Marco Giallini, la carriera e i film più importanti

Cinema

Un altro successo al cinema per Marco Giallini, uno dei protagonisti di "Non ci resta che il crimine". Uno sguardo alla carriera e ai successi dell'attore romano

Una lunga gavetta tra teatro e cinema, poi l’affermazione meritata dove è riuscito a mostrare tutte le sue doti innate da grande attore. La vita e la carriera di Marco Giallini sono caratterizzate da imprevisti e occasioni colte al volto, ma anche da tragedie e svolte cruciali. Negli ultimi anni però l'unico comune denominatore è il successo e anche questa volta Marco Giallini è riuscito a conquistare il pubblico con “Non ci resta che il crimine”, film di Massimiliano Bruno e in testa al box office di questa settimana. Un'altra soddisfazione per Marco Giallini e l'ennesima dimostrazione di tutto il suo talento in grado di adattarsi al contesto e ad ogni genere di sceneggiatura. Attore nato con il teatro, Giallini è in grado di emozionare ma anche di cimentarsi in ruoli divertenti dove mostra tutta la sua verve comica. Tra i suoi film più famosi ci sono infatti “ACAB – All Cops Are Bastards”, “Tutta colpa di Freud” e “Perfetti Sconosciuti”, tre pellicole diverse ma che gli hanno permesso di conquistare tre Nastri d’Argento e la nomination ai David Di Donatello. 

Dagli esordi al teatro al ruolo del "Terribile"

Dalla fine degli anni ‘90 in poi la carriera di Marco Giallini è cresciuta in maniera esponenziale. La prima svolta è avvenuta nel 1998 con “L’ultimo capodanno” di Marco Risi.  Su segnalazione dell’amico e collega Valerio Mastandrea, Giallini colse al volo l’occasione di una vita e spesso racconta il momento in cui gli fu offerta la parte: «Gli piacqui. Mi offrì un’occasione ne “L’ultimo capodanno”: ‘Faresti il marito di Monica Bellucci?’. Capirai, non gli feci ripetere la frase. C’erano almeno quindici persone in fila prima di me e, per farmi ottenere la parte, Risi dovette lottare. Cominciò tutto così, nel 1998. Marco Risi mi ha salvato la vita. Non credevo che avrei più fatto cinema, mi sarei dato solo al teatro». Del resto la prima apparizione cinematografica è datata 1986 in “Grandi Magazzini”, mentre l’anno successivo appare in “Rorret”, film di Fulvio Weltz. La prima vera parte da attore la ottiene nel 1995, anno in cui il regista Angelo Orlando lo dirige in “L’anno prossimo vado a letto alle dieci”. A teatro lavora tra il 1988 e il 1996 con Arnoldo Foà, Ennio Coltorti, Adriano Vianello e Maurizio Panici, anche per merito della Scuola di Arte Drammatica di Roma “La Scaletta” dove si iscrive nel 1985. Tanti ruoli secondari e poi la seconda svolta della carriera con la serie prodotta da Sky “Romanzo Criminale”. Marco Giallini interpreta il "Terribile”, boss della malavita romana e ostacolo all’ascesa della Banda della Magliana. 

L'exploit al cinema e lo snodo cruciale nel 2011

La grande interpretazione in “Romanzo Criminale” apre le porte del grande pubblico. E così Giallini partecipa a numerosi film come “Io, loro e Lara”, “La nuova squadra”, “La bellezza del somaro”, “Tutti al mare”, “Posti in piedi in paradiso”, “Tutti contro tutti”, “Confusi e felici”, “Buongiorno papà”, “Se Dio vuole”, “Loro chi?” e  “Assolo” (commedia scritta e diretta da Anna Morante). In questi anni è al cinema anche con il cult “Perfetti Sconosciuti”, mentre in tv interpreta Rocco Schiavone nell’omonima serie ispirata ai romanzi di Antonio Manzini. Anche la vita privata di Marco Giallini è fatta di punti crociali e svolte significative. Amante della moto e della musica, quando ha iniziato a girare "Romanzo Criminale" si stava riprendendo da un incidente in moto che gli aveva procurato 52 fratture. Ma è nel 2011 che la sua vita cambia radicalmente. La moglie Loredana viene colpita da un’improvvisa emorragia cerebrale e lascia il marito e i due figli Rocco e Diego. Da quel giorno Marco Giallini ha provato a rialzarsi, anche se sostiene sempre che da quel lutto non si è mai realmente ripreso, nel ricordo della moglie: «Dopo la morte di mia moglie Loredana è come se avessi deciso che mi dovevo dare da fare». 

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