La forma dell'acqua, 5 curiosità sul film di Guillermo del Toro

Cinema

Cosa sapere prima di vedere o rivedere il film di Guillermo del Toro premiato con quattro Oscar

La forma dell’acqua” è, ad oggi, l’ultimo film girato dal regista Guillermo del Toro, negli ultimi anni particolarmente impegnato con un progetto animato legato a Netflix. Questo lo ha portato a creare “Trollhunters”, “3 in mezzo a noi” e “I Maghi: i racconti di Arcadia”.

“La forma dell’acqua” rappresenta uno dei punti più alti della sua filmografia, che gli ha consentito di conquistare tredici nomination e quattro Premi Oscar, rispettivamente come miglior film, miglior regia, miglior scenografia e miglior colonna sonora. A ciò si aggiunge anche il Leone d’oro per la miglior pellicola a Venezia.

Ecco alcune curiosità da scoprire prima di vedere o rivedere questa splendida pellicola:

Bianco e nero – Il film era stato inizialmente concepito in bianco e nero. L’idea della pellicola venne a Guillermo del Toro nel 2011, mentre era impegnato a fare colazione con Daniel Kraus, autore che lo ha affiancato nel progetto “Trollhunters”. Il bianco e nero avrebbe reso più netto l’omaggio con l’ovvio precedente cinematografico. Il regista ha però dovuto dare ascolto alla produzione e, anche per motivi di budget, ha accettato di realizzarlo a colori. Il bianco e nero sarebbe infatti stato giustificato da un budget di 16 milioni di euro, a fronte però dei tre a disposizione.

Ispirazione – Guillermo del Toro ha tratto chiaramente ispirazione per la sua creatura da “Il Mostro della Laguna Nera”. Si tratta di un film che mescola toni fantastici e horror, giunto al cinema nel 1954. In quella versione i protagonisti ci imbattevano in una creatura, metà uomo e metà pesce, ostile e in grado di uccidere. Una pellicola rimasta impressa nella mente del regista, che ebbe modo di vederla da giovane. La sua prima idea era quella di proporre un remake, per poi lasciarsi tentare dalla possibilità di seguire un differente percorso, optando per una storia d’amore.

Produzione – Si tratta di un progetto nel quale il regista ha creduto tantissimo, fin da subito. Era così certo del successo che avrebbe avuto da investire il proprio denaro. Ha infatti contribuito alla sua realizzazione con ben 200mila dollari. In un modo o nell’altro sapeva che questa pellicola doveva giungere in sala. Iniziò infatti a scrivere la sceneggiatura e disegnare la creatura ancor prima di sapere se gli studios gli avrebbero permesso di girarlo. Una scommessa decisamente vinta, considerando come i produttori di Fox Searchlight, dopo aver ascoltato del Toro illustrare nei dettagli la storia, siano scoppiati in lacrime, commossi dalla fiaba.

Clima politico – Il film è ambientato nel 1962, ma la scrittura della sceneggiatura ha tenuto ampiamente conto del clima politico dell’America odierna. Il regista ha spiegato d’aver contestualizzato la sua fiaba in un periodo nel quale gli Stati Uniti, pur ritenendosi all’avanguardia, annegavano in un mare di classismo e razzismo.

La creatura – La creatura è interpretata da Doug Jones, divenuto col tempo un attore feticcio di Guillermo del Toro. È infatti apparso in ben sei film del regista. Il primo fu “Mimic”, nel 1997, per poi prendere parte a “Hellboy” ed “Hellboy: The Golden Army”, interpretando proprio una creatura anfibia. Irriconoscibile, ancora una volta, ne “Il labirinto del fauno”, tra i film più acclamati dell’autore messicano. Ha infine trovato spazio anche in “Crimson Peak”, interpretando dei terrificanti fantasmi. 

<<enter caption here>> at Academy Of Motion Picture Arts And Sciences on November 15, 2017 in Los Angeles, California.

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La forma dell’acqua, la trama

“La forma dell’acqua” è una vera e propria fiaba gotica, in pieno stile Guillermo del Toro. La protagonista è Elisa, addetta alle pulizie di una struttura governativa. La donna è muta, il che la costringe a vivere in un mondo di silenzio e solitudine. Vede gli sguardi della gente a lei rivolti e si sente incompleta.

Vive la sua vita, giorno dopo giorno, senza ambizioni e stimoli. Tutto cambia però quando scopre l’esistenza di una creatura tenuta prigioniera nella struttura dove lavora. La connessione tra i due è istantanea e, nonostante le grandi differenze, i due paiono capirsi, superando rapidamente le rispettive paure. Insieme con la collega Zelda e il vicino di casa Giles, metterà in atto un piano per liberare la creatura, che sembra l’unico essere in grado di farla sentire completa.

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