Ornella Muti: "Ceffoni e scudisciate sul set a 14 anni"

Spettacolo
©Ansa

L'attrice si racconta in un'intervista a Candida Morvillo, per il Corriere della Sera, prima dell'uscita della sua autobiografia edita da La Nave di Teseo

Dalla prima separazione dalla madre, ad appena 4 anni, fino a oggi. Ornella Muti si racconta in una autobiografia, Questa non è Ornella Muti, in uscita il 14 ottobre per La Nave di Teseo, e in un’intervista rilasciata a Candida Morvillo per il Corriere della Sera. Nelle sue risposte c’è la piccola Francesca Rivelli, l’Ornella giovane e poi quella più matura, gli amori, il lavoro.

L'esordio difficile a 14 anni

“Non fu un abbandono, ma lo vissi come tale”, racconta l’attrice di quando a quattro anni la madre la mandò in Svizzera “per guarire”. Poi il salto in avanti, di 10 anni, l’esordio sul set diretta da Damiano Damiani. Duro, durissimo, fatto di violenza: “Mi girò la testa con un ceffone – dice parlando del regista – così almeno avrei pianto. Io per dispetto non piansi”. E poi: “Un’altra volta mi ha scudisciato le gambe con un frustino. Il medico vide i lividi e mi mise a riposo per 15 giorni”. E alla madre che si lamentava dei trattamenti, la produzione rispose: “Dovete ringraziare il cielo che la facciamo lavorare”.

Potrebbe interessarti

Ornella Muti, Sean Baker curerà un cofanetto con 5 film dell'attrice

Gli amori: Montezemolo e Celentano

Gli amori, poi. Il primo, giovanile, con Luca di Montezemolo, “pazzo e divertente”, finito quando lui scelse un’altra donna “più altolocata”, Sandra, e la sposò. Poi il tradimento del marito, Federico Facchinetti: “Una cosa orribile”, forse “perché ero stata tradita, ma a volte è una scusa che uno si dà”. Quindi la relazione con Adriano Celentano: “Che fossimo stati insieme l’ha detto lui, senza chiedermi il permesso. Una violenza. Io aggiungo che è stata una storia breve, ma d’amore”.

"Oggi faccio ciò che c'è e mi diverte"

E ora, a settant’anni, alcune consapevolezze. La famiglia, prima di tutto: “Vedere i miei nipotini felici, senza preoccuparsi di chi sono o di come appaio, è la mia gioia più grande”. Poi il lavoro, vissuto in modo diverso: “Faccio quello che c’è e che mi diverte. I ruoli per donne della mia età sono pochi, ma non importa. Ho fatto tanto. Le cose cambiano e va bene così”.

Spettacolo: Per te