Space Jam, 5 curiosità sul film con Michael Jordan

Cinema

Dal 1996 a oggi, a un passo da “Space Jam: a new legacy” con LeBron James

Space Jam” è uno di quei film che hanno caratterizzato l’infanzia di svariate generazioni. Un successo tale da spingere alla realizzazione di un nuovo capitolo, “Space Jam: a new legacy”, stavolta con protagonista LeBron James. Il campione ha però spiegato come non si tratterà di un sequel: “Ci saranno un po’ di persone fuori dal mondo contro cui gareggeremo. È un film per famiglie, incentrato sul rapporto con mio figlio, al quale cerco di imporre alcune cose, con le quali sono cresciuto, non ascoltandolo o credendo in ciò in cui è bravo”. Tornando con la memoria al film del 1996, ecco alcune curiosità che potreste non conoscere.

Gli allenamenti di Jordan

Abituato ad allenarsi per tutta la durata dell’anno, Michael Jordan non accettò il fatto di doversi fermare a causa delle riprese. La Warner Bros decise dunque di correre ai ripari, allestendo un’area per gli allenamenti totalmente dedicata al campione dell’NBA. Questa comprendeva un vero e proprio campo di basket regolamentare, con gli attori spesso coinvolti in sfide contro Charles Barkley e gli altri giocatori che presero parte alla pellicola. In breve il campo divenne un ritrovo per grandi stelle, da Arnold Schwarzenegger ad Antonio Banderas, dall’intero cast di “Friends” a quello di “ER – Medici in prima linea”.

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Bill Murray

Il personaggio di Bill Murray rappresenta un uomo di una certa età che ha sempre creduto d’avere la stoffa necessaria per farcela nel mondo dello sport, e dell’NBA nello specifico. La sceneggiatura fa un velato riferimento a una serie di suoi spot televisivi degli anni ’90. In questi impersonava proprio un aspirante giocatore di basket, che non arrivò mai a realizzare il proprio sogno.

I Monstars

Il gruppo dei mostri inviati per la sfida di basket è noto come Nerdlucks o, dopo la trasformazione, Monstars. Nessuno di loro viene mai citato con un nome proprio. Gli animatori però dovettero dargliene, al fine di non creare confusione tra le varie bozze. Pound è quello arancione, Bang quello verde, Nawt il magenta, Bupkus il viola e Blano quello blu.

Rischio flop

Il successo che tutti sappiamo aver avuto “Space Jam” non è stato affatto immediato. Negli Stati Uniti incassò 90 milioni e ottenette dure critiche da parte della stampa. A fare da traino fu però il pubblico più giovane, che col tempo si fiondò al cinema e nell’acquisto della versione VHS. Il titolo è dunque divenuto un amatissimo blockbuster, trasformandosi nel film sul basket dal maggior successo in assoluto, oltre che il terzo film d’animazione più amato dal pubblico. L’incasso finale fu di 230.418.342 milioni di dollari nel mondo. Differente il discorso per quanto riguarda la colonna sonora, da subito amatissima. Con sei milioni di copie e la seconda posizione nella Billboard, ha ottenuto col tempo ben sei dischi di platino. Il motivo è ben presto spiegato. Il pubblico impazzì per “I believe I can fly” di R. Kelly.

Grazie Nike

Probabilmente “Space Jam” non avrebbe mai visto la luce senza un particolare spot Nike. Il riferimento è a una pubblicità del 1992-93, nella quale si vede proprio Michael Jordan impegnato con i celebri Looney Tunes. Il successo dello spot ha poi spinto la Warner Bros a investire per un vero e proprio lungometraggio.

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