“Grazie a Dio”, il trailer del film

Cinema

Tratto da una storia a vera, “Grazie a Dio” tratta il delicatissimo tema degli abusi commessi all’interno della Chiesa, e dell’omertà di chi sta ai vertici

Nelle sale italiane dal 17 ottobre, “Grazie a Dio” è il nuovo film del regista francese François Ozon, noto per narrare spesso storie della comunità LGBT e per quel suo modo unico di trattare la sessualità umana. 

È un film drammatico, “Grazie a Dio”, duro. Si basa sulla vera storia di un prete pedofilo accaduta in Francia tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta, ed è stato insignito con l’Orso d’Argento - gran premio della giuria al Festival di Berlino, dove è stato presentato in anteprima.

“Grazie a Dio”: il trailer

François Ozon, la storia di Preynat l’ha conosciuta grazie a La Parole Libérée: il sito riportava le testimonianze di giovani uomini che, da bambini, erano stati abusati da un sacerdote. Uno di loro, rimasto comunque legato alla Chiesa nonostante le violenze subite (e nonostante l’impunità di quel prete), aveva avviato la procedura di messa in accusa del prelato che - per la verità - non negò mai le accuse ma si limitò a definirsi “malato”.

Così, Ozon decise di portare in scena quella storia. Non sapeva se farne un documentario o una fiction, poi - dopo aver incontrato quelle persone - capì che avrebbero preferito che il tema venisse trattato, più che in modalità inchiesta televisiva, in un modo più narrativo come già era stato per “Il caso Spotlight”, film-documentario sulla complicità della Chiesa in numerosi casi di abusi su minori.

«All’inizio Alexandre era solo, e per due anni ha scritto continuamente lettere tentando di responsabilizzare in qualche modo la diocesi di Lione, poi ha deciso di rivolgersi alla giustizia per sporgere denuncia, dando origine ad un'investigazione vera e propria. Poco dopo sono saltate fuori le lettere scritte dai genitori di François che parlavano degli abusi di Preynat, e allora François si è messo in moto. Così è nata l'associazione ed è entrato in scena Emmanuel. Non sapevo se questa struttura narrativa avrebbe funzionato, perché lo spettatore vede scomparire il protagonista dopo 45 minuti e la stessa cosa accade con il successivo. L'aveva fatto Hitchcock con “Psycho”, ma era una cosa diversa», ha spiegato il regista.

“Grazie a Dio”: la trama

Alexandre Guérin è un ex bambino ormai diventato uomo, la cui vita viene (ri)messa in discussione quando scopre che padre Preynat, il prete che durante la sua infanzia lo ha molestato, è tornato a dire messa e a stare a stretto contatto coi bambini nella zona di Lione. 

Poiché la Chiesa rifiuta di ascoltarlo, e di punire i comportamenti del sacerdote, Alexandre decide di agire insieme a due suoi amici d’infanzia, anche loro vittime d’abusi: François ed Emmanuel. Insieme, i tre lotteranno per far sentire la loro voce e per impedire a Preynat di rovinare la vita di altri bambini. Lo faranno denunciando gli eventi passati, e cercando di combattere contro le ripercussioni che le violenze dell’infanzia hanno inevitabilmente avuto sulle loro vite e sulle loro famiglie. Ma la battaglia contro l’omertà avrà un prezzo da pagare.

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