IL LIBRO DELLA SETTIMANA - SPECIALE NATALE Volete regalare un saggio senza scegliere guardando solo la classifica dei titoli più venduti? Ecco qualche consiglio che può tornare utile
Una grande biografia, un saggio storico, un diario che attraversa il Novecento italiano, un libro sui paradossi della democrazia, un altro che racconta la storia di una città, uno su un ingrediente che ha cambiato il mondo. Se avete voglia di regalare un saggio a Natale stando alla larga dai soliti best-seller, ecco sei titoli che possono fare al caso vostro.
I taccuini di un protagonista del '900 italiano
Un tempo non si chiamavano influencer, eppure erano in grado di incidere persino più efficacemente nell’opinione pubblica nostrana. Uno di loro si chiamava Ugo Ojetti, che nella sua vita è stato molte cose: fondatore di riviste, raffinato e implacabile critico, firma di punta e per poco più di un anno direttore del Corriere della Sera, oltre che accademico d’Italia. Aragno ha riportato in libreria i suoi “Taccuini”, curati da Bruno Pischedda (pp. 494, euro35). Hanno molti pregi. Il primo è quello di raccontare l’Italia della prima metà del Novecento, per così dire, dal suo interno e in tempo reale. Il merito più godibile è quello invece di regalare ritratti ficcantissimi e al vetriolo del demi-monde culturale nostrano, facendo cadere dal piedistallo alcuni numi delle patrie lettere.
Alessandro Magno
Due millenni e mezzo fa visse un uomo che, a 25 anni, col suo esercito, conquistò l’impero più temuto dell’epoca, spingendosi dal sud della penisola balcanica all’India. Tutti sanno il suo nome, pochi ne conoscono davvero la storia. “Alessandro Magno” di Franca Landucci (Salerno editrice, pp. 368, euro 25) ha il pregio di raccontarla in poche pagine, soffermandosi anche sull’eredità decisiva del suo regno: è a lui infatti che si deve l’espansione della cultura greca che dà di fatto l’avvio alla civiltà ellenistica.
I libri prima della Rivoluzione francese
Sapevate che c’è stato un tempo in cui esistevano i contrabbandieri di libri, esattamente come quelli di sigarette raccontati dal cinema del secolo scorso? E che anche loro, a differenza di quanto accadesse nel Cinquecento e nel Seicento, agivano molto spesso esclusivamente per fini economici? È quanto racconta uno dei più importanti specialisti di storia francese su piazza, Robert Darnton, in un saggio da poco pubblicato da Carocci. Si intitola “Un tour de France letterario” (trad. M. Ginocchi, pp. 376, euro 31) ed è una miniera di informazioni sul mondo dei libri alla vigilia della Rivoluzione francese. Sembrano, anche queste, pagine per addetti ai lavori. E invece no: Darnton restituisce un ritratto vivace, dinamico e pieno di gustosi aneddoti di un’intera epoca con uno stile mai scontato e sempre colloquiale.
La storia del tè
Si può fare un viaggio di quattro millenni dalla Cina all’Europa, arrivando agli Stati Uniti in 300 pagine? Certo che si può, se il viaggio è sulle tracce di una delle bevande più antiche e utilizzate al mondo. È quello che ha fatto Linda Reali nelle sue “Storie del tè” (Donzelli, pp. 300, euro 25). Reali condensa in pochissime pagine un’infinità di storie che hanno coinvolto re, imperatori e militari, incrociando una rivoluzione (quella americana) e sfatando i luoghi comuni di un prodotto che oggi si associa perlopiù all’Inghilterra. Si scopre così che i primi a portare il tè nel Vecchio Continente furono, all’inizio del ’600, gli olandesi. Agli inglesi, invece, va il grande merito di averlo introdotto nella cultura occidentale, inventando di fatto la ritualità che si associa alla bevanda.
I paradossi della democrazia
Del tema se ne sono occupati in molti. La democrazia, di questi tempi, non sembra passarsela bene, stretta com’è tra bassa crescita, flussi migratorie incontrollati e crisi ricorrenti. Un politologo inglese, David Runciman, che insegna a Cambridge e scrive sul “Guardian”, ha provato a farsi un po’ di domande. Ne è venuto fuori “Così finisce la democrazia” (trad. F. Pe’, Bollati Boringhieri, pp. 208, euro 23), un libro intelligente e – sorpresa! – incredibilmente agile rispetto all’argomento trattato, che ha un grande merito: sfatare i molti luoghi comuni che si sono incrostati nei secoli su un’istituzione, forse, da riconsiderare.
La storia di Milano lungo la metro
E' dedicata alla storia e alle curiosità della città più dinamica d'Italia la "Guida curiosa ai luoghi insoliti di Milano" di Giacinta Cavagna di Gualdana (Newton Compton editori, pp. 288, euro 12,90). Il capoluogo meneghino è raccontato in una chiave inedita e spiazzante: quella delle fermate della metropolitana. Da Molino Dorino a Rogoredo, da Comasina al Parco Nord, Cavagna di Gualdana firma un racconto per ogni fermata ricco di aneddoti e curiosità. Il risultato è un mosaico curioso (e spesso inatteso), lontano dalla solita cartolina stereotipata della guida cittadina.