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Addio a Daria Nicolodi , 45 anni fa nasceva l'amore con Argento sul set di Profondo Rosso

Cinema

Paolo Nizza

In occasione della scomparsa dell'attrice, un viaggio alla scoperta di come Daria conobbe Dario nel 1975. Fu l'inizio di un grande sodalizio artistico e di una storia d'amore da cui nacque Asia Argento

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“Incontrai Dario Argento per caso nell’ambiente cinematografico romano e ci accorgemmo subito di avere gli stessi gusti cinematografici e letterari. Dopotutto ero l’unica attrice che avesse letto tutto Lovecraft e lo conoscesse a memoria. Tutto questo ci univa entrambi e in breve tempo ci rendemmo conto di essere straordinariamente gemelli”. 

Con queste parole Daria Nicolodi (scomparsa oggi all'età di 70 anni) ricordava il primo incontro con Dario Argento. Da quell’idem sentire nacque una collaborazione artistica fondamentale per il maestro del brivido. Daria, oltre a Profondo Rosso, collaborò alla sceneggiatura di Suspiria (film ispirato ai suoi ricordi d’infanzia) e recitò in Inferno, Phenomena, Tenebre, Opera e La Terza Madre. Proprio quest’ultimo film rappresenta la sua ultima apparizione al cinema. Una pellicola dove recita a fianco di Asia Argento, la figlia nata il 20 settembre del 1975 dalla relazione con Dario. Insomma, fu un anno magico per la coppia.

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Profondo Rosso, dal provino di Daria Nicolodi a David Hemmings

Come spesso accade, al cinema, ma pure nella vita, gli inizi tra i due non furono facili. Il provino di Daria Nicolodi per Profondo Rosso non fu un successo. Per far colpo sul regista e risultare appariscente, l’attrice si presentò con le treccine cosparse di zucchero. Ma il maestro non gradì e disse: “Lavati la testa e ne riparliamo”.

Oltre a essere una pietra miliare del genere giallo e a venir considerato da molti il capolavoro di Dario Argento, Profondo Rosso è anche una storia d’amore. Tra un omicidio e l’altro si palesano i battibecchi tra i due protagonisti. Schermaglie d’amore che rimandano ai duetti della grande commedia sofisticata americana. A questo proposito Daria Nicolodi disse: “Ricordo che con David Hemmings provavamo di continuo le scene comiche (quella del braccio di ferro l’abbiamo provata 60 volte tra noi prima di girarla). D'altronde David è un attore che recita con e non contro gli altri”.

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Daria NIcolodi e Dario Argento, un gioco di specchi

Com'è stato sovente scritto, il personaggio interpretato da Daria Nicolodi in Profondo rosso è ispirato allo stesso Dario Argento. La giornalista di Paese Sera, Gianna Brezzi, è un omaggio ai tempi in cui il regista era un redattore. In una sorta di gioco di specchi (e trattandosi di Profondo Rosso non poteva che essere diversamente) il cineasta si divertì a rendere sempre più mascolina e volitiva la sua musa. E quando fa la sua prima apparizione sul luogo del delitto della medium è impossibile non restarne affascinati.

Daria Nicolodi, oltre a offrire in Profondo Rosso forse la sua migliore interpretazione, fu determinante anche nella scelta dei Goblin per la colonna sonora. Vista la necessità di utilizzare sonorità più moderne a commento di immagini tanto forti ed estreme, Dario decise di coinvolgere, oltre a Giorgio Gaslini, anche altri musicisti. In considerazione dell’ impossibilità di raggiungere gruppi come i Pink Floyd o I Deep Purple, dopo aver ascoltato un brano dei GoblinM che iniziava con un fruscio di vento, seguito da un lamento, Daria suggerì ad Argento di contattarli. Ed ebbe origine così una delle colonne sonore più famose del cinema italiano

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Insomma, sul set di un lungometraggio che in fase di produzione si intitolava “Chipsiomega”, per poi passare a “La Tigre dai denti a Sciabola”, per poi approdare al titolo definitivo, ovvero Profondo Rosso, è nata un’unione che il cinema ha reso immortale. Tra quell’epifania di passamanerie, bambole, guanti neri, l’interpretazione di Daria Nicolodi si staglia come un ricordo indelebile. È la magia del grande Cinema, una lanterna magica più forte della morte.