La mitica attrice, icona italiana e del cinema internazionale, ha rilasciato un'intervista a Variety in occasione dell'uscita del suo prissimo film, diretto dal figlio Edoardo Ponti. Ecco quello che ha raccontato la diva delle dive. Il cui segreto è essere sempre se stessa
Sophia Loren si rivela e lo fa rilasciando un’intervista a Variety sul suo attesissimo ritorno al cinema con il film La vita davanti a sé, diretto dal figlio Edoardo Ponti (QUI L'INTERVISTA RILASCIATA DALLA LOREN E DA PONTI A SKY TG 24)
A partire dal 13 novembre, l'adattamento cinematografico del romanzo omonimo del 1975 scritto da Romain Gary (già portato sul grande schermi nel 1977) sarà disponibile su Netflix. Avrebbe dovuto essere distribuito il 3, 4 e 5 novembre nelle sale cinematografiche ma la pandemia di Covid-19 (GLI AGGIORNAMENTI SUL CORONAVIRUS) ha bloccato tutto.
Oltre a intervistare telefonicamente l’attrice, Variety ha interpellato anche il figlio: “Ho sempre avuto due libri sul mio proverbiale comodino da adattare con mia madre”, spiega il regista Edoardo Ponti. “Uno era La voce umana, che abbiamo fatto cinque anni fa. L’altro era La vita davanti a sé di Romain Gary”.
Nel 2014 Sophia Loren era tornata sul set, diretta dal figlio ne La voce umana, appunto. Un cortometraggio di 25 minuti che riadatta l’episodio Una voce umana del film del 1948 L’amore di Roberto Rossellini, su soggetto di Jean Cocteau. Lo stesso soggetto che ha da poco trattato anche Pedro Almodóvar assieme a Tilda Swinton.
La Loren lì interpretava una donna disperata, a telefono con l’ex amante che l’aveva lasciata per un’altra donna (personaggio nei cui panni, nel film di Rossellini, si è calata Anna Magnani).
Ne La vita davanti a sé l’attrice è invece Madame Rosa, una sopravvissuta all’Olocausto che si offre come baby sitter per badare ai figli delle prostitute del quartiere in cui vive.
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La vita davanti a sé, l'intervista a Sky TG 24 della Loren e di Ponti
“Quando Edoardo ha impostato la scena fondamentale sul tetto del palazzo di Madame Rosa, mi sono ritrovata a recitare in quella situazione dopo tanto tempo. Sono stata sopraffatta da un fiume di ricordi e di emozioni”, racconta la Loren a Variety.
La madeleine proustiana in cui quella scena si è trasformata è quella che, se già tutti noi inzuppiamo nella memoria cinematografica comune, figuriamoci lei, Sophia Loren!
La diva si riferisce infatti alla mitica sequenza sul tetto assieme a Marcello Mastroianni nel film del 1977 Una giornata particolare, diretto da Ettore Scola.
“Provavo una certa ansia quel giorno e non solo perché stavo per rivelare i primi sintomi della condizione di Madame Rosa. Anche se sono passati più di quarant’anni dalle scene, la mia passione per lo storytelling e per i film rimane intatta. Avevo le proverbiali farfalle nello stomaco. Ero diretta da mio figlio che amo e di cui ho piena fiducia. Quel giorno mi sentivo veramente benedetta”.
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La vita davanti a sé, il trailer del film con Sophia Loren
Madre e figlio hanno collaborato su un set per la prima volta nel 1984, con Edoardo nei panni di un bambino cieco in Aurora. “Parlava come se fosse cresciuto. Voleva insegnare a me come recitare. E io ero sua madre!”, ride ricordando quei momenti.
Momenti felici, senz’altro, tuttavia l’attrice ci tiene a sottolineare come la sua felicità sia stata una strada non certo in discesa: “La mia vita non è stata affatto facile. Durante la guerra mi trovavo a Pozzuoli e mi rifugiavo nelle sale cinematografiche in cui mi immergevo in tutti quei meravigliosi film di Hollywood e nel sogno a occhi aperti di quei divi hollywoodiani”.
Quando poi la nostra iconica attrice è entrata a pieno titolo nell’Olimpo delle divinità cinematografiche, non ne è mai più uscita. E sempre rimanendo se stessa, dentro e fuori. “Ho sempre lavorato con questo naso. Non lo cambierò mai”, puntualizza la Loren, riferendosi a quando le venne proposto a Hollywood un ritocco chirurgico. “Il mio naso starà qui per sempre. Mi piace e fa parte della mia personalità”.
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Sophia Loren, le foto di ieri e di oggi
L’unica cosa che ha permesso al cinema di cambiarle è il nome: al secolo Sofia Costanza Brigida Villani Scicolone, è stato il produttore Goffredo Lombardo a trasformarla in quella che tutti oggi conosciamo.
“Goffredo stava lavorando con un’attrice olandese, Märta Torén, allora molto conosciuta. Lui mi disse che doveva darmi un nome perché la gente doveva sapere chi fossi. Così cambiò la prima lettera del cognome della Torén e anglicizzò il mio nome. Da allora vengo chiamata Sophia Loren. Ed è ciò che sono: io sono Sophia Loren”.
Racconta anche del suo primo grande ruolo, quello nel film L’oro di Napoli prodotto da Carlo Ponti nel 1954 (che nel '66 diventerà suo marito) e diretto dall’attore che era appena diventato autore neorealista: Vittorio De Sica.
“È stato un grande ruolo per me. Mi ha dato la possibilità di essere me stessa 18 anni, di essere napoletana per la gente napoletana. È stata la mia fortuna anche perché, quando il film uscì, ci fu un mio vero e proprio boom”.
Rivela anche il segreto che stava alla base dell’alchimia tra lei e Marcello Mastroianni: “Fin dalla primissima volta che abbiamo recitato assieme, nel film Peccato che sia una canaglia, siamo andati d’accordo. La nostra chimica funzionava perché ridevamo tanto. Era così simpatico. Mi manca ogni giorno della mia vita. Era un grande attore ma soprattutto un grande amico”.
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Sophia Loren, i film più belli
Ovviamente con Variety non tralascia nemmeno di parlare del grande salto, quello oltreoceano: “Quando ero ormai molto conosciuta in Italia, gli States mi chiamarono perché c’era un ruolo per me in un film con Cary Grant e Alan Ladd".
Nel 1957 così partì per Los Angeles. Il resto è storia. “Avevo ammirato quegli attori per così tanto tempo sullo schermo che vedermeli lì in carne e ossa è stato strano, come se fossero improvvisamente usciti da quello schermo”.
La Loren era una straniera, non parlava molto bene l’inglese a quei tempi, eppure tutti loro l’hanno subito fatta sentire a proprio agio, facendola diventare una volta di più quello che oggi è. Una diva. A tutto tondo. Forse la più grande diva che ci sia mai stata, di certo la più grande diva vivente.
Tra telefonate nel cuore della notte in cui Cary Grant le annuncia che ha vinto l’Oscar e una cinematografia che condensa i titoli più sacri della settima arte nostrana e molti entrati nel mito di quella a stelle e strisce, la vita di Sophia Loren è forse la più eccitante che si possa raccontare. E la vita che ha davanti a sé rivelerà ancora tante sorprese.