Golden Globe 2021: la vittoria storica di Nomadland e Chloé Zhao

Cinema

Marco Agustoni

La 78ᵅ edizione degli ambiti riconoscimenti ha visto trionfare il film diretto da Chloé Zhao, prima donna premiata come Miglior regista da ben 37 anni a questa parte e artefice di un’incredibile doppietta dopo il Leone d’oro a Venezia

Il premio a Nomadland come Miglior film drammatico alla 78ᵅ edizione dei Golden Globe (scopri lo Speciale) non ha stupito più di tanto, nonostante la concorrenza fosse notevole, perché la pellicola diretta da Chloé Zhao era tra le favorite per la vittoria. Eppure, si tratta di un risultato storico per più di una ragione.


Innanzitutto va segnalata la “straordinaria doppietta” messa a segno dal film con protagonista Frances McDormand, che già si era aggiudicato il Leone d’oro per il miglior film al Festival di Venezia 2020. Questa doppia vittoria conferma Nomadland come favorito anche agli Oscar 2021.

Il risultato più importante, però, è un altro, e dal valore non soltanto simbolico: si tratta del premio per la Miglior regia assegnato proprio a Chloé Zhao, regista cinese “prestata” agli Stati Uniti, che prima del suo exploit con Nomadland era sconosciuta ai più, nonostante il suo precedente lavoro, The Rider – Il sogno di un cowboy, fosse stato presentato a Cannes e avesse ottenuto l’apprezzamento della critica.


Il risultato, si diceva, è storico perché era da ben trentasette anni che nella categoria dedicata ai Miglior registi mancava il nome di una donna. In questo lungo periodo di tempo abbiamo visto premiati grandi nomi “al maschile”, come Bernardo Bertolucci, Steven Spielberg o Clint Eastwood, ma nessuna regista.


Non è tutto: salvo poche eccezioni in queste quasi quattro decadi le registe sono state assenti anche semplicemente dall’elenco delle nomination, se si eccettuano poche eccezioni (in tempi recenti, Kathryn Bigelow e Ava DuVernay). A vincere il premio nell’ormai lontano 1984 era stata Barbra Streisand, regista, attrice e sceneggiatrice dell’apprezzatissimo Yentl.

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Le motivazioni di questo fenomeno sono tante e complesse, e non è neanche possibile dire che i premi assegnati nei decenni passati siano stati immeritati. Quel che è certo, però, è che la vittoria di Chloé Zhao ai Golden Globe segna un importante precedente per far sì che siano concesse maggiori opportunità alle tante registe di talento di tutto il mondo.


Il pluripremiato Nomadland, con musiche del “nostro” Ludovico Einaudi, racconta la storia di Fern, interpretata da un’eccezionale (come sempre, del resto) Frances McDormand. Dopo aver perso il marito la donna, ormai sessantenne, decide di lasciare la sua città per attraversare gli Stati Uniti occidentali a bordo di un furgone, scoprendo così i pregi e le difficoltà di una vita nomade.

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