Enrico Montesano è stato ospite della puntata speciale di 100X100 Cinema, dedicata al grande attore scomparso 20 anni fa. Ecco cosa ha raccontato. VIDEO
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La carriera di Enrico Montesano
Nato nel 1945, Enrico Montesano appartiene alla generazione di comici, come Adriano Celentano e Renato Pozzetto, che ebbero la sfortuna di arrivare al cinema dopo la gloriosa stagione della commedia all’italiana degli anni ’60, durante la quale avevano imperato i cosiddetti colonnelli: Sordi, Tognazzi, Manfredi, Mastroianni e naturalmente Vittorio Gassman, quando il cinema brillante aveva perso un po’ del nerbo degli anni d’oro. Infatti i suoi successi più clamorosi sono arrivati principalmente dalla sua carriera teatrale, durante la quale si è distinto per uno storico Rugantino, in cui aveva il non facile compito di sostituire un gigante come Nino Manfredi, e nel musical Bravo! Che ottenne un consenso di pubblico strepitoso. Al cinema ebbe l’opportunità di distinguersi in pellicole che tentavano di riconnettersi con i modelli del passato, come I picari di Mario Monicelli che echeggia certe atmosfere picaresche de L’armata Brancaleone, infatti oltre a Montesano e a un altro attore giovane ed emergente come Giancarlo Giannini, vi recita anche il vecchio Gassman, nel ruolo del Marchese Felipe de Aragona.
Il ricordo di Enrico Montesano
Nello studio di 100x100 Cinema, Enrico si sofferma a narrare un aneddoto su un’altra pellicola in cui ha recitato accanto al grande Vittorio, Il conte Tacchia di Sergio Corbucci, che in qualche modo tenta di riagganciarsi a temi e stile de Il marchese del Grillo. Nel cast del film, caratterizzato da scene di mangiate pantagrueliche, compare un altro grande attore comico romano come Paolo Panelli.
Questo è il ricordo di Montesano: “È vero quello che avete detto a proposito dell’aspetto giocoso di Vittorio. Io, ad esempio, mi ricordo una scena memorabile de Il conte Tacchia. Mentre il mio personaggio, Checco, va a fare un duello, Vittorio sta con Paolo nella berlina in una scena in cui devono assolutamente mangiare. La scena si gira la mattina verso le undici e il copione prevede che Gassman e Panelli debbano mangiare, e così Vittorio mette un uovo crudo in una manciata di farina e poi se lo mangia! Però a quel punto doveva mangiare pure Panelli. Mi ricordo che Sergio Corbucci diceva ‘Beh, Paolo qualche cosa la devi mangiare pure te!’ E Panelli, colla sua vocina inconfondibile (lo imita): ‘Non posso, so’ le undici de mattina!’ Sapete, di solito Paolo mangiava il riso in bianco con un goccio d’olio… E allora arriva Vittorio, e fa: ‘Volete mangiare sor Alvaro!’ E gli infila certi filetti di baccalà fritto grossi così, già d’accordo con Sergio Corbucci, che non avrebbe mai dato lo stop! E così Vittorio faceva: “Magnatevene n’artro pò’” E Panelli continuava a mangiare” Poi, alla fine, al momento dello stop, Panelli sputa tutto quello che gli avevano ficcato in bocca e sbotta in un sacrosanto: ‘Ma li mortacci vostri!’”.