Uno degli attori più popolari e amati dal grande pubblico si racconta a Sky Tg24 in occasione di un compleanno che "è un momento di passaggio ma non di arrivo" assicura. Nuovi progetti e molti stimoli sono in cantiere.
“L’età è una cosa fluida però quando arrivi ai 50 anni ci pensi forse perché essendo una cifra tonda diventa all’improvviso un numero importante”. Il traguardo, questa volta, lo raggiunge Stefano Accorsi che dal debutto con Pupi Avati, passando per Gabriele Muccino e Ferzan Ozpeteck, di successi ne ha inanellati, di premi anche (come due David di Donatello e tre Nastri d’Argento), di figli pure (quattro). Non a caso ride alla domanda più diretta se sia la famiglia numerosa il segreto della giovinezza e forse la risposta è sì "perchè di certo i figli stancano ma non ti annoiano e la noia è un grande problema” conclude. Originario di Bologna, adottato da Roma, Milano e ora anche Firenze (dove è il Direttore Artistico del “Teatro Della Pergola”) ciò che potrebbe arrivare nel prossimo futuro è la regia. “Cercavo un progetto che mi appassionasse davvero, che mi facesse stare anche un anno e mezzo impegnato. Forse l’ho trovato e se andrà in porto dovrei curarne la regia”.
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Non accenna ad altro anche se ammette che mai come in questo periodo si sente stimolato da molti progetti creativi. Il pensiero poi torna all’età perché se “i trenta sono stati gli anni di una certa inconsapevolezza e i quaranta invece sono stati anni ibridi, di certo i cinquanta si presentano come gli anni di una certa riconoscenza e quindi di un certo divertimento”. “Da ragazzo ero timido e anche un po' chiuso, conclude Accorsi, ma con il tempo ho imparato ad aprirmi al mondo e a vedere le difficoltà come potenziali opportunità. Oggi per me il “sì” è diventato più importante del “no”.