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E' morto a 91 anni Christopher Plummer, una vita da attore da Shakespeare al cinema

Cinema

Premio Oscar nel 2012, una carriera lunghissima tra teatro, grande schermo e televisione, l'attore canadese è scomparso a 91 anni nella sua casa in Connecticut

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È morto a 91 anni l'attore canadese Christopher Plummer. Ne ha dato notizia il suo amico e manager Lou Pitt, al suo fianco da 46 anni: “Chris era un uomo straordinario che amava profondamente il suo mestiere di attore, che svolgeva seguendo le regole della vecchia scuola, con autoironia e una voce musicale. Il suo ricordo sarà per sempre con noi”. Plummer si è spento nella sua casa in Connecticut nella mattina di venerdì 5 febbraio.

Attore di solida formazione shakespeariana, dal lunghissimo curriculum tra cinema, tv e teatro, Plummer aveva esordito al cinema nel 1958 in Fascino del palcoscenico, accanto a Henry Fonda e Susan Strasberg. Il ruolo del grande successo fu quello del capitano Von Trapp nel musical Tutti insieme appassionatamente (1965), partner sullo schermo di Julie Andrews, anche se nei decenni successivi non arrivarono grandissime parti da protagonista: Plummer preferì specializzarsi in ruoli di contorno sempre affrontati con classe ed energia come il Rudyard Kipling interpretato ne L'uomo che volle farsi re (1975) di John Huston, accanto a Sean Connery e Michael Caine.

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Negli anni Settanta e Ottanta continuò ad alternarsi tra cinema e teatro, con prove acclamatissime nei più grandi teatri al mondo (in tutta la carriera ha interpretato sedici opere di Shakespeare). La maturità e la vecchiaia non limitarono affatto la sua carriera; anzi, proprio negli ultimi anni si tolse le migliori soddisfazioni artistiche a cominciare dall'Oscar vinto nel 2012 come miglior attore non protagonista per Beginners, film di Mike Mills in cui interpretava la parte di un uomo anziano e malato di cancro che confessava la propria omosessualità al figlio (Ewan McGregor). Innumerevoli le sue partecipazioni piccole ma fondamentali in film come Insider – Dietro la verità (1999), il dramma di Michael Mann sul giornalismo, oppure Inside Man di Spike Lee, L'esercito delle 12 scimmie (1995) di Terry Gilliam, Millennium – Uomini che odiano le donne (2011) di David Fincher, A Beautiful Mind (2001) di Ron Howard o Syriana (2006) di George Clooney. Nel 2017, dopo lo scandalo che colpì Kevin Spacey, sostituì quest'ultimo in Tutti i soldi del mondo di Ridley Scott, prova per cui fu candidato ai Golden Globes e agli Oscar (tre in tutto le sue nominations: da ricordare anche quella per The Last Station, in cui interpretava Lev Tolstoj). Il suo ultimo film - disponibile su Sky On Demand - è stato Era mio figlio, con Sebastian Stan, William Hurt, Ed Harris e Samuel L. Jackson. Ai premi cinematografici si sono accompagnati anche quelli teatrali e televisivi: due Tony Award per Cyrano (1974) e Barrymore (1997), due Emmy Award per I boss del dollaro (1977) e Madeline (1994).

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