Gendernet, il docu su rete e liberazione sessuale (narrato da La Rappresentate di Lista)

Cinema

Camilla Sernagiotto

È uscito al cinema il documentario che tratta dell'impatto che Internet ha avuto sul modo di parlare di sesso e di genere. Il voice over è affidato al gruppo musicale palermitano che da sempre si batte per i diritti LGTB, cercando di mettere la parola fine a standard sessuali che creano in molti di noi disagio (ergo infelicità). Prodotto e distribuito da RS Productions, diretto da Eduardo Festa su soggetto e sceneggiatura di Virginia W. Ricci, è un film da vedere. Oggi più che mai, sperando aiuti il domani...

È uscito al cinema Gendernet, il documentario che analizza il connubio 'Internet e liberazione sessuale', soffermandosi su quale sia stato l'impatto della rete sul modo di parlare di sesso e di genere oggi.

Dal 5 agosto nelle sale italiane, questo docu offre tanti spunti di riflessione, accompagnandoci in un viaggio intelligente ed empatico.
A farci da Cicerone c'è La Rappresentante di Lista: la voce narrante è affidata al gruppo musicale palermitano, una band che da sempre si batte per i diritti LGTB cercando di mettere la parola fine a standard sessuali che creano in molte persone disagio e quindi infelicità.

La Rappresentante di Lista introduce i vari capitoli dell'opera e dialoga con i tanti intervisti. Attilio Palmieri, Silvia Semenzin, Greta Elisabetta, Arianna Rogialli, Frida Affer, Carlotta Vagnoli, Lorenzo Gasparrini, Elisa Cuter, Alice Ciani, Marina Cuollo, David Blank, Silvia Omo-ogbewi, Giulia Linette, Fumettibrutti, Giovanni Vipra, Greta Tosoni e Irene Graziosi solo alcuni dei moltissimi nomi che hanno preso parte al film.


Un documentario corale che raccoglie le testimonianze varie, variegate e vere del mondo di oggi, quel mondo che non può non fare i conti con quell'altro mondo, quello online.
Ma stavolta la rete non viene additata come origine di tutti i mali, anzi: in Gendernet il web assume quasi il ruolo da eroe protagonista, svestendosi del solito personaggio che interpreta quasi sempre, ossia l'antagonista cattivone.


Perché una cosa buona la rete di certo l'ha fatta, ossia offrirci il terreno fertile per la guerra (santa) contro gli stereotipi di genere e versus le definizioni restrittive a livello sessuale. Che poi sono definizioni restrittive a livello esistenziale, innanzitutto.

Dire addio ai vecchi ruoli di genere

"Ci sono infiniti modi di vivere la sessualità", si sente affermare nel trailer di Gendernet.

"I ruoli di genere sono gabbie arrugginite di cui faremmo meglio a sbarazzarci".

La voce del video che anticipa ciò che vedremo nel docu è quella de La Rappresentante di Lista, la stessa che ci conduce nel viaggio offerto dal film intero. E non poteva esseri una guida migliore di questa band.

"Non è più il tempo delle definizioni. Come nella sessualità sfumano i confini dei generi, così nella musica. [...] Queer è un termine che abbiamo preso in prestito dai ragionamenti sull'identità sessuale. Prima che venisse acquisito da chi negli anni '90 lottava per i diritti della comunità LGBT, queer era l'equivalente del nostro 'finocchio'. Oggi queer è sinonimo di 'eccentrico', 'sui generis', 'strambo'. Questa non-definizione ammette la possibilità di cambiare, di trasformarsi", queste le parole de La Rappresentante di Lista in occasione di un'intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica nel 2017.

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La produzione

Il documentario è prodotto e distribuito da RS Productions, disponibile nelle sale italiane dal 5 agosto.

Il soggetto e la sceneggiatura sono di Virginia W. Ricci mentre il regista è Eduardo Festa.

"Cosa significa transgender? Cosa sono? Cosa mi piace? Cos’è il sesso?". Queste sono alcune delle domande che si sentono pronunciare nel trailer, a cui il documentario cercherà di rispondere.

"Nelle ore di educazione sessuale impariamo più che altro come evitare malattie o gravidanze inaspettate, come se il sesso fosse qualcosa di cui aver paura", spiega La Rappresentante di Lista nel video che anticipa Gendernet, sottolineando come la società non abbia aiutato assolutamente i giovani a vivere la sessualità in maniera serena. E nemmeno genuina: nessuno, prima dell'avvento dei social network & Co., poteva pensare che ci fossero infiniti modi di vivere quella sessualità.

Come recita l'incipit del trailer, "questa è la storia dell’impatto che Internet ha avuto su sesso, genere e corpi".

Creature "splendide e splendenti, senza sesso, senza genere, senza età": questa è la creta con cui Gendernet è stato plasmato. La materia prima è composta dalle tante voci che si uniscono al coro di liberazione sessuale. Un coro liberatorio, passateci il calembour.

"Gli standard ci creano un senso di inadeguatezza. [...] Per liberaci bisogna guardare il mondo con occhi diversi", afferma La Rappresentante di Lista nel trailer.

E Gendernet è proprio un viaggio che ci viene offerto per darci una nuova prospettiva, portandoci a esplorare il mondo con occhi diversi. Occhi che finalmente si possono aprire per la prima volta, ma senza più il rischio di vedere la pagliuzza in quello altrui e avere una trave nel proprio.

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