Reflect, il primo corto Disney con una protagonista plus-size

Cinema

Camilla Sernagiotto

Disney ha presentato la sua prima eroina plus size: si chiama Bianca ed è la protagonista di Reflect. Si tratta di un nuovo cortometraggio d'animazione che fa parte della serie di film sperimentali di Disney Short Circuit. La protagonista è una giovane ballerina che lotta con la bassa autostima e il dismorfismo corporeo

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Disney ha presentato la sua primissima eroina plus size: si chiama Bianca ed è la protagonista di Reflect. Si tratta di un nuovo cortometraggio d'animazione che fa parte della serie di film sperimentali di Disney Short Circuit, un’innovativa narrazione che abbatte il tabù della grassofobia.

La protagonista è una giovane ballerina plus size che lotta con la bassa autostima e il dismorfismo corporeo.
Bellissimo è anche il titolo, Reflect, che gioca sia sul riflettere nel senso di pensare sia sul riflesso dello specchio, grande protagonista di questo corto.

L’opera è diretta da Hillary Bradfield, la quale ha precedentemente lavorato all'animazione di Frozen 2 ed Encanto.

Ricordiamo che Encanto presenta la prima principessa Disney con gli occhiali, anche in quel caso quindi qualcosa di epocale e molto importante per un discorso di accettazione, inclusione, body positivity e abbattimento di stereotipi di canoni estetici restrittivi che da decenni tormentano la società.

Reflect è arrivato su Disney+ il 14 settembre 2022 (visibile anche su Sky Q e tramite la app su Now Smart Stick) ma è in queste ore che la rete si sta accorgendo e innamorando di questa opera, che si rivela molto importante.
Proprio in queste ore si è parlato molto delle accuse di grassofobia a Taylor Swift, la cantautrice statunitense che nel videoclip del singolo Anti-Hero, tratto dal suo nuovo album Midnights, mostrava una scena in cui sale sulla bilancia e legge il verdetto temuto: “fat”, che in italiano significa grasso. Usiamo il passato perché, dopo le critiche che si sono levate sul web, la musicista ha deciso di rimuovere la clip originale (da lei stessa diretta) per farla rimontare eliminando la scritta incriminata.

Il corto

Reflect è un cortometraggio, dunque ha a disposizione poco tempo per trattare di una tematica molto importante, quella del dismorfismo corporeo.
Tuttavia gli adolescenti avevano bisogno di questa narrazione.

Una utente di Twitter ha detto che avrebbe voluto vedere un personaggio come questo quando era giovane, prima che "smettessi di ballare, perché non volevo più essere la ragazza grassa della classe (di ballo)”.

Nel corto si vede l'insegnante di ballo di Bianca che le ricorda l’importanza di avere la “vita stretta!" e un "collo lungo!" mentre la ragazza si trova in posizione alla sbarra.
Bianca verrà seguita dallo spettatore mentre cresce gradualmente in fiducia, preparandosi a continuare con la sua lezione di danza classica senza farsi intimidire dagli stereotipi.

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I commenti in rete

“Sono contenta che i più piccoli avranno questo. 10 e lode per questa opera che fa riflettere”, aggiunge l'utente di Twitter che ha rivelato che da ragazzina è stata costretta ad abbandonare la sua passione per il ballo per colpa degli stereotipi della vita stretta e del collo lungo, proprio quelli di cui il cortometraggio Reflect parla. Ma quest'opera ne parla non certo per perpetrarne la validità, anzi: lo fa per abbattere questi dannosi luoghi comuni, molto nocivi per i giovani e per qualsiasi persona che si ritrovi a non sentirsi a proprio agio con se stessa a causa di canoni imposti dall'alto.

“Questo è fantastico!”, ha scritto un altro utente di Twitter, mentre un terzo ha detto: “Ho visto questo cortometraggio Disney chiamato Reflect e mi ha lacerato emotivamente. Si tratta di una ragazzina taglie forti che balla e gli specchi iniziano a inghiottirla a causa dell'insicurezza del suo corpo, ma lei li distrugge, ballando comunque”.

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I recenti sforzi di Disney per aiutare ad abbattere alcuni stereotipi

La Disney sta facendo numerosi sforzi per migliorare la propria offerta, sfornando nuovi progetti che cercano di abbattere gli stereotipi dannosi a cui il pubblico (sia di Disney sia di qualsiasi altro prodotto culturale e commerciale) è stato costretto per decenni. In questo caso si tratta di abbattere le limitazioni e gli stereotipi che ci sono stati imposti dalle passerelle e dalle cover dei magazine di moda.

Ricordiamo che parliamo di canoni impossibili da raggiungere per molte persone che di costituzione naturale non potranno mai indossare una taglia 38 o una 40, mentre chiaramente chi per costituzione lo può fare non è certo da condannare, ovviamente. Perché purtroppo poi, come spesso accade, c'è il rovescio della medaglia, dove per abbattere la deprecabile grassofobia si inizia a puntare il dito contro qualsiasi tipo di magrezza. Tuttavia quando la magrezza è naturale e non ci viene imposta né autoimposta, nessuno dovrà mai criticarla. È un concetto ovvio, per molti lapalissiano, ma è sempre bene ricordarlo, anche se si rischia di essere scontati. 

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