Memento 20 anni dopo: Guy Pearce ricorda il suo personaggio nel film cult

Cinema

Camilla Sernagiotto

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L’attore che nel 2000 è strato protagonista della geniale pellicola del regista di culto rievoca l’emozione di un set in cui  in pratica doveva dimenticare tutto del copione letto, scordandosi ciò che conosceva e facendo vivere il suo personaggio in una “bolla di 10 minuti”

Se c’è un’opera cinematografica la cui maestria sta a quella letteraria di un capolavoro del calibro di Alla ricerca del tempo perduto di Marcel Proust, questa è Memento.
La seconda prova da sceneggiatore e regista di Christopher Nolan, presentata nel settembre del 2000 in anteprima mondiale al Festival di Venezia per poi uscire al cinema prima in Italia nel 2001 e poi negli Stati Uniti qualche mese dopo, è per molti un capolavoro di scrittura, regia, montaggio, interpretazione attoriale e chi più ne ha più ne metta.

E lo paragoniamo a La recherche di Proust non a caso: anche per Nolan, infatti, alla base della trama c’è una vera e propria ossessione del tempo. Tempo la cui percezione il regista vuole a tutti i costi manipolare, con un escamotage da far alzare il capello a tutta la settima arte.  


Già nella sua opera prima, datata 1998 e intitolata Following, il regista si cimentava in esperimenti di narrazione composta, definibile quasi oulipien, strizzando l’occhio a OuLiPo, l’acronimo dal francese Ouvroir de Littérature Potentielle ovvero "officina di letteratura potenziale" a cui lavoravano numerosi scrittori e matematici di lingua francese (oltre al nostro genio, Italo Calvino) che affinavano tecniche sperimentali e innovative di scrittura. L’attore Guy Pearce, protagonista del film, ha ricordato Memento (che sembra un paradosso detto così).

Guy Pearce ricorda la sua esperienza memorabile (anzi no!) sul set di Memento

L'attore australiano che ha recitato, tra gli altri, in L.A. Confidential, The Hurt Locker e Iron Man 3 e che vedremo tra poco in Senza rimorso, ha recentemente ricordato quella tanto assurda quanto interessante esperienza sul set di Memento. L’ha fatto in occasione di un’intervista a The Hollywood Reporter in cui racconta del paradosso di un attore che doveva dimenticare il copione che aveva letto, scordandosi di tutto e facendo vivere il suo personaggio in “bolle di 10 minuti”.

 

Alla domanda logica “ma non sarebbe stato meglio imparare soltanto estratti del copione e girarli di volta in volta invece di sapere già tutto?”, Guy Pearce ha ammesso che effettivamente lui ne sarebbe stato agevolato. Ma di certo non si sarebbe innamorato letteralmente del personaggio di Leonard come ha fatto quando ha letto tutto d’un fiato lo script rivoluzionario e a dir poco originale di Memento.


“Sarebbe in effetti stato vantaggioso. Quando ho fatto quel film, ho passato due settimane con Chris Nolan facendo un po' di prove. Diversi attori si univano man mano, con loro discutevamo le scene per capire come si svolgessero e coglierne il senso. Poi io dovevo dimenticare tutto. Dovevo scordare quello che sapevo e ricordare che, alla fine, Leonard esiste solo in quella bolla di 10 minuti, che dimentica quello che è successo prima e non sa cosa accadrà dopo. Imparare la storia soltanto sequenza per sequenza sarebbe stato vantaggioso e avrei potuto trattare i momenti in modo isolato come se fossero stati sketch a sé stanti. […] Dopo aver letto il copione la prima volta, grazie alla scrittura di Chris che è bellissima, sentivo una reale connessione con le emozioni più profonde di Leonard, tanto che avrei potuto iniziare a girare dal giorno seguente. Detto questo, sarei più capace di fare questo oggi che ho 53 anni anziché all'epoca delle riprese quando ne avevo una trentina. Ero un attore più insicuro e probabilmente sarei stato molto più ansioso di gestire questa cosa di non conoscere il resto del copione”, ha dichiarato Guy Pearce all’Hollywood Reporter.

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Un film che scardina il compito dell’attore: dimenticare il copione

La professione dell’attore non è solo talento, capacità di empatia con i personaggi, immedesimazione totale: è anche (se non soprattutto) memoria elefantiaca. Per interpretare qualcuno su un set, bisogna avere parecchio fosforo, meningi ben oliate e una memoria di ferro perché va immagazzinato mnemonicamente il copione, step imprescindibile per la buona riuscita di un ciak e, di conseguenza, per la buona riuscita di una carriera targata Hollywood e compagnia bella.

 

L’originalità di Memento è anche quella del paradosso della recitazione a cui si è dovuto sottoporre Pearce per calarsi nei panni dello smemorato Leonard.

Dovevo dimenticare tutto. Dovevo scordare quello che sapevo e ricordare che, alla fine, Leonard esiste solo in quella bolla di 10 minuti, che dimentica quello che è successo prima e non sa cosa accadrà dopo”, ha affermato l’attore, in antitesi a quella che è la base del suo lavoro. Ossia il copione da sapere a menadito, per meglio calarsi nella storia e nel ruolo.

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Guy Pearce durante l’intervista si è detto non al corrente del fatto che Tenent, l’ultima pellicola diretta da Nolan, tragga ispirazione proprio da Memento.

L’idea in nuce è quella della primissima scena a ritroso di Memento, quella in cui il proiettile rientra nella canna della pistola che l’ha appena fatto esplodere.

"Sono anche in imbarazzo, perché non ho ancora visto Tenet, ma rimedierò”, ha confessato l'attore.

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La trama di Memento, per chi ha il coraggio di non averlo ancora visto…

Se non avete ancora visto Memento nonostante siano passati oltre due decenni, è giunta l’ora di rimediare. Si tratta di uno dei film più interessanti e originali della storia del cinema quindi non fatelo mancare all’appello nella vostra personale videoteca, sarebbe proprio un peccato. Poi potete tranquillamente dimenticarvelo, rimanendo in tema… Ma scommettiamo che non ce la farete? Impossibile.



Memento racconta di Leonard Shelby, un uomo che si veste con abiti costosi, guida una Jaguar e vive in alberghetto dove paga tutto in contanti. Lui, così come lo spettatore, non sa né chi è né cosa ha fatto perché soffre di memoria a breve termine e continua a perdere i ricordi ogni quarto d’ora.

Per questo motivo, nella speranza di trattenere le informazioni il più possibile, scatta foto istantanee di continuo e scrive tutto ciò che gli succede, appuntandolo su post-it e su tutto il suo corpo. Si tatua informazioni e, grazie a questo escamotage, riesce a tenere a mente la sua mission: vendicarsi di due uomini che hanno stuprato e assassinato sua moglie e che gli hanno provocato il trauma a livello mnemonico, con un colpo violento alla testa.

Una geniale narrazione della storia a ritroso fa di Memento un gioiello tra i più brillanti della storia del grande schermo.

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