Lunedì 15 marzo alle 21.15 va in onda in prima tv su Sky Cinema Uno il nuovo adattamento del grande classico di H.G. Welles, con protagonista un’eccezionale Elisabeth Moss
Per quanto i grandi piani della Universal di rilanciare il suo “pacchetto mostri” non siano mai andati in porto – vedi il dietrofront sul tanto pianificato Monsterverse a cui doveva dare il via il remake de La mummia con Tom Cruise – non tutti i progetti di riportare in auge personaggi cult come Frankenstein o il lupo mannaro sono andati alle ortiche.
A dimostrarcelo è arrivato, l’anno passato, la notevole pellicola L’uomo invisibile, diretta da Leigh Wannell e giunta nei cinema solo a singhiozzo a causa della pandemia, ma ora in prima visione tv lunedì 15 marzo alle 21.15 su Sky Cinema Uno.
Questa prima tv è l’occasione perfetta per recuperare un gioiello che in altre circostanze avrebbe potuto fare sconquassi al botteghino. Prodotto dalla Blumhouse, la casa di produzione specializzata in progetti “a minima spesa, ma ad alta resa” e responsabile di successi inaspettati come Paranormal Activity e Scappa – Get Out, il film ha come punto forte una protagonista davvero straordinaria, ovvero Elisabeth Moss, l’attrice statunitense resa celebre dalle serie tv Mad Men e ora attualmente impegnata con The Handmaid’s Tale.
Ne L’uomo invisibile, nuovo adattamento cinematografico del celebre racconto di H.G. Welles, che arriva a quasi novant’anni di distanza dalla celebre trasposizione della Universal, Elisabeth Moss interpreta Cecilia Kass, una donna intrappolata in una relazione tossica con il facoltoso e inventivo Adrian Griffin (Oliver Jackson-Cohen).
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Un giorno Cecilia decide di liberarsi del suo fidanzato e, dopo averlo drogato, fugge dalla sua villa e si mette in salvo grazie all’aiuto della sorella. La donna va a stare a casa di un amico, mentre nel frattempo giunge notizia che Adrian si è suicidato. L’incubo sembrerebbe così essere finito, ma alcuni misteriosi eventi la spingono a pensare che il suo ex non sia affatto morto, ma sia in qualche modo riuscito a trovare il modo di diventare invisibile.
Questo uomo invisibile in “versione 2020” riesce a infondere nuova linfa vitale in un personaggio che ha ancora moltissimo da dire, anche perché incarna una delle più diffuse fantasie umane, quella di potersi aggirare tra gli altri passando inosservati. La pellicola diretta da Whannell riattualizza la vicenda, calandola in un contesto in cui il problema dello stalking è ormai ampiamente riconosciuto e in cui il movimento #MeToo ha messo sotto i riflettori i tanti modi, non sempre “visibili” agli altri, in cui gli uomini abusano sia fisicamente che psicologicamente delle donne.