Lo stilista francese e la Maison parigina annunciano la separazione dopo quattordici anni costellati di successi e creazioni incredibili. "Che storia straordinaria è stata: una storia d'amore, una storia di vita", ha scritto lo stilista, pronto a vivere una nuova era creativa
Olivier Rousteing non è più il direttore creativo di Balmain, la casa di moda fondata da Pierre Balmain, dove lo stilista era arrivato quando aveva appena venticinque anni imponendosi immediatamente all'attenzione del settore come enfant prodige della moda francese.
Rousteing, lascia a novembre, tra una fashion week e l'altra, a poco più di un mese dalla sfilata di Parigi con la sua ultima collezione per il brand, la Spring/Summer 2026, l'ennesima raccolta di creazioni incredibili della sua carriera, ispirata al tema del mare.
Rousteing, sul suo seguitissimo profilo Instagram, ha espresso i suoi ringraziamenti per la proprietà della Maison concludendo il messaggio con un accenno a un possibile futuro, ancora da svelare: "Una nuova era, un nuovo inizio, una nuova storia".
Il presidente di Balmain: "Ha ispirato un'intera generazione"
La stagione dei cambi ai vertici creativi dei brand, che ha trasformato il volto del fashion system globale negli ultimi 24 mesi, non si è ancora conclusa.
L'addio tra Rousteing e Balmain è un vero e proprio scossone nel panorama della moda parigina e internazionale, dal momento che lo stile della Maison di Pierre Balmain, al centro di stagioni di grandi successi dagli anni Dieci del Duemila in poi, e quello di Rousteing, erano diventati per molti una cosa sola.
Finisce un'era, dunque, a Parigi dove non si sa ancora chi arriverà al posto dello stilista di origine somala che oggi raccoglie lodi e ampi ringraziamenti da parte dei vertici della Maison di proprietà del fondo Mayhoola.
Il contributo dello stilista è immenso, sia in termini di prêt-à-porter che di Haute Couture e i suoi abiti e i suoi accessori, colmi del DNA della Maison e del suo inconfondibile tocco opulento e contemporaneo, hanno reso memorabili le apparizioni in pubblico di alcune delle star più amate al mondo, da Beyoncé a Kim Kardashian.
Il presidente di Balmain e CEO di Mayhoola, Rachid Mohamed Rachid, ha dichiarato nel comunicato diffuso il 5 novembre: "Desidero esprimere la mia gratitudine a Olivier per il suo contributo straordinario a Balmain. La sua guida visionaria non solo ha ridefinito i confini della moda, ma ha anche ispirato un’intera generazione con la sua creatività audace, la sua autenticità e il suo impegno per l’inclusione. Siamo immensamente orgogliosi di ciò che è stato raggiunto sotto la sua direzione e non vediamo l’ora di vedere il prossimo capitolo del suo percorso, che sarà animato dalla stessa passione e lucentezza".
Matteo Sgarbossa, CEO di Balmain, ha aggiunto: "Il contributo e la passione di Olivier negli ultimi anni lasceranno un segno indelebile nella storia della moda”.
Rousteing pronto per le avventure del futuro
Rousteing ha pubblicato sul suo profilo Instagram la stessa foto scelta dal canale ufficiale del brand per annunciare la fine della collaborazione col creativo.
Lo stilista indossa una t-shirt bianca, un capo che simbolicamente, può significare l'inizio di una nuova era, a cui si fa riferimento al termine del suo messaggio pieno di rigraziamenti per la proprietà di Balmain, che gli ha permesso di crescere e sperimentare negli ultimi anni, e per il team che ha lavorato al suo fianco.
"Che storia straordinaria è stata: una storia d'amore, una storia di vita", ha scritto sui social Rousteing, che ha aggiunto che, come ogni storia, anche la sua a Parigi ha un finale.
Sotto al post si legge: "Sono arrivato a ventiquattro anni con gli occhi ben aperti e la determinazione di perseverare, sempre. Oggi lascio la casa di Balmain con gli occhi ancora spalancati - aperti al futuro e alle belle avventure che ci attendono, avventure in cui tutti voi avrete un posto".
Il futuro è ancora luminoso per lo stilista che, forse, presto, annuncerà le sue prossime mosse: "Una nuova era, un nuovo inizio, una nuova storia", scrive, salutando Parigi e la Maison che ha realizzato molti dei suoi sogni di giovane creativo e che gli è stata accanto anche nei momenti difficili, dall'incidente domestico del 2021 che gli causò pesanti ustioni sul viso e sul corpo, al furto della collezione nel 2023 alla vigilia della Fashion Week di Parigi.
Parte dei trionfi, invece, sono contenuti nel documentario distribuito da Netflix nel 2021 Wonder Boy: Olivier Rousteing, che si sofferma sulle origini del creativo e su vari aspetti della sua vita privata.