È stata la mano di Dio: chi è FIlippo Scotti, l'attore protagonista del film di Sorrentino

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Nel film, scelto per rappresentare l'Italia agli Oscar 2022, interpreta il giovane alter ego di Paolo Sorrentino. Ma Filippo Scotti è amatissimo dalla stampa americana tant'è che Variety lo ha inserito tra i 10 giovani attori da tenere d'occhio

Si sa: tre indizi fanno una prova. Alla 78.ma Mostra del Cinema di Venezia Filippo  Scotti si aggiudica il premio Marcello Mastroianni per il ruolo di Fabietto in E' Stata la mano di Dio. Poi Variety lo inserisce nella lista dei 10 giovani attori da seguire. Infine il film che lo vede nei panni del giovane alter ego di Paolo Sorrentino viene selezionato per rappresentare agli Oscar 2022. Insomma, con ogni probabilità.  è nata una stella. Lo capisci dall'emozione e dall'umiltà, con cui Filippo ha pronunciato il discorso di ringraziamento al Lido, nel corso della cerimonia di premiazione: Che dire? Io sono onorato, sono emozionato, un po’ come quando Paolo mi ha -insomma- preso per fare il film, perché -insomma-soprattutto dopo questo periodo che ancora -insomma- stiamo vivendo un po’ di pandemia… Però, è bellissimo, però è pesante anche questo [ndA: riferendosi al premio], comunque… Pensavo fosse più… Si sviluppa in altezza, però… E sono felicissimo, ringrazio tanto Paolo [Sorrentino], tantissimo, per la fiducia, e ringrazio tutto il cast, Toni [Servillo], Teresa [Saponangelo], Luisa [Ranieri], Marlon [Joubert], Biagio [Manna], Sofya [Gershevich]… Davvero, ringrazio tutti, e, insomma, tutta la troupe e ringrazio tanto la mia famiglia, i miei genitori, mia sorella… Ed è bellissimo! Grazie! Meraviglioso! Grazie, grazie! Grazie!”

Filippo Scotti, la biografia

Nato a Gravendona, in provincia di Como nel 1991, Filippo Scotti, sin da bambino, nutre un grande interesse per il teatro e il cinema. Nel 2011, dopo essersi trasferito con la sua famiglia a Napoli, inizia il suo percorso iscrivendosi ad un laboratorio teatrale, e coltiva ulteriormente la sua vena artistica e la sua sensibilità, fino a decidere di perseguire la carriera attoriale. Nel 2015 è protagonista di “Musicamia”, corto di Andrea Carotenuto, presentato al ‘Napoli Film Festival’ 2016 e poi in concorso ai ‘David di Donatello’ sezione corti 2017. Il 2016 per lui è un anno fondamentale. Prende parte ad un corso di lettura espressiva conoscendo così l’attrice e regista Patrizia Di Martino che lo porterà in seguito sul palco del Piccolo Bellini di Napoli. Nel 2017 collabora con Gabriele Russo, direttore artistico del Teatro Bellini, debuttando col “Tito Andronico”. Nello stesso anno partecipa allo spettacolo teatrale “Romeo e Giulietta, ovvero la perdita dei padri” della compagnia Biancofango diretta da Francesca Macrì. Nel 2018 è il protagonista del cortometraggio “La Gita” di Salvatore Allocca, presentato alla “75 edizione del festival del cinema di Venezia” vincendo la miglior regia e la miglior fotografia. Riceve per la sua interpretazione il premio “Nuovo Imaie” come migliore attore emergente. Nel 2019 viene scelto per la serie Netflix “Luna Nera” diretta da Francesca Comencini, Susanna Nicchiarelli e Paola Randi. Il 2020 è senza dubbio l’anno più importante per lui. Viene scelto per il ruolo da protagonista del film “Io e Spotty” di Cosimo Gomez e, sempre nel ruolo da protagonista, per un importantissimo film diretto da uno dei registi più affermati del panorama internazionale. Ama molto la fotografia

Set of "The hand of God" by Paolo Sorrentino.
in the picture Filippo Scotti, Toni Servillo and Teresa Saponangelo.
Photo by Gianni Fiorito
This photograph is for editorial use only, the copyright is of the film company and the photographer assigned by the film production company and can only be reproduced by publications in conjunction with the promotion of the film.
The mention of the author-photographer is mandatory: Gianni Fiorito.
Set del film "E' stata la mano di Dio" di Paolo Sorrentino.
Nella foto Filippo Scotti, Toni Servillo e Teresa Saponangelo.
Foto di Gianni Fiorito
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Quasi tutti i momenti di È STATA LA MANO DI DIO sono vissuti attraverso gli occhi di Fabietto, fino a quando il giovane non li chiude mentre sfreccia verso una nuova vita nella sequenza finale del film. A 17 anni si trova in una fase della vita in cui tutto è sogno. Non ha ancora combinato nulla, non ha neppure una ragazza. Gran parte di quello che sa lo ha appreso dai libri o dalle conversazioni in famiglia sullo sport, la politica e i vari intrighi e speranze degli uni e degli altri. Tuttavia Fabietto è un osservatore naturale, dote che a giudizio di Sorrentino “può accendere una scintilla che ti porta a fare un lavoro di tipo artistico, che è esattamente quello che succede a lui. Le donne che lo circondano, ma anche suo fratello, suo padre e i pittoreschi parenti diventano il territorio che inizierà ad alimentare le sue riflessioni personali”. “In ogni caso, quella è un'età maledetta”, osserva Sorrentino a proposito dell'adolescenza. “Vivi in un limbo, in quel territorio di mezzo tra il bambino che non sei più e l'adulto che non sei ancora. Dunque, il tuo rapporto con la realtà è già di per sé complicato. Per Fabietto, diventa ancora peggio perché perde il punto di riferimento dei suoi genitori e non sa come fare per rialzarsi in piedi”. Essendo Fabietto il suo alter ego, Sorrentino cerca un attore non tanto che gli somigli come una goccia d'acqua, quanto che sia in grado di manifestare senza barriere emozioni personali davanti alla macchina da presa. Nel corso di audizioni aperte, conosce Filippo Scotti, un giovane esordiente italiano che, a insaputa di Sorrentino, coltiva anche un interesse per la regia. Fabietto diventa il ruolo di esordio come attore protagonista di Scotti. “Tra tutti gli attori che ho provinato, Filippo era il più dotato e ho sentito che si adattava perfettamente al personaggio. Provo nei suoi confronti la stessa tenerezza che provo verso me stesso a quell'età”, dichiara Sorrentino. “Durante l'audizione non gli ho fatto molte domande, né gli ho chiesto della sua vita privata. L'importante per me è stato vedere che aveva la capacità di essere il protagonista di un film e di reggere questo in particolare sulle sue spalle”. 

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Filipp0 Scotti sostiene di aver preferito non indugiare nel cercare di compiacere Sorrentino. “Ho cercato di non pensare a cosa si aspettasse, perché probabilmente mi sarei agitato troppo. Leggendo la sceneggiatura ho invece cercato degli elementi di me stesso in Fabietto”, spiega. Sono molte le qualità che sono risuonate. “Fabietto è taciturno e riflessivo, ma ha anche la tendenza ad analizzare troppo le situazioni. La sua timidezza gli complica la vita”, osserva Scotti. “Tra i 15 e i 17 anni, anch'io ho attraversato un periodo in cui ho provato sentimenti simili ai suoi. Non ho perso i miei genitori, ma mi sono sentito molto solo, anche se in modo diverso”. Anche lui, come Fabietto, è stato un ragazzo che ha trascorso molto tempo in compagnia degli adulti. “A parte alcuni amici veri, sono sempre andato più d'accordo con persone più grandi di me, perché non mi sentivo a disagio insieme a loro”, ammette Scotti. “Forse a 16 anni non ero proprio così pensoso come Fabietto e di sicuro ero meno intelligente. Ma il viaggio che compie Fabietto nel film, a livello metaforico, presenta delle similitudini con il mio”. Scotti è particolarmente affascinato dal rapporto che lega Fabietto con il fratello maggiore, Marchino. Hanno personalità quasi antitetiche, quindi si attraggono e si respingono come due poli magnetici. “Per Fabietto, Marchino è la causa di molta felicità, ma anche di tante delusioni”, osserva Scotti. “Marchino ha degli amici e persino una ragazza, mentre Fabietto no. Lui ha essenzialmente il suo Walkman e cerca rifugio nel suo rapporto con sua madre e suo padre. Ma nel corso del film, Fabietto incontra una serie di persone che lo scuotono e gli iniettano energia. Insieme a Capuano e Diego Armando, Marchino contribuisce a dare uno scossone a Fabietto”. Benché Sorrentino abbia solo alcune conversazioni con Scotti, secondo il suo consueto modo di lavorare con gli attori, il giovane attore percepisce un legame. “Con Paolo, lavori in modo ordinato e tranquillo. L'atmosfera era sempre molto calma e questo mi ha aiutato tantissimo”, ammette. “Non dimenticherò mai un momento particolare con Paolo mentre eravamo in barca all'alba e Paolo mi ha detto: ‘Per me questo è il posto più bello della terra’. Lo ha detto con un tono di voce particolare e una tale sincerità, che in quel momento ho visto completamente l'uomo Paolo”.

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Filippo Scotti, un attore da seguire secondo Variety

Finire nella lista dei 10 attori emergenti selezionati dalla prestigiosa rivista Variety porta decisamente bene, soprattutto se parliamo di premio Oscar. In passato hanno fatto parte di questa top  ten Timothée Chalamet (candidato a soli 22 anni come miglior protagonista per Chiamami col tuo nome) e Adam Driver (2 nomination, rispettivamente per BlacKkKlansman e Storia di un Matrimonio. Quindi, Filippo Scotti può essere felice di far parte di questa lista. L'attore italiano ha festeggiato la nomination il 24 ottobre durante il Newport Beach Film Festival, all'interno del quale è stato presentato l'evento "Honors & Variety's 10 Actors To Watch". Insieme a Scotti, la rivista americana ha segnalato: Camille Cottin, Danielle Deadwyler, Leslie Grace, Emilia Jones, Jaden Michael, Justin H. Min, Moses Ingram,Angourie Rice, Saniyya Sidney 

 

VENICE, ITALY - SEPTEMBER 02: (L-R) Sofia Gershevich, Filippo Scotti, Teresa Saponangelo, Marlon Joubert, director Paolo Sorrentino, Biagio Manna, Luisa Ranieri and Toni Servillo attend the red carpet of the movie "The Hand Of God" during the 78th Venice International Film Festival on September 02, 2021 in Venice, Italy. (Photo by Daniele Venturelli/WireImage)

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