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Charles Aznavour, le canzoni simbolo del re della chanson francese

Spettacolo
Foto Getty

È morto a 94 anni uno dei più grandi chansonnier francesi della storia. I suoi brani d'amore, tradotti in molte lingue, hanno avuto successo in tutto il mondo. Ecco alcuni dei capolavori della sua carriera, lunga 70 anni e portata avanti sui palchi fino all'ultimo

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Charles Aznavour, morto a Parigi all'età di 94 anni, è stato uno dei chansonnier francesi più famosi al mondo. Ma il cantante di origini armene è stato anche interprete e attore teatrale. Durante la sua lunghissima carriera, durata ben 70 anni, ha scritto oltre 1300 canzoni, tradotte e cantate in diverse lingue, vendendo 300 milioni di dischi nel mondo, al pari di alcuni dei suoi più importanti colleghi in ambito rock. Aznavour è famoso per le sue canzoni d'amore, ma anche per essere un attivista per il riconoscimento del genoicidio armeno in Turchia, per cui si è battuto fino all'ultimo. Ecco alcuni dei suoi brani più simbolici:

"Emmenez-moi"

In questo brano del 1968 il tema è il desiderio nostalgico del narratore di andare lontano, in paesi soleggiati, per sfuggire alla miseria della sua vita quotidiana. "Mi sembra che la sofferenza sarebbe meno dolorosa sotto il sole", canta nel ritornello.  

Le cabotin

“Le cabotin” (l’istrione) è un vero e proprio manifesto programmatico di Aznavour: ''Solo un vero istrione è grande come me. Se mi date un teatro e un ruolo adatto a me il genio si vedrà'', canta nel testo. Il protagonista del brano si presenta come talmente talentuoso da ingannare non solo il pubblico che assiste al suo spettacolo, ma perfino sé stesso. Il brano è stato reinterpretato da numerosi artisti, e, in Italia, è stato interpretato da Renato Zero e da Massimo Ranieri, con il titolo di “L’istrione”.

"Hier encore"

All'età di 40 anni, Charles Aznavour scrive in questo brano la storia di un uomo che fa il punto della sua vita. Un'esistenza piena di egoismo, passata troppo in fretta per "trovare così tante speranze che sono volate via".

La Bohème

Scritta nel 1965 e reinterpretata da tantissimi artisti di lingue diverse, ha per protagonista un pittore che ricorda la sua giovinezza, trascorsa a Montmartre. Il pittore ricorda il tempo in cui non aveva occupazione e cercava di guadagnare qualcosa lavorando duramente. Il brano si conclude con la vista della vecchia casa del pittore, che, molti anni dopo, sembra pervasa dalla tristezza. Come accaduto per molte altre canzoni, anche questa è stata registrata da Aznavour in italiano, spagnolo, inglese e tedesco, mantenendo il titolo originale.

"For me formidable"

In questa canzone Aznavour si diverte a sposare l'inglese con il francese: ne nasce uno dei più grandi successi del suo repertorio. Il brano è del 1964 e lo proietta verso la conquista del mondo. Trionfò a New York alla Carnegie Hall, che Aznavour affittò a proprie spese. "For me formidable" è una canzone d'amore dal testo molto diretto in cui l'autore rinuncia "alla lingua di Shakespeare" e passa alla "lingua di Moliere" per corteggiare la sua amata.