Annie Ernaux, Nobel Letteratura presenterà suo film alla Festa del Cinema di Roma

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©Getty

Il documentario Les Années Super 8, che raccoglie i filmati di famiglia girati dall’ex-marito della scrittrice francese, testimonia la memoria intima e la storia collettiva tra il 1972 e il 1981. Il 22 ottobre il film sarà proiettato per la prima nazionale alla Festa del Cinema di Roma

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Una passeggiata sul lago di Annecy, le feste di Natale, i compleanni, le estati nell’Ardèche, i giochi dei bambini, i viaggi nel Cile di Salvador Allende, nell’Albania maoista e nella Mosca sovietica: tra il 1972 e il 1981 la cinepresa Super 8 di Philippe, ex-marito della scrittrice francese premio Nobel per la Letteratura Annie Ernaux, ha catturato la storia della famiglia. I filmati raccolti nel documentario Les Années Super 8, presentato a maggio alla Quinzaine des Réalisateurs della 75ª edizione del Festival di Cannes e atteso il 22 ottobre per la prima nazionale alla Festa del Cinema di Roma, testimoniano il passato grazie alla voce dell’autrice. “Rivedendo i nostri filmini Super 8, girati tra il 1972 e il 1981, mi è venuto in mente che potessero valere non solo come archivio di famiglia, ma come testimonianza dei passatempi, dello stile di vita e delle aspirazioni di una classe sociale nel decennio successivo al 1968. Volevo incorporare queste immagini mute in una storia che combinasse l’intimo con il sociale e con la storia, per trasmettere il gusto e il colore di quegli anni”.

L'INTIMITÀ E L'UNIVERSALITÀ

L’opera nasce dalla curiosità dei nipoti dell’autrice, figli del figlio co-regista David Ernaux-Briot, di vivere i ricordi del papà da bambino. Le intime proiezioni familiari e i racconti su persone e luoghi sbiaditi dal tempo hanno poi risvegliato la coscienza di una dimensione collettiva e universale, come ha spiegato Ernaux: “Mi affascinava rendere sia ciò che era intimo sia ciò che era più generale, e anche interrogarmi. Mi interrogo molto quando scrivo e spesso porto queste domande anche nella scrittura dei miei libri. Qui volevo anche mettere in discussione le immagini. Cosa stava cercando mio marito durante le riprese? E noi, cosa ci aspettavamo? La conservazione dei momenti felici è ovvia e, allo stesso tempo, credo che ci sia questo desiderio, condiviso da molti, di costruire una fiction familiare attraverso le immagini”.

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LA SCRITTRICE PREMIO NOBEL

La memoria personale e collettiva costituisce il nucleo della poetica di Annie Ernaux, come emerge da un brano tratto dal romanzo Gli anni: “Svaniranno tutte in un colpo solo come sono svanite a milioni le immagini che erano dietro la fronte dei nonni morti da mezzo secolo, dei genitori morti anch’essi. Immagini in cui comparivamo anche noi, bambine, tra altri esseri scomparsi prima ancora che nascessimo, nella stessa maniera in cui ricordiamo i nostri figli piccoli assieme ai loro nonni già morti, ai nostri compagni di scuola. E così un giorno saremo nei ricordi dei figli in mezzo a nipoti e a persone che non sono ancora nate”. Proprio dalla necessità di non dimenticare la dura esperienza di un aborto clandestino è nato, “per conservare la memoria delle donne”, il romanzo L’evento, che ha ispirato l’omonima versione cinematografica diretta da Audrey Diwan e vincitrice del Leone d’Oro a Venezia nel 2021. La scrittrice ottantaduenne, che mai avrebbe immaginato che dopo ventidue anni dalla pubblicazione del romanzo il diritto all'aborto sarebbe stato nuovamente messo in discussione dagli Stati Uniti, ha dedicato il premio Nobel ricevuto “per il coraggio e l’acutezza clinica con cui scopre le radici, gli estraniamenti e i freni collettivi della memoria personale” non solo alla famiglia, ma anche a “tutte le persone nell’ombra” e alle donne, “il luogo da cui scrivo”.

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