Al ComicCon di San Diego si è celebrato Stan Lee, il più popolare autore di comics mai esistito, le cui opere hanno dato il via a innumerevoli adattamenti su grande schermo. Ma sono molti anche i film da cui sono poi state tratte serie a fumetti, a volte anche longeve.
di Marco Agustoni
Quest’anno, il ComicCon di San Diego, la popolarissima convention dedicata a cinema, fumetti, videogame e serie tv, ha dedicato ampio spazio alle celebrazioni di Stan Lee, il leggendario autore Marvel scomparso lo scorso novembre, creatore di personaggi a fumetti del calibro di Spider-Man, Iron Man e Hulk.
Moltissime delle creature di Stan Lee sono diventate, nel corso dell’ultimo decennio, protagoniste dei tanti film che sono andati a comporre quel mosaico grandioso che è il Marvel Cinematic Universe, dando il via a una vera e propria invasione di pellicole basate su fumetti. Non che fosse un fenomeno nuovo, ma di sicuro in anni recenti si è intensificato e, soprattutto, i cinecomic sono stati definitivamente "sdoganati" a livello mainstream e "rivalutati" a livello di critica.
Se tanti film sono stati tratti da fumetti, è vero anche il contrario. Molte saghe cinematografiche, infatti, hanno portato a serie su carta in alcuni casi anche longeve, come ad esempio è accaduto per Terminator, di cui quest'anno al Comic-Con è stato presentato il più recente sequel Terminator: Destino Oscuro di Tim Miller.
Fra i tanti che hanno fatto il salto inverso, fra i più fortunati ci sono senza dubbio gli Acchiappafantasmi, di cui al Comic-Con si sono celebrati i 35 anni dall'uscita del primissimo film Ghostbusters - Acchiappafantasmi, l'horror comedy di Ivan Reitman con Bill Murray, Dan Aykroyd, Harold Ramis ed Ernie Hudson, che all'epoca è diventata subito un cult assoluto.
Da film di successo, con tanto di sequel e di recente reboot al femminile, Ghostbusters è stato infatti trasposto più volte in opere a fumetti (basate tanto sul film, quanto sul cartone animato The Real Ghostbusters, che è a sua volta una “opera derivata” del film). La stessa Marvel, tramite Marvel UK, per un certo periodo si è cimentata con il difficile compito di trasporre su carta le avventure di Peter, Ray, Egon e Winston.
E dopo l’interessante Ghostbusters: Legion di 88MPH Studios, con una storyline che, in occasione del ventennale caduto nel 2004, si ricollega direttamente al primo film, i diritti dei fumetti tratti dalla saga sono passati a IDW Publishing, che dal 2008 ha sfornato diversi volumi dedicati agli Acchiappafantasmi, con tanto di crossover con Tartarughe Ninja e Transformers.
Ma i Ghostbusters (che possono addirittura vantare uno spin-off dedicato al fantasma Slimer) non sono gli unici ad avere fatto il passaggio contrario a quello che di solito avviene in questi anni, ovvero, invece che da fumetto a film, dal grande schermo alla carta stampata. A tenere innanzitutto buona compagnia agli Acchiappafantasmi, sono dei personaggi venuti… da una galassia molto lontana.
Se il franchise di Star Wars ancora non ha finito di dispiegare il suo potenziale su schermo (con vari sequel e una serie tv in arrivo), altrettanto si può dire per le pagine di carta. Già dal 1977, data di uscita di Star Wars: Episodio IV - Una nuova speranza, la Marvel aveva cominciato a macinare avventure a fumetti ambientate nell’universo creato da George Lucas. E ancora oggi, dopo una parentesi targata Dark Horse, casa Marvel lavora a pieno regime per espandere quella galassia in cui la lotta fra gli Jedi e il Lato Oscuro della Forza non sembra mai finire.
Ma stiamo parlando di una tradizione lunga e consolidata. Basti pensare che il Re dei Mostri, alias Godzilla, compare con regolarità nei fumetti giapponesi già a partire dall’uscita del primo film nel 1954, per quanto gli ci siano poi voluti vent’anni per arrivare sulle pagine dei comics made in USA. E un cult sci-fi come Il pianeta delle scimmie, del 1968, sin da subito ha popolato le pagine di manga e fumetti. Addirittura un “insospettabile” come 2001: Odissea nello Spazio ha dato vita a un volume one-shot e a una miniserie firmate da un altro leggendario nome Marvel, ovvero Jack Kirby.
Le saghe di Alien e di Predator, anche sotto forma del fortunato crossover Alien vs Predator, hanno generato svariati fumetti ambientati tanto nello spazio profondo, dove nessuno può sentirti urlare, quanto sulla Terra, meta a quanto pare piuttosto ambita da strane e pericolose creature aliene. Indiana Jones ha condotto le sue ricerche archeologiche non solo in film e telefilm, ma anche in comics ancora una volta targati Marvel e Dark Horse. I ribelli di Matrix hanno combattuto anche su carta. E non finisce certo qui. Kevin Smith, regista cult dallo spiccato animo nerd, ha creato numerose opere a fumetti in cui prosegue le avventure dei suoi improbabili eroi Jay, Silent Bob e compagnia.
La splatter-comedy L’armata delle tenebre di Sam Raimi; l’horror che ha ridefinito gli zombie 28 giorni dopo di Danny Boyle; Darkman, ancora una volta di Raimi; lo sci-fi ad alto tasso di violenza RoboCop di Paul Verhoeven: sono solo alcuni altri esempi di questa “migrazione di idee” dallo schermo alla carta, a cui corrisponde un analogo flusso contrario, negli ultimi anni più consistente che mai.
Tante, più o meno riuscite testimonianze di quel cortocircuito continuo fra cinema e fumetti, che negli ultimi decenni ha avuto un influsso enorme sull'immaginario culturale nel suo complesso.