Kate Winslet rivela: "Dopo Titanic mi sono sentita bullizzata"

Cinema

Camilla Sernagiotto

20th Century Fox

L’attrice ha raccontato del difficile periodo post-kolossal durante la sua ospitata al podcast WTF di Marc Maron. Body-shaming, critiche aspre e una pressione psicologica non facile da sopportare. “Onestamente mi sono sentita vittima di bullismo”, ha rivelato con rammarico la diva

Kate Winslet ha appena rivelato di essersi sentita vittima di bullismo dopo la sua interpretazione in Titanic, sfogandosi durante la sua ospitata al podcast WTF di Marc Maron.

 

L’attrice non ha passato un periodo facile dopo il suo primo importante ruolo cinematografico, quello di Rose nel kolossal diretto nel 1997 da James Cameron.

 

Film che detiene numerosi record, tra cui quello di vittorie ai Premi Oscar (insieme a Ben-Hur e Il Signore degli Anelli - Il ritorno del re), Titanic è stato di certo il trampolino di lancio della Winslet. Tuttavia lo scotto che ha dovuto pagare non è di certo trascurabile, come ha amaramente ricordato.

Kate Winslet: “Mi sono sentita vittima di bullismo”

Durante l’intervista con l’attore di stand-up comedy, scrittore e podcaster Marc Maron, l’attrice ha dichiarato di essersi sentita in qualche modo bullizzata.

"Dopo l'uscita di Titanic sono entrata in modalità auto-protettiva. Mi controllavano per il fisico, sono stata criticata molto e la stampa britannica con me è stata dura e poco cortese. A essere sinceri, mi sono sentita vittima di bullismo. Pensavo: questa cosa è terribile, mi auguro che passi. È passata, per fortun,a però questa cosa mi ha fatto capire che, se questa è la fama, allora non ero ancora pronta, assolutamente no”.

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Quindi non certo rose e fiori, nonostante il nome del personaggio che la Winslet interpretava (passateci il calembour).

 

Ricordiamo che l’attrice aveva soli 21 anni all’epoca dell’uscita di Titanic. E anche soli cinque titoli (minori rispetto a quel kolossal, chiaramente) nella sua filmografia ante-James Cameron.

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La scelta di mantenere un profilo basso

Reggere a una pressione psicologica tale è molto difficile. Dopo la valanga di attenzioni che ha travolto Kate Winslet dopo il ruolo di Rose al fianco di Leonardo DiCaprio, l’attrice ha deciso quindi di optare per un low profile.

 

Sceglieva solo progetti di entità minore, ruoli meno incisivi e d’impatto, come ha dichiarato ai microfoni del podcast WTF di Marc Maron.

 

“Stavo ancora imparando a recitare, non mi sentivo ancora pronta per i grandi lavori di Hollywood. Non ero intenzionata a commettere errori né a sprecare l’occasione che mi si presentava. Il mio obiettivo era stare in quel mondo, in quel gioco per tanto tempo. Quindi ho preferito cercare piccoli lavori in maniera tale da capire meglio il mio mestiere e per mantenere sia privacy sia dignità”.

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Lo “scudo” di Kate Winslet? Forse la maternità

La Winslet ricorda come la stampa abbia incominciato a darle tregua quando è diventata mamma, all’età di 25 anni.

 

Più che la stretta allentata dei tabloid, forse è stata anche la maternità a rafforzarla, permettendole di non dare troppo peso alle eccessive attenzioni che tutti le rivolgevano.

L'attrice ha ammesso infatti che dopo il parto "Tutta quella roba è sparita in un istante”.

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L'iniziale carriera di Kate Winslet

Attrice britannica tra le più famose del mondo, ha ottenuto la primissima candidatura all’Oscar per la migliore attrice non protagonista a soli 20 anni grazie al ruolo di Marianne Dashwood in Ragione e sentimento (1995) diretto da Ang Lee.

 

L’anno che la segna indelebilmente sia a livello professionale sia a livello personale è il 1997, quando raggiunge una popolarità incredibile impersonando la protagonista femminile di Titanic.

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Dopo il successo ottenuto con Titanic

Negli anni immediatamente successivi al ruolo di Rose, opta per pellicole “minori” come Iris (2001) e Se mi lasci ti cancello (2004).

Nello stesso anno di Se mi lasci ti cancello (vero gioiellino che in lingua originale si intitola Eternal Sunshine of the Spotless Mind, diretto da quel visionario di Michel Gondry), recita anche in Neverland.

 

I titoli che si susseguono - rispettivamente Little Children (2006), Revolutionary Road (2008), Mildred Pierce (2011), Steve Jobs (2015) e The Dressmaker (2016) - la incoronano come "reginetta dei film impegnati," incontrando il favore della critica.

 

Nel 2022 dovremmo vederla in Avatar 2, diretta ancora una volta da colui che la lanciò nel cielo degli astri più brillanti della settima arte: James Cameron.

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I (tanti) riconoscimenti ricevuti da Kate Winslet

Nell’arco della sua carriera, ha ricevuto sette candidature agli Oscar, vincendo la statuetta come migliore attrice protagonista per il suo ruolo in The Reader (2008).

 

Ha inoltre collezionato quattro Premi Golden Globe, tre Premi BAFTA, tre Screen Actors Guild Award, un Critics Choice Award e un Premio César.
È stata insignita anche di un Grammy Award (nella categoria “miglior album parlato per bambini”) e di un Premio Emmy (alla migliore attrice protagonista per il suo ruolo nella serie tv Mildred Pierce, nel 2011).

Kate Winslet è quindi una delle poche celeb ad aver ricevuto almeno tre dei quattro maggiori riconoscimenti statunitensi nell'ambito dello spettacolo.

 

Nel 2012 è stata insignita dell'onorificenza di Commendatore dell'Ordine dell'Impero Britannico per il suo «significativo contributo alla Gran Bretagna contemporanea».

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