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Ad Astra, curiosità sul film con Brad Pitt

Cinema

Cinque curiosità su “Ad Astra”, film di diretto da “David Gray” con Brad Pitt e Tommy Lee Jones

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Dal 26 settembre arriva al cinema “Ad Astra”, film sci fi diretto da David Gray. Un ricco cast quello a sua disposizione con Brad Pitt, protagonista della pellicola, Tommy Lee Jones, Donald Sutherland, Liv Tyler e Ruth Negga. Roy McBride, interpretato da Brad Pitt è una persona solitaria, ma è riuscito a crearsi una famiglia grazie ad Eve, interpretata da Liv Tyler. L’uomo deve fronteggiare un trauma vissuto 20 anni prima quando il padre Clifford McBride non fece più ritorno da una spedizione su Nettuno. La NASA lo incaricò di portare a termine il progetto Lima, interamente basato sulle forme di vita extraterrestre. In realtà condusse esperimenti con del materiale classificato. Roy viene scelto per una missione rischiosa proprio dove il padre è scomparso. Una volta nello spazio dovrà fare i conti con nuove domande che potrebbero distruggere l’umanità. Il film “Ad Astra” è ricco di particolari curiosità, ne abbiamo selezionate cinque.

Le foto della vita sulla Luna

Il regista James Gray ha affermato che la sua intenzione era quella di realizzare "la rappresentazione più realistica dei viaggi nello spazio”. Per raggiungere questo obiettivo, il regista e il suo team hanno studiato fotografie della vita reale scattate sulla Luna, qualcosa a cui nemmeno Stanley Kubrick ha potuto accedere per girare “2001: Odissea nello spazio”.

Ispirato all’Odissea

Il regista David Gray ha dichiarato che il film si ispira all’Odissea e al punto di vista di Telemaco, figlio di Ulisse, ancora un bambino quando suo padre partì per la Guerra di Troia. La narrazione dell'Odissea ha inizio quando Telemaco ha circa vent'anni e condivide la casa paterna con la madre Penelope.

La voce in loop di Tommy Lee Jones

Oltre a recitare nel ruolo del padre scomparso di Brad Pitt, Tommy Lee Jones è la fonte dello strano suono che può essere ascoltato all'inizio del film. L'attore ha pronunciato le parole "Ti amo, figlio mio" prima che la registrazione fosse accelerata, distorta e ripetutamente ripetuta. Gray ha dichiarato a tal proposito: «Volevamo che fosse quasi privo di sensi. Sembra quasi un'ecografia per un bambino non ancora nato. È molto strano».

L'inseguimento di Moon Rover

Per quanto sia quasi impossibile girare film nello spazio, a volte è necessario trovare luoghi alternativi. E per la scena dell'inseguimento di Moon Rover in “Ad Astra”, l'equipaggio si è trasferito in una delle destinazioni più calde del mondo. Nel trailer si vede una sequenza d'azione lunare. Per girarlo l’intera troupe è andata alla Death Valley girando telecamere a infrarossi che hanno contribuito a dare al cielo un colore scuro che gli effetti visivi sono stati in grado di migliorare. In questo modo sono riusciti ad ottenere una superficie simile alla Luna.

C’è vita nell’universo

Le discussioni sullo spazio sollevano in genere l'annosa domanda: siamo soli nell'universo? E, nonostante il suo evidente interesse per l'argomento, il regista di “Ad Astra” è convinto che non ci siano altre forme di vita: «Non credo che ci sia qualcosa là fuori. Se c'è, è lontano. Non ci arriveremo mai o non potremo comunicare con esso. Ora, se siamo da soli, è una brutta cosa? Alcune persone pensano che lo sia. La mia opinione è che non è poi così male».