Claudio Santamaria: la carriera del superospite di Sanremo 2019

Cinema
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Quasi sicuramente sarà il quarto conduttore del Festival di Sanremo 2019: la carriera di Claudio Santamaria

Claudio Baglioni aveva annunciato che ci sarebbe stato un quarto conduttore in campo a guidare la 69a edizione del Festival di Sanremo. Dopo aver ufficializzato la presenza di Virginia Raffaele e Claudio Bisio, pare che sul palco dell’Ariston sia pronto ad arrivare un altro omonimo del conduttore: Claudio Santamaria.

I tanti volti di Claudio Santamaria

Baglioni potrebbe chiamare ancora un attore per presentare la kermesse musicale e la scelta ricadrebbe su uno dei più bravi e apprezzati della sua generazione. Nato a Roma nel 1974, Claudio Santamaria è famoso per la sua capacità di interpretare con la stessa naturalezza ruoli completamente diversi tra loro. Dopo un inizio in teatro, l’attore debutta al cinema nel 1997 con “Fuochi d’artificio” di Leonardo Pieraccioni, per poi prendere parte a “Ecco fatto” di Gabriele Muccino, “L’ultimo Capodanno” di Marco Risi e “L’assedio” di Bernardo Bertolucci. Il primo ruolo di rilievo arriva nel 2000 con il thriller “Almost blue” di Alex Infascelli, tratto dall’omonimo romanzo di Carlo Lucarelli. L’anno dopo, Muccino lo chiama nuovamente per “L’ultimo bacio”, per cui riceve la sua prima candidatura ai David di Donatello. Per il ruolo del fumettista Andrea Pazienza in “Paz!” di Renato De Maria, ottiene invece la nomination ai Nastri d’argento.

Successivamente, Santamaria non sbaglia un film, da “Agata e la tempesta” di Silvio Soldini a “Ma quando arrivano le ragazze?” di Pupi Avati. La consacrazione arriva nel 2005 con il ruolo del Dandi nel film “Romanzo criminale” di Michele Placido, incentrato sulle vicende della Banda della Magliana. È di nuovo un criminale nel film del 2008 “Fine pena mai” dove interpreta un boss della Sacra Corona Unita. Claudio Santamaria è protagonista dell’ultimo film diretto da Ermanno Olmi, “Torneranno i prati”, ambientato sull’Altopiano di Asiago durante la Prima Guerra Mondiale.

Lo chiamavano Jeeg Robot

Nel 2016, Santamaria è il protagonista di quello che è considerato il primo film di supereroi tutto italiano: “Lo chiamavano Jeeg Robot” di Gabriele Mainetti. Nei panni di un ladruncolo-supereroe, Claudio Santamaria dà prova di essere un attore versatile e credibile anche come Jeeg Robot. Per interpretare la parte, si è allenato fino a prendere 20 chili. Il film ha incassato oltre 5 milioni di euro e ha ricevuto critiche positive per la sceneggiatura e la recitazione degli attori (oltre a Santamaria, i protagonisti sono Ilenia Pastorelli e Luca Marinelli). “Lo chiamavano Jeeg Robot” ha ottenuto 8 David di Donatello, tra cui quello come miglior attore protagonista per Claudio Santamaria.

Claudio Santamaria doppiatore

Forse non tutti lo sanno ma Claudio Santamaria ha iniziato la sua carriera come doppiatore, professione che oggi alterna a quella davanti alla macchina da presa. Sua è la voce italiana di Christian Bale nella trilogia di Batman diretta da Christopher Nolan, così come la voce di Eric Bana in “Munich” di Steven Spielberg. Tra gli ultimi personaggi doppiati da Santamaria, troviamo ancora una volta il personaggio di Batman nei film d’animazione “The LEGO movie” e “The LEGO Batman - Il film”.

Claudio Santamaria cantante

Claudio Santamaria è anche un musicista e cantante e ha dato prova in diverse occasioni di cavarsela bene anche in questa veste. Nel 2007 ha interpretato Rino Gaetano nella fiction televisiva “Rino Gaetano - Ma il cielo è sempre più blu” diretta da Marco Turco e prodotta da Claudio Mori. Accanto a lui, Kasia Smutniak e Laura Chiatti. Nel film, Claudio Santamaria interpreta anche tutte le parti cantate. In occasione del compleanno di Fabrizio De André, nel 2009 l’attore ha interpretato sul palco del Festival di Sanremo, “Bocca di rosa”, insieme a Stefano Accorsi e alla PFM.

In virtù di questa sua passione, Claudio Santamaria ha preso parte a diversi videoclip musicali e ha condotto nel 2008 il Concerto del Primo Maggio in Piazza San Giovanni a Roma.

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