Il film diretto da Olivia Wilde conterrà nella colonna sonora un brano composto dal suo attore protagonista, che lo ha creato letteralmente in cinque minuti
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Cosa riusciamo a fare in cinque minuti? Al giorno d’oggi in un lasso di tempo così breve appare complicato anche solo scegliere la canzone perfetta da ascoltare, sepolta magari dentro chissà quale playlist su Spotify. Non farà quindi benissimo alla nostra autostima sapere che Harry Styles in quei pochi minuti è riuscito a creare di fatto da zero il pezzo che fa da colonna portante alla colonna sonora di Don’t Worry, Darling, il film di cui è protagonista e che verrà presentato fuori concorso alla prossima mostra del cinema di Venezia.
Harry mida
Harry Styles sta vivendo un momento magico della sua carriera dove sembra gli venga tutto facile, anche scrivere un brano in cinque minuti. Il suo ultimo album, Harry’s House, è uno dei più amati del 2022 e As It Was è un tormentone sia in radio che su Tik Tok. Parallelamente, si sta facendo spazio a Hollywood anche come attore e, dopo l’esordio in Dunkirk di Cristopher Nolan, è addirittura entrato nel Marvel Cinematic Universe. Come se non bastasse, sembra aver trovato anche l’amore, grazie proprio alla pellicola per cui ha inventato la famosa canzone fatta a tempo di record.
Harry ha sicuramente avuto una parte importante nella nascita di Don’t Worry, Darling, di cui non è solo semplicemente il protagonista. E pensare che lui questo film sembrava non doverlo neanche fare. Olivia Wilde aveva pescato questa sceneggiatura dalla famosa blacklist di quelle in attesa da anni di essere realizzate, e inizialmente, aveva pensato di far interpretare la coppia protagonista a due attori più grandi di Harry Styles e Florence Pugh. Solo in un secondo momento, mentre Styles era in tournée, Wilde aveva poi ripiegato su un interprete giovane come Shia LeBouf. Tra i due però non era nata la giusta sintonia sul set e Olivia aveva maturato in fretta l'idea di un nuovo cambiamento drastico.
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Quando la regista di Booksmart ha ricontattato Harry Styles, ora finalmente libero da impegni, lui le ha detto più o meno: “Ok, il film lo faccio ma qual è la “trigger song”, qual è il motivo musicale portante della pellicola?”. Dall’altro capo del telefono Wilde ci ha messo poco a rendersi conto che lei la “trigger song” non ce l’aveva e di fatto ha detto all’artista: “Perché non ci pensi tu?”. Di certo non si aspettava di venir richiamata una manciata di minuti dopo per ascoltare il motivo che l’ex One Direction aveva composto al piano. Inutile dire che ci è voluto altrettanto poco all’attrice e regista per capire che quella era la chiave musicale del suo film, inquietante e dolce come il thriller psicologico cui stava lavorando. Un brano talmente perfetto da tornare più volte nel film, anche fischiettato o canticchiato dalla stessa protagonista femminile in alcuni momenti.
Sembra assurdo oggi pensare a Dont’Worry, Darling senza l’apporto di Harry e non sorprende che Olivia Wilde, sorpresa dal talento di Styles, sia finita per innamorarsene sul set. D’altronde per il film lui ha persino imparato a ballare il tip-tap. Uno così non lo trovi in cinque minuti.