualcosa di incredibile”. Non possiamo sapere come sarebbe l’approccio di Luca Guadagnino al mostro ma di sicuro nessuno vorrebbe mai parlare di questa versione con lo stesso rammarico, quello di solito riservato ad amori mai veramente vissuti.

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