Security, un thriller su quanto siamo disposti a pagare per la nostra sicurezza

Cinema

Dal 7 giugno arriva in prima assoluta su Sky Cinema e Now il film di Peter Chelsom con Marco D’Amore,  Maya Sansa, Silvio Muccino, Valeria Bilello, Ludovica Martino, Tommaso Ragno e Fabrizio Bentivoglio. Ecco cosa hanno detto in conferenza stampa il regista e il cast

"Il bisogno di sicurezza ostacola qualsiasi grande e nobile impresa". Così diceva Tacito. Sono trascorsi secoli, ma queste parole sono ancora veritiere. Soprattutto se parliamo del nuovo film Sky Original SECURITY, diretto da Peter Chelsom (Serendipity, Shall We Dance?, Hannah Montana) ispirato all’omonimo romanzo di Stephen Amidon (pubblicato in Italia da Mondadori), già acclamato autore de Il capitale umano. Il film arriverà il 7 giugno in prima assoluta su Sky Cinema e NOW ed è il primo thriller Sky Original, un prodotto italiano e internazionale al tempo stesso.

Marco D'Amore da Gomorra a SecurIty

"Un film che lascia punti interrogativi e non esclamativi". Con queste parole Marco D’amore spiega il senso di Security. L'attore è il perno su cui ruota il mistero che lega, e al tempo stesso divide, i personaggi del film. Archiviata per sempre la serie Gomorra, D’Amore ha affrontato con entusiasmo questo ruolo, sperando durante le rispese di rubare qualche trucco al regista Peter Chelsom, visto che Marco ha debuttato anche dietro la macchina da presa. Nei panni di Roberto, responsabile della sicurezza delle tante lussuose ville di Forte Dei Marmi, D’Amore evoca il Macbeth che ha ucciso il sonno, il balsamo dei giusti. Ma soprattutto ribadisce il suo per le storie e le tematiche. Sono questi gli elementi che gli fanno scegliere più che la fascinazione del personaggio. Peraltro, per ribadire il concetto ha candidamente confessato di non essere assolutamente un fan della tecnologia. È stato Chelsom a insegnarli a diventare un mago digitale, visto che il protagonista del film, tra telecamere, computer e iPad è in grado di spiare ogni attimo della vita degli altri. E grazie a questi strumenti, l'attore riesce a scoprire i segreti che, come la polvere, gli abitanti di Forte Dei Marmi celano sotto il tappeto.

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Security, il trailer e il poster del film. Dal 7 giugno su Sky

Maya Sansa, una madre in carriera 

“L’inferno è lastricato di buone intenzioni”. Con questa massima Maya Sansa sintetizza il proprio personaggio. Claudia Raffaelli, che nel film è sposato con il personaggio interpretato da Marco D’Amore, è una moglie e soprattutto una madre che farebbe qualsiasi cosa pur di proteggere la propria famiglia. Una donna che aspira a diventare sindaco di Forte dei Marmi, ma che sarà costretta a scelte molto difficili per proseguire nel proprio percorso. Una figura lontanissima dall’attrice italiana, che però ricorda che bisogna comprendere anche le ragioni dei cattivi per poterli interpretare in maniera credibile. Quando si tocca il tema della sicurezza, l’attrice manifesta poi tutta la sua preoccupazione per le misure di controllo.

Silvio Muccino, un professore narcisista

“Dimenticatevi il John Keating de “L’attimo fuggente”. Silvio Muccino mette subito le cose in chiaro. Il suo personaggio di insegnante non è assolutamente un modello da seguire. Stefano Tommasi è un docente soverchiato dalle proprie manie di grandezza e dalle proprie debolezze. Per Muccino il “suo personaggio è opposto e complementare a quello interpretato da Marco D’Amore. Mentre Roberto ricerca l’obiettività attraverso la tecnologia, Stefano manipola la verità, la piega ai propri desideri per poterla vendere. Una dualità, un conflitto che Silvio ritrova anche in Security. Non a caso l’attore chiude con queste parole: “Tra protezione ed esposizione sui social, rischiamo di essere controllati dai muri che vogliamo alzare”.

Fabrizio Bentivoglio, il misterioso business man di Security

“I cattivi sono i personaggi migliori da interpretare”. Fabrizio Bentivoglio svela una verità nota ai più. Il villain consente all’attore di costruire con perizia certosina il personaggi. Si sa: i personaggi sono “piezz' 'e còre”, per dirla alla napoletana. Bisogna amarli anche quando sono sfuggenti e terribili, come l’imprenditore Curzio Pilati di Security. Una figura che ha qualche affinità con il Dino D’Ossola de “il Capitale Umano”. Ma per Bentivoglio, nel film di Chelsom, si indaga nel profondo di una questione diventata importantissima, in questo ultimo periodo, ovvero la sicurezza. Quanto vale la pena di sacrificare le nostre vite, per restare sicuri?

Tommaso Ragno, un padre in difficoltà

“Più credi di essere al sicuro e meno lo sei”. Con questa affermazione Tommaso Ragno mette in luce quanto Security sia un film che genera più domande che riposte. L’attore interpreta uno dei personaggi più dolenti, Walter Spezi, un padre alcolizzato e inviso a tutti gli abitanti di Forte dei Marmi. E a proposito di sicurezza e trasparenza, Ragno cita “Blow-Up” di Michelangelo Antonioni: più ti avvicini alla verità e più ti sfugge. E' sempre necessaria una giusta distanza. E poi questi tempi, in cui tutto viene condiviso e postato, hanno tolto un po’ di mistero.

Valeria Bilello e Ludovica Martino, tra immaturità e adolescenza

In Security, il rapporto genitori-figli si manifesta in tutte le sue contraddizioni e le sue complessità. In questo senso il personaggio interpretato da Valeria BIlello è una cartina di tornasole di quanto sia difficile essere madre in questo periodo. Bilello veste i panni di Elena Ventini. Una mamma bambina, una donna dalla femminilità irrisolta. Una genitrice per cui l’adolescenza non è mai finita. E non a caso, continua a frequentare una sua vecchia fiamma, Roberto (Marco D’Amore), Valeria ribadisce il concetto che, nonostante il regista sia “inglese sino al midollo” per sua stessa ammissione, e il romanzo da cui la pellicola è tratta fosse ambientato in una cittadina americana, il cinema resta un linguaggio universale, in grado di superare qualsiasi confine e ostacolo.

Infine Ludovica Martino, attrice di 24 anni che però in Security veste i panni di Angela, la figlia del personaggio interpretato da Marco D’Amore. La giovane attrice si sente un po’ un pesce fuor d’acqua rispetto a un cast i di veterani. Ma, in realtà, è davvero bravissima a mostrare sullo schermo tutte le inquietudini, le aspirazioni e le contraddizioni dell’adolescenza. Dietro l’ingenuità e innocenza, Ludovica mostra tutta la caparbietà di una ragazza decisa a svelare quelle verità nascoste e soprattutto decisa a trovare una propria identità, al netto dell’amore verso i propri genitori.

Le parole di Peter Chelsom, il regista di Security

“Si tratta sempre di scrivere e dirigere. Non è come se indossassi un cappello diverso a seconda che diriga un thriller o una commedia romantica. Provo a rendere i film accattivanti, cinematografici. Ognuno di essi ha la propria realtà. Io mi innamoro di una storia, lavoro in modo ossessivo per ottenere il meglio. Provo a ricreare un mondo diverso ogni volta con una mente molto aperta. E ogni singola volta non vuole essere il mondo che noi conosciamo, ma piuttosto il mondo in cui speriamo o quello che temiamo, dipende dal soggetto. Una specie di sogno, suppongo, dal quale ti svegli come una persona leggermente diversa. Una storia di redenzione.  Vorrei ogni volta regalare una speranza – penso che sia questo ciò che lega tutti i miei film”.

Peter Chelsom è noto soprattutto per i film realizzati a Hollywood, ma da sempre sostiene di avere una sensibilità principalmente europea. “Hollywood ama categorizzare il talento. Dopo un po’ mi sono accorto che questo era diventato un peso e così ho cominciato a desiderare di tornare in Europa, dove avrei potuto dedicarmi al mio lavoro più liberamente. In passato sono stato definito eccentrico, ma per me significa semplicemente ‘essere libero’. Pochi anni fa, mi è stato chiesto di dirigere una sezione di apertura di BERLIN, I LOVE YOU. È stato incredibilmente rigenerante. Essere tornato in Europa mi ha fatto sentire libero e così ho deciso che avrei dovuto fare un film italiano”.

Peter Chelsom ha una casa in Italia da circa venti anni, ma il tempo che vi trascorre è sempre troppo poco. “I cinici a Los Angeles mi chiedevano: ‘Ah, ma quanto spesso vai nella tua casa in Italia?’. E la mia risposta è sempre stata: ‘Circa cinque volte al giorno’.  Significa che nella mia testa sono sempre stato lì, ho sempre trovato conforto nel rifugio che la mia casa rappresenta, consapevole del fatto che essa sia l’esatto opposto della vita a Hollywood! Posso dire onestamente che nella mia vita c’è stato un momento di premonizione che mi ha portato a realizzare un’opera italiana. Stavo per girare un film per Fox Studios, ma improvvisamente saltò. Il giorno successivo mi trovavo su un volo Alitalia a guardare (e godermi) una puntata di “Montalbano” di due ore e mi così sono visto dirigere in Italia. È stato un caso di ‘ora o mai più’. Il destino aveva appena creato un’opportunità per poter fare quella scelta. Nel momento in cui sono atterrato, ho chiamato il produttore Marco Cohen e nel giro di un mese mi ha inviato il romanzo di SECURITY. Io ero già un fan de IL CAPITALE UMANO. La mia co-sceneggiatrice, Tinker Lindsay, e io abbiamo letto il libro e la decisione è stata automatica: volevamo adattarlo”.

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Security, la trama del film

Forte dei Marmi. Un angolo di paradiso estivo per turismo d’élite. Ma anche lì, d’inverno, le giornate si accorciano, le notti si allungano e le ville diventano fortezze, custodite da sofisticati circuiti di telecamere di sicurezza. E questa è una storia invernale. Una storia che sconvolge la vita dei propri personaggi e li cambia per sempre. La scoperta della violenza subita dalla giovane studentessa Maria Spezi (Beatrice Grannò), fa infatti emergere intorno a loro un ambiente corrotto e pieno di pregiudizi.

Sulla vicenda comincia a indagare Roberto Santini (Marco D’Amore), responsabile della sicurezza delle tante ville protette dai suoi sofisticati circuiti di video-sorveglianza, che non è convinto della colpevolezza del padre alcolizzato della ragazza, Walter Spezi (Tommaso Ragno), su cui sono caduti i primi sospetti.

La ricerca del colpevole porterà Roberto a confrontarsi anche con una verità che ha scelto di seppellire per quasi vent’anni. Riguarda un suo vecchio amore, Elena Ventini (Valeria Bilello) e suo figlio Dario (Giulio Pranno), proprio mentre sua moglie Claudia Raffaelli (Maya Sansa) sta affrontando la campagna elettorale come Sindaco, sostenuta dall’imprenditore Curzio Pilati (Fabrizio Bentivoglio), e mentre vive un forte contrasto con la figlia adolescente Angela (Ludovica Martino), travolta dall’amore clandestino per il suo professore Stefano Tommasi (Silvio Muccino). Roberto non dovrà solo risolvere un crimine, ma salvare se stesso e l’intera comunità dal pericolo di perdere la propria anima. Quando la paura abita all'interno delle case e delle persone, qual è il prezzo della sicurezza?

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