Già regista del primo film, André Øvredal ha confermato che la produzine sta lavorando alla sceneggiatura della nuova pellicola ispirata alle storie di Alvin Schwarz
"Le storie esistono solo nelle storie", diceva Wim Wenders.. E quando si tratta di racconti spaventosi raccontati al buio per esorcizzare le nostre paure, questa massiva risultà doppiamente veritierà. Dopo il successo di "Scary Stories to tell in The Dark", (105 milioni di dollari a fronte di un budget di appena 25 milioni) la produzione sta già lavorando alllo script del sequel. Ancora una volta dietro la macchina da presa ci sarà André Øvreda. Anche glio sceneggiatori saranno gli stessi del prototipo, ovver Dan Hageman e Kevin Hageman, mentre Guillermo del Toro, produttore del primo film, stavolta risulta accreditato come soggettista
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La dichiarazione del regista
A proposito del sequel di "Scary Stories to tell in The Dark", il regista ha dichiarato:
"Abbiamo una nuova, fantastica storia e alcune storie divertenti e paurose eseguite in modo efficace. Sono davvero elettrizzato per il sequel. Non dovrei parlarne perché non sai mai cosa puoi dire e cosa no, in queste cose, è difficile parlarne a questo stadio. Comunque se n'è già parlato, per cui non posso dire troppo in proposito. Io mi occupo dello sviluppo e non della scrittura, che è opera di Dan e Kevin che hanno scritto il primo, ma stavolta sono sicuramente presente nello sviluppo delle storie."
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Scary Stories To Tell in The Dark, un horror da paura
DaL primo film al sequel
A proposito del primo Scary Stories to tell in The Dark, Øvredal aveva dichiarato
"Ci sono questi personaggi molto divertenti e realistici che combattono forze malvagie dei regni delle favole e dei mostri. Volevo provare a bilanciare l'energia e l'adrenalina che ottieni dall’horror con le vibrazioni positive che ho trovato nei film d’avventura di Hollywood che mi hanno fatto innamorare dei cinema da bambino". . "Ci siamo divertiti a ricreare i mostri sullo schermo, ma i mostri peggiori in questo film sono le bugie, gli inganni e le maldicenze. Questo è ciò che dà inizio al ciclo di paura della storia".
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Scary Stories to Tell in the Dark, la trama del film
Un libro spaventoso e di successo
Tradizioni popolari, racconti da falò e storie spaventose hanno terrorizzato bambini e adolescenti per secoli. Sono stati a lungo un rito di passaggio, nel periodo in cui i bambini sviluppano la fiducia e persino la necessità di affrontare le loro paure, di tracciare i confini tra il bene e il male e scoprire come affrontare situazioni intense. Ma fu nei primi anni '80 che lo scrittore e giornalista Alvin Schwartz raccolse alcune di queste leggende da incubo da antiche antologie, riviste e racconti popolari in una serie di libri che sarebbero diventati un fenomeno incredibile. Le sue Scary Stories To Tell In The Dark furono un tale successo, che presto seguirono More Scary Stories To Tell In The Dark e poi Scary Stories 3: More Stores to Chill Your Bones. Originariamente illustrate dall'artista vincitore del Caldecott Medal, Stephen Gammell, le storie hanno preso vita non solo a parole ma anche in disegni ferocemente surreali, che sembrano balzare fuori dalle pagine direttamente nell'immaginazione, dove sono rimasti. Sebbene Schwartz sia morto nel 1992, Scary Stories To Tell In The Dark è diventata una delle serie di libri più amati degli anni '90, vendendo milioni di copie e diventando una pietra miliare culturale per un'intera generazione. La passione per questi libri ha anche scatenato un controverso movimento per vietarli dalle biblioteche scolastiche. Tuttavia, sembrava che più i libri fossero difficili da trovare, sempre più aumentassero di popolarità. Forse ciò che i bambini hanno amato di più è che queste storie parlavano liberamente. Sono state progettate per portare alla luce tutte le paure più recondite. La prima volta che si leggono, sono come un'esplosione di brividi. Ma si possono leggere ancora e ancora e le paure rimangono sempre vive.