Dal 28 febbraio arriva nelle sale cinematografiche con Wanted Cinema, in collaborazione con CAI (Club Alpino Italiano), un emozionante documentario sul viaggio di un gruppo di giovani autistici sull’antica via Francigena. Oltre 200 km a piedi in 9 giorni fino a Roma
"L'autismo è parte di questo mondo, non è un mondo a parte". E' questo che ci insegna Sul Sentiero blu, il film che arriva al cinema dal 28 febbraio, con Wanted Cinema, in collaborazione con CAI (Club Alpino Italiano).
Il documentario, per la regia di Gabriele Vacis e la produzione di Michele Fornasero per Indyca, affronta con estrema delicatezza temi sociali e relazionali rispetto all’autismo. I protagonisti, insieme ai loro medici ed educatori, percorrono oltre 200 km a piedi in 9 giorni. Un cammino di crescita, tra fatica e divertimento, in cui affrontano ed imparano a gestire emozioni e difficoltà grazie a specifici programmi abilitativi per sviluppare le competenze sociali. Oltre che scientifica, si è trattata quindi di un’esperienza profondamente umana volta a migliorare le relazioni delle persone autistiche. I partecipanti devono infatti adattarsi al nuovo ambiente e cercare un modo per convivere, alla scoperta della loro indipendenza.
Il viaggio si concluderà a Roma, dove tra varie autorità incontreranno anche Papa Francesco
Sul Sentiero blu è un viaggio alla scoperta di un mondo che non deve essere semplicemente curato, ma compreso. Un intenso percorso di 200 chilometri che lo spettatore compie insieme a questi ragazzi diretti verso Roma.
Nel corso di 9 giorni passati fra lacrime e risate, amicizie e sentimenti, affetti e contrasti, il documentario attraversa il mondo dell’autismo e abbatte con dolcezza i tanti preconcetti e pregiudizi legati a questa tematica. Vediamo giovani con la passione per le aquile e ragazzi per cui la felicità è rappresentata da una doppia porzione, mettersi alla prova, desiderare, scherzare, soffrire senza filtri maschere.
Perché Sul sentiero blu è un film necessario che racconta con sincerità e amore la neurodiversità. Un'opera che inizia con un la parola italiana più conosciuta al mondo, ovvero, “ciao” e finisce con l’incontro con Papa Francesco che invita i ragazzi, ma anche noi tutti “a non perdere il senso dell’umorismo”. Passo, dopo passo, giorno, dopo giorno. L’antica via Francigena, carica di storia e di storie, si trasfigura in uno spazio di incontro e riflessione. E alla fine non si può che condividere le parole di uno dei protagonisti del documentario:
"Molti pensano che le persone autistiche sono incapaci di fare le cose, ma questo progetto dimostra l’esatto opposto e come io dico sempre: noi persone autistiche non molleremo mai”.
Insomma Sul sentiero blu è un’impresa straordinaria compiuta da persone eccezionali, Si potrebbe dire Il più grande spettacolo dopo il Big Bang, per citare la canzone di Jovanotti che accompagna l’avventura raccontata in maniera perfetta ed empatica dal regista Gabriele Vacis, cineasta da sempre interessato al cinema e all'intreccio dei linguaggi a scopo pedagogico.
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Le Parole di Gabriele Vacis
I pellegrini di un tempo partivano dalle periferie più oscure per “conquistare” il centro, l’ombelico del mondo. Questo viaggio dimostra che l’ombelico del mondo possiamo trovarlo solo dentro alle persone. Persone straordinarie perché portatrici di visioni non comuni. L’autismo è una condizione ancora difficile da comprendere. Il film prova a svelarla, a riconoscerla. La “Visibilità” di Calvino, non ha niente a che vedere con la vanità mediatica. Italo Calvino, nella quarta lezione, comincia con una citazione dal Purgatorio di Dante: “poi piovve dentro a l’alta fantasia”. Considera dunque la fantasia un posto dove ci piove dentro. Chiunque conosca una persona autistica è in grado di capire al volo quello che vogliono dire il sommo poeta antico e il grande scrittore moderno.
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Il documentario, prodotto da Indyca con il sostegno di MIC e Film Commission Torino Piemonte - Piemonte Doc Film Fund, racconta il progetto “Con-tatto”, iniziativa lanciata lo scorso 2021 dal Rotary International Distretto 2031 (che ha collaborato anche alla parte organizzativa del film) e realizzata grazie al contributo scientifico del Dottor Roberto Keller, Direttore del Centro Regionale per i Disturbi dello spettro dell’Autismo in età adulta della ASLCittà di Torino.Il progetto “Con-tatto” è a cura di ASL Città di Torino – Centro Regionale Per I Disturbi Dello Spettro Autistico In Età Adulta.