Dreamworks Animation, 5 film da (ri)scoprire

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Simone Soranna

In occasione della collezion on demand, scopriamo i segreti della celebre e geniale casa di produzone attraverso cinque capolavori

Nata a metà anni Novanta dall’unione di intenti (e di investimenti) di Steven Spielberg, David Geffen e Jeffrey Katzenberg, la Dreamworks Animation nel giro di un lustro si è imposta sul mercato dell’intrattenimento per famiglie divenendo in tutto e per tutto la rivale della Walt Disney Company. Shrek, Kung Fu Panda, Dragon Trainer o Madagascar sono solo alcuni dei titoli più celebri e amati realizzati da questa scuderia. Eppure sono tanti gli altri film degni di nota e di attenzione che troppo raramente vengono ricordati dal grande pubblico. Dal 4 giugno su Sky On Demand sarà possibile recuperare molti di questi lavori, un’occasione imperdibile per trascorrere una piacevole e divertente serata in famiglia. Così, ecco cinque consigli per non sbagliare nella scelta del film e (ri)scoprire delle piccole gemme che per troppo tempo sono rimaste nell’ombra. 

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1.      Z la formica

Progettato per competere con il disneyano A Bug’s Life – Megaminimondo, Z la formica è il folgorante esordio di Dreamworks Animation. Lasciando da parte grandi eroi, principesse, incantesimi e fantasmagorici mondi, l’attenzione si sposta verso gli esseri viventi più minuscoli della Terra e, per giunta, sull’ultimo degli emarginati tra essi. Z (di nome e di fatto) è una nullità, una formica sull’orlo di una crisi di nervi alle prese con turbamenti psicologici di chi non sa come reagire alla vacuità della propria esistenza. Paranoie tipiche del cinema di Woody Allen che, non a caso, presta la voce al protagonista. Dreamworks è una neonata e per cercare di attirare l’attenzione dei più si affida a un cast eccezionale di doppiatori. Oltre ad Allen, infatti, collaborano Dan Aykroyd, Jennifer Lopez, Sylvester Stallone, Sharon Stone, Gene Hackman… Un film meno colorato e accomodante rispetto il rivale Disney-Pixar, ma non per questo da sottovalutare. Per adulti.

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2.      Il principe d’Egitto

Uscito nel medesimo anno di Z la formica, Il principe d’Egitto ne è l’ideale controparte. Se lì infatti si cercava di tenere banco alla nuova, digitale, animazione Disney (targata Pixar), qui l’impianto è da ritrovare nella più classica e nostalgica animazione tradizionale, supportata dalla tipica struttura del film per famiglie: il musical. Il film è un vero e proprio kolossal. Forte di immagini potentissime, fondali imponenti e sensazionali tutti minuziosamente realizzati in maniera artigianale, il peplum (se così possiamo chiamarlo) racconta le vicende di Mosè, prima come uomo in rotta familiare e poi come leader di un popolo in fuga. Di nuovo tanti attori presenti in fase di doppiaggio (Val Kilmer, Ralph Fiennes, Michelle Pfeiffer, Jeff Goldblum, Sandra Bullock) ma la sorpresa è una colonna sonora strepitosa che trova la sua gemma nel brano When You Believe, premiata con l’Oscar alla miglior canzone originale. Per nostalgici.

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3      Galline in fuga

Dreamworks ama sperimentare. Dopo film girati con animazione digitale e altri con tecnica più tradizionale, Galline in fuga è il primo segmento di una collaborazione con Aardman Animation, casa di produzione inglese celebre per i suoi lavori in stop motion. Così, alcuni paffuti e goffi polli di plastilina prendono magicamente vita sugli schermi di tutto il mondo per raccontare una favola anticonvenzionale in cui però torna il classico modello di un sogno irraggiungibile in cui è doveroso continuare a credere. Gaia e compagne vivono in un vero e proprio campo di prigionia. Sono tanti i momenti di Galline in fuga che omaggiano i più classici e spietati film bellici, da Schindler’s List a La grande fuga. La Storia viene suggerita sotto un folto strato di…piume, che tuttavia costituisce solamente il lato più divertente e infantile di un’operazione estremamente intelligente capace di scaldare i cuori di chi continua a combattere per un domani migliore. Per sognatori.

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4      Mr. Peabody e Sherman

Un inventore geniale e un figlio disobbediente. Potrebbe sembrare il classico plot da commedia (cosa che di fatto è), ma Dreamworks alza ulteriormente l’asticella raccontando di un amore che va oltre ogni apparenza e di un’integrazione necessaria oggi più che mai. Già, perché il Mr. Peabody del titolo non è altro che un cane. Il film è un vulcano di idee e intuizioni tra viaggi e paradossi temporali. Un’ottima occasione per un rapido e divertente ripasso di Storia (da Ulisse a Leonardo Da Vinci passando per Albert Einstein e Maria Antonietta) edulcorato da tragicomiche sequenze pirotecniche che non si dimenticano mai di condannare il bullismo e invitare tutti ad allargare i propri orizzonti. Così, alla fine della proiezione, si riscoprirà il valore e l’emozione di essersi seduti sui banchi della vita, non su quelli della scuola. Per apprendisti.

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5.      Baby Boss

Uno dei migliori titoli degli ultimi anni di Dreamworks, o almeno il più simbolico dell’inversione di rotta che la casa di animazione ha preso recentemente. Dalle formiche abbiamo iniziato e alla loro controparte umana (ovvero i neonati, i più piccini tra noi) finiamo. I nascituri sono protagonisti a cominciare dal titolo e la loro missione sarà quella di evitare che il mondo degli adulti si dimentichi della loro esistenza. Dreamworks si rispecchia in questo monito e quindi fa un passo indietro andando a cercare il consenso dei bebè di tutto il mondo dopo anni di grande cinema interessato a trovare il gradimento soprattutto di un pubblico più adulto e formato. Baby Boss è un lungometraggio spassoso e irriverente in cui le risate sono garantite e tutti potremo vivere un necessario e rigenerante ritorno all’infanzia. Per bimbi “grandi”.

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