Dalla quarantena ai sequel di Alien, Ridley Scott si confessa

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Dopo la fine della quarantena, Ridley Scott potrà tornare sul set di “The Last Duel”, film con Adam Driver, Matt Damon e Ben Affleck

Il celebre regista Ridley Scott, tra i più famosi e importanti al mondo, è stato intervistato dal “Los Angeles Times”, discutendo di svariati temi. Nel corso della quarantena (GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - I NUMERI ITALIANI: GRAFICHE) ha impiegato il tempo come molti altri registi, scrivendo: “Il lockdown mi ha dato la grande opportunità di finire tutte le mie sceneggiature incompiute”.

Scott ha poi dato uno sguardo al futuro: “Girare un film è qualcosa di illogico. Ci si incontra tutti al mattino, spesso per la prima volta, riuscendo in qualche modo a mettere tutto insieme. Se non sei un ottimista, non dovresti essere realmente in quest’industria. Credo dunque d’essere un ottimista. Troveremo un modo. Anche tutto questo passerà”.

Impossibile parlare di Ridley Scott senza pensare ad “Alien”. Questo fu il suo secondo cortometraggio, che lo ha reso celebre nel mondo. Nel corso dell’intervista ha sottolineato come sia stato il quinto regista preso in considerazione per il progetto. Un segnale decisamente chiaro su quella che era la percezione generale sul film. Nessuno credeva potesse diventare una pellicola così importante e influente.

L’idea di avere una protagonista femminile non fu sua, come spiegato da Scott, bensì di Alan Ladd Jr., allora presidente della 20th Century Fox: “Disse ‘perché Ripley non può essere una donna?’. Ci fu una lunga pausa e, pur non avendoci mai pensato, mi dissi, perché no, è una nuova direzione”.

Una lunga chiacchierata, che ha portato anche a ricordare un particolare episodio. Stanley Kubrick gli telefonò per capire come avesse fatto a far uscire un alieno dal corpo di John Hurt. Il celebre regista si disse stupito, avendo passato il filmato al rallentatore, senza individuare tagli. Scott ha spiegato d’aver usato più telecamere, considerando come il set, una volta imbrattato con tutto quel sangue, non sarebbe mai più stato ripulito perfettamente. Hurt si inginocchiò, così che solo la sua testa fosse visibile sopra un buco nel tavolo. A quel punto è stato posizionato un finto busto: “Nessun effetto digitale al tempo. In qualche modo però siamo riusciti a far uscire quella creatura dal suo petto”.

Alien, il sequel

Svariati i registi che si sono alternati alla guida del franchise di “Alien”, da James Cameron a David Fincher. Scott è però tornato in questo modo con “Prometheus” e “Alien: Covenant”. Intende chiudere questa saga prequel e potrebbe non aver ancora concluso con le storie in merito alla trama originale: “Credo ci sia un sacco da vedere in ‘Alien’. Mi sono sempre chiesto perché c’è questa creatura aliena che viaggia in una sorta di navicella da guerra che trasporta un carico di uova. Qual era lo scopo del veicolo e delle uova stesse?”.

The Last Duel, la trama

Prima della quarantena, Ridley Scott stava girando a Dublino il suo ultimo film “The Last Duel”, con un ricco cast composto da Adam Driver, Matt Damon e Ben Affleck, con quest’ultimo co-autore della sceneggiatura.

La pellicola è ambientata nel XIV secolo e propone l’adattamento di una storia vera, quella dell’ultimo “duello di Dio”, combattuto in Francia. Il cavaliere Jean de Corrouges è appena tornato dalla guerra e scopre che sua moglie, Marguerite, è stata violentata da Jacques Le Gris, suo scudiero e amico. Nessuno crede però alla donna, accusata di dire falsità durante il processo. Jean decide dunque di difendere l’onore della moglie sfidando a duello Jacques, secondo il principio del “Deus Vult”.

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