Polemica sulle simpatie politiche dell'attore di Guardiani della Galassia: in sua difesa accorrono Robert Downey Jr. e Mark Ruffalo
Una frivola disputa da social si è trasformata da qualche ora in una tempesta mediatica per il povero Chris Pratt, bersagliato con l'accusa di essere un sostenitore di Donald Trump: una posizione difficile da sostenere in piena campagna elettorale, a sole due settimane dalle Presidenziali, mentre tutta Hollywood (o quasi) è compatta a sostegno del candidato democratico Joe Biden (tutte le notizie sulle Elezioni USA).
Tutta colpa di un vecchio sondaggio di due anni fa, ritirato fuori casualmente lo scorso week-end, in cui si chiedeva di votare chi fosse il più “hot” tra i quattro Chris del momento: Chris Hemsworth (Thor), Chris Pine (il giovane capitano Kirk negli ultimi tre Star Trek), Chris Pratt (Peter Quill in Guardiani della Galassia) o Chris Evans (Capitan America). Su Chris Pratt, profondamente cattolico e sposato con Katherine Schwarzenegger, figlia di Arnold ex governatore (repubblicano) della California, si è scatenata una shitstorm da centinaia di messaggi che interpretavano la sua scarsa esposizione sul tema politico del momento e la mancata partecipazione a una raccolta di fondi virtuale a favore di Biden come un implicito appoggio all'attuale inquilino della Casa Bianca. Basta questo a farne un sostenitore di The Donald? Ma sapete come funzionano i social, dove gli incendi si propagano in un batter d'occhio. A poco è servito il fatto che lui avesse supportato la campagna di Barack Obama nel 2012, come riportato di Newsweek, o che sua moglie sia una sostenitrice di Biden.
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Così, in difesa dell'amico Pratt, sono dovuti intervenire gli amici e colleghi Robert Downey Jr. e Mark Ruffalo con due post su Instagram e Twitter. “In che mondo viviamo...”, si è chiesto retoricamente il popolare Iron Man, rimasto senza parole da una polemica così sciocca. Ruffalo ha invece invitato i suoi follower a non lasciarsi distrarre da polemiche futili e infondate e a restare concentrati sul vero obiettivo a cui “manca poco”: dal punto di vista di Hollywood, con ogni evidenza, la sconfitta elettorale del mai amato (eufemismo) Donald Trump.
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