Baby Boss, le avventure del manager dei neonati

Cinema
©Dreamworks
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Lunedì premiere. Il 5 marzo alle 21.15 su Sky Cinema Uno va in onda Baby Boss di Tom McGrath

Un’originale e divertente animazione targata Dreamworks e diretta da Tom McGrath (Madagascar). Per il piccolo Tim di 7 anni l’arrivo di un fratellino è un evento affascinante e traumatico allo stesso tempo. Infatti, la sua vita cambia radicalmente e non solo perché deve dividere l’attenzione dei genitori, ma anche perché il nuovo arrivato è un piccolo dittatore travestito da bebè e ha un piano ben preciso…

A Tim tutto sembra girare nel migliore dei modi, con due genitori che lo amano e che non hanno occhi che per lui. È un bambino dotato di una fervida fantasia e riesce a vivere ogni giorno come fosse una nuova avventura. Tutta la magia, però, si ferma quando arriva un fratellino a scombussolare ogni equilibrio. Il problema non è solo per il fatto che le attenzioni da parte dei genitori sono rivolte in buona parte al nuovo arrivato. La cosa che più insospettisce Tim è il comportamento del neonato. Il piccolo si veste da manager con tanto di cravatta e ventiquattr’ore e Tim lo sorprende inoltre a parlare e atteggiarsi come un vero adulto. Scopre così che Baby Boss è in realtà un bambino-adulto che prende medicine per non crescere e per non comportarsi da infante. Addirittura che è stato mandato in missione segreta dall’azienda Baby Corp…

Inutile dire che tutto questo appartiene alla fantasia di Tim e che la vicenda narrata sia una grande metafora di quanto può capitare nel cuore di un bambino all'arrivo di un fratellino, con tutte le difficoltà che questa inaspettata “convivenza” comporta. In particolare modo si vuole sottolineare come, nella prospettiva del primogenito, il bebè si imponga come il “boss” della casa a cui tutto ruota intorno, affetto e attenzioni  dei genitori compresi. Una trama così assurda e ai limiti della fantascienza non può che incuriosire. Il divertimento è assicurato dall’inizio alla fine, soprattutto nel grottesco rapporto che si insatura tra Tim e il fratellino con il vocione. L’animazione di Baby Boss strizza l’occhio alla modernità e non solo. Da una parte troviamo il richiamo agli spy movie degli anni Sessanta e alle caratteristiche stereotipate della famiglia middle class americana degli anni Ottanta. Dall’altra parte il sotto testo che si respira è prettamente contemporaneo e american – occidentale: famiglia e business devono convivere e condividere momenti importanti della vita. E anche i figli non sono esclusi.

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