Chi è Carla Signoris, la moglie di Crozza

Cinema

Non solo moglie di Maurizio Crozza: Carla Signoris è un’apprezzata comica e un’attrice di successo, con diversi riconoscimenti all’attivo

Suo marito è conosciutissimo: stiamo parlando di Maurizio Crozza, comico, imitatore e conduttore televisivo italiano oggi in onda con “Fratelli di Crozza”. Ma Carla Signoris, nata a Genova il 10 ottobre 1958, è a sua volta un volto noto della tv.

Ecco dunque tutto ciò che sappiamo sulla signora Crozza, tra ruoli comici e partecipazioni a celebri film.

Carla Signoris: la carriera

Nei primi anni Ottanta, Carla Signoris si diploma in recitazione alla scuola del Teatro Stabile di Genova.

Inizialmente si dedica alla carriera teatrale, esordendo con la pièce “La bocca del lupo” (tratta dal romanzo di Gaspare Invrea) e prendendo poi parte a numerose produzioni del celebre teatro genovese. L’amore per il teatro la accompagna stabilmente, pur quando comincia a comparire in tv e poi al cinema. Nel 1992 fa il suo debutto sul piccolo schermo nel programma “Avanzi”: insieme a Maurizio Crozza e ad altri comici fa parte del gruppo dei Broncoviz, fondato nel 1989 e attivo sino al 1996.

Lontana dalla tv dal 1994 (anno in cui collabora a “Tunnel” con Serena Dandini e Corrado Guzzanti) al 2002, torna in compagnia di Gene Gnocchi a “Quelli che il calcio”. Nel 2003 e nel 2016 doppia la pesciolina Dory in “Alla ricerca di Nemo” e “Alla ricerca di Dory”. Nel 2005 conduce “Colorado Cafè” con Rossella Brescia, nel 2008 e nel 2010 è nel cast della serie tv “Tutti pazzi per amore”. Nel 2015 vince il Nastro d’argento come miglior attrice non protagonista per “Le leggi del desiderio” di Silvio Muccino, dopo la vittoria sfiorata per “Ex” di Fausto Brizzi. Nel 2019 prende parte a “L'agenzia dei bugiardi” di Volfango De Biasi e a “Ma cosa ci dice il cervello” di Riccardo Milani.

Carla Signoris e la scrittura

Non è solamente una comica, Carla Signoris, e neppure solo un’attrice (di teatro, di cinema e di tv): nel 2008, la moglie di Crozza debutta in libreria con il divertentissimo “Ho sposato un deficiente”, ispirato all’omonima rubrica da lei firmata per Velvet (mensile di Repubblica) dal 2006 al 2010. 

«Mi sono resa conto che la scrittura in sé è importante per l’anima, è un momento molto intimo, un’esperienza profondamente personale. Scrivendo ho riscoperto l’importanza della lentezza, il bisogno di riappropriarsi del tempo del pensiero», ha dichiarato.

Al primo libro ne seguono poi altri due: “Meglio vedove che male accompagnate” (2011) e “E Penelope si arrabbiò” (2014).

Sul suo matrimonio con Crozza, lungo quasi trent’anni, ha raccontato: «Litighiamo sulle stupidaggini, quelle cose che poi passano. Sui temi importanti si discute e ci si confronta. Parlare è una cosa importantissima in una coppia. Non siamo uguali, non ragioniamo nello stesso modo ed è giusto che ognuno rispetti il sentire dell'altro. Bisogna trovare un equilibrio in un movimento costante. E poi discutere è bellissimo. Quando parlo di politica con Maurizio mi diverto come una pazza».

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