
In The Mood for Love in anteprima, in versione restaurata, al Torino Film Festival
A 20 anni dal trionfo a Cannes, il capolavoro di Wong Kar-wai sara disponibile online giovedì 26 novembre in occasione del Festival di Torino

A vent’anni esatti dal trionfo al Festival di Cannes è tempo di una doppia celebrazione per In The Mood for love , sublime capolavoro di bellezza e di stile: il restauro in 4K e il grande ritorno al cinema con la Tucker Film. In attesa di poter uscire fisicamente nelle sale, l’anteprima è fissata online: giovedì 26 novembre, alle 20.00, nel cuore del Torino Film Festival. Un evento unico per 500 spettatori.
Il Programma del Torino FIlm Festival 2020
Wong Kar Wai racconta così In The Mood for Love: " Non è tanto una storia d’amore quanto una storia che tratta delle condizioni in cui una vicenda sentimentale può svilupparsi. I protagonisti passano gradualmente dalla posizione iniziale di vittime, entrambi traditi dai rispettivi coniugi, a quella opposta, a loro volta di amanti. Non è quindi solo un film su una relazione extraconiugale, o sul matrimonio, bensì sulle condizioni che un amore si trova a vivere con il passare del tempo”

In the Mood for conosciuto anche con il titolo originale cantonese Faa yeung nin wa, è un film del 2000 diretto da Wong Kar-wai e ispirato al romanzo breve Un incontro (noto anche come Intersection) di Liu Yichang. Il titolo in lingua originale significa "L'età della fioritura"

In the Mood for love doveva originariamente essere il capitolo di un film a episodi dedicato al cibo, ma durante la sua lavorazione l'idea originale si è evoluta progressivamente fino a prendere la durata di un lungometraggio a sé stante. La trama narra una storia d'amore universale, ma calata negli anni 60durante il periodo della progressiva occidentalizzazione di Hong Kong e del crollo degli imperi coloniali, così da assumere una funzione metaforica rappresentando il cambiamento irreversibile causato dalle decisioni prese nella propria vita.

Nonostante la trama molto articolata, il film non ha una vera e propria sceneggiatura, e molte scene furono improvvisate dagli attori sul canovaccio dato dal regista, esattamente come era successo nel precedente film Happy Together

Le riprese, che si prolungarono per quindici mesi, vennero effettuate a Bangkok e in Cambogia per gli esterni e a Hong Kong per gli interni. Dietro la cinepresa si alternarono due direttori della fotografia: Christopher Doyle, che abbandonò il set a un terzo della lavorazione lasciando in eredità il suo gusto per i colori acidi, e Mark Lee, celebre per le collaborazioni con Hou Hsiao-hsien, che porta con sé la predilezione per le inquadrature dentro le inquadrature.

Al contrario delle precedenti opere del regista, In the Mood for Love non si avvale dell'uso della macchina a mano o di luci naturali, che danno allo spettatore l'impressione di essere parte del film, ma al contrario si fa ampio uso di tecniche di ripresa stranianti come carrellate, ralenti, frammenti racchiusi fra dissolvenze al nero e primissimi piani così ravvicinati da essere quasi astratti, il tutto con luci particolarmente innaturali.

Come dichiarato dallo stesso regista, le inquadrature che esaltano linee architettoniche inusuali e la narrazione attraverso sottrazioni ed ellissi narrative rivelano l'ispirazione da Michelangelo Antonioni e da Robert Bresson

Il montaggio originale di circa due ore è stato ridotto a poco più di un'ora e mezzo: furono eliminate scene degli incontri all'hotel, alcune situazioni a Singapore, una sequenza ambientata nel 1972 e un finale alternativo nel tempio dove i due si vedevano casualmente per l'ultima volta. La scelta di eliminare progressivamente ogni passaggio, lasciando vuoti di memoria, rappresenta la vera anima del film.

La colonna sonora mescola influenze orientali ed occidentali, affidandosi in particolare alle canzoni di Nat King Cole, a un tema di valzer di Shigeru Umebayashi tratto dal film giapponese Yumeji di Seijun Suzuki del 1991, e a temi nuovi di Michael Galasso

L'autorevole rivista del British Film Institute Sight & Sound l'ha inserito tra i trenta film chiave del primo decennio del XXI secolo
Nel 2016, il canale audio-televisivo britannico BBC ha compiuto un sondaggio tra 177 critici cinematografici da 36 paesi. Lo scopo è stato quello di individuare il più grande film del 21º secolo (tra quelli distribuiti in sala tra il 2000 e il 2015). Il film In the Mood for Love si è guadagnato il secondo posto in classifica, dopo Mulholland Drive (al primo posto) e prima de Il petroliere (al terzo posto)

Presentato nella Selezione Ufficiale e in Concorso nel maggio del 2000, il film ha vinto il Premio come migliore attore a Tony Leung e si è aggiudicato il Gran Premio della Commissione tecnica superiore.