
Il 13 febbraio il cantante inglese spegne 70 candeline. Dal passato con Phil Collins e soci ai suoi ultimi lavori, ecco le tappe fondamentali della sua vita e della sua carriera LA FOTOGALLERY

Il 13 febbraio Peter Gabriel compie 70 anni. Divenuto famoso come leader dei Genesis negli anni Settanta, oggi l'artista è noto anche per esser stato uno degli sperimentatori musicali più attivi degli ultimi decenni
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Peter Brian Gabriel nasce nel 1950 a Chobham, nel Regno Unito. Figlio di un ingegnere elettrotecnico, esprime sin da giovanissimo il suo amore per la musica, creando da studente la band Garden Wall
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Nel 1967 il gruppo si fonde con due componenti di un'altra band studentesca, dando vita al primo nucleo dei Genesis, composto da Mike Rutherford (chitarra), Tony Banks (piano), Peter Gabriel (voce), Chris Stewart (batteria) ed Anthony Phillips (chitarra)
Genesis, una reunion con il figlio di Phil Collins alla batteria?
Gabriel è il frontman dei Genesis. Per le sue performance canore si ispira ai grandi della musica soul, come Nina Simone e Otis Redding, ma anche a Cat Stevens e ai Procol Harum. Ma a colpire di più in scena è la sua esuberanza

Peter Gabriel non lesina su trucco e costumi (di cui alcuni, come "Slipperman", passeranno alla storia), infarcisce lo show di parti recitate che introducono ogni brano durante le esibizioni dal vivo

All'inizio degli anni Settanta il gruppo subisce alcuni contraccolpi per l'abbandono di Phillips, ma l'arrivo di Phil Collins alla batteria e Steve Hackett dà nuova linfa al progetto

I primi problemi con la band insorgono a partire dal concept album "The Lamb Lies Down on Broadway": Gabriel vuole il controllo assoluto dei testi e non riesce a interagire con il resto della band

Nel 1975 Gabriel lascia il gruppo, adducendo tra le altre cose una rigidità di ruoli all'interno del gruppo e una difficoltà a esprimere la sua creatività. Inoltre, la difficile nascita della figlia Anna mal si conciliava con i ritmi dello show business. Gabriel si ritira per circa due anni dal mondo della musica, Ma nel 1977 torna sulla scena da solista

I suoi primi album incisi col nome Peter Gabriel si differenziano tra loro con semplici numeri romani, in ordine progressivo: I, II, III, IV

Non riscuotono un gran successo commerciale, ma alcuni brani come "Solsbury Hill" e "Shock the monkey" diventeranno dei classici

Proprio con "Shock the monkey" nel 1983 Peter Gabriel arriva a Sanremo (ci tornerà anche nel 2003 con "Growing Up", nella foto) e sciocca il pubblico volteggiando sulla platea con una corda

La svolta per la carrira da solista di Gabriel arriva nel 1986 con l'album "So", in cui è contenuto il singolo "Sledgehammer" e il duetto con Kate Bush su "Don't give up". L'album vende dieci milioni di copie in tutto il mondo

La sua produzione inizia a diradarsi. L'album successivo, "Us", arriva solo nel 1992. Gabriel intanto diventa uno degli esponenti più rappresentativi delle sperimentazioni sulla cosiddetta world music, che produce anche grazie alla sua etichetta "Real World", impegnata nella diffusione della musica etnica (nella foto, Gabriel con Nelson Mandela)

Intanto, i Genesis decidono di fare una reunion a metà anni Duemila, ma non coinvolgono Gabriel per paura di rallentamenti nei lavori

I suoi ultimi album sono "Scratch My Book", dedicato a delle cover, e "New Blood", rilettura sinfonica di alcuni suoi grandi successi. L'ultimo tour di Peter Gabriel risale al 2012, per i 25 anni di "So", mentre nel 2019 è uscita la raccolta "Floatsam and Jetsam", in cui sono raccolte b-side e rarità della sua carriera da solista
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