È uscita ufficialmente Ok di Tommy Cash: testo, genesi e significato del nuovo singolo

Spettacolo
Giuditta Avellina

Giuditta Avellina

©Getty

Tommy Cash ritorna con “Ok”, un nuovo singolo interamente in italiano basato su un abbecedario giocoso che mescola romanticismo, ironia e stereotipi italiani. Svelato per la prima volta al Red Valley Festival di Olbia il 13 agosto e pubblicato ufficialmente il 22 agosto 2025, il brano conferma il suo legame iconico con lo stile surreale e provocatorio che lo contraddistingue.

C’è sempre un cortocircuito quando Tommy Cash mette piede nella musica italiana. Dopo aver fatto parlare di sé all’Eurovision con Espresso Macchiato, come altri tormentoni di successo anche l’artista estone rilancia con “Ok”, un singolo che prende la forma di una filastrocca alfabetica e la trasforma in un pezzo surreale, colorato, volutamente kitsch. Il brano è stato svelato in anteprima il 13 agosto al Red Valley Festival di Olbia, dove l’effetto live ha messo subito in chiaro la direzione: ironia, nonsense e una dichiarazione d’amore capovolta al nostro immaginario collettivo. L’uscita ufficiale è arrivata il 22 agosto per Sony Music Italia, consolidando un legame artistico che Cash sembra voler rendere sempre più stabile.

Un testo ironico e pungente

Il testo scorre come un abbecedario: “A come Amore, B come Banana, C la Canzone, D come Diana”. Poi l’ironia si fa più pungente, mescolando inglese e italiano: “Mangio la mortadella, is better than modella / la vita è quasi bella, ma mi sento all right”. Fino al ritornello che fa da manifesto: “Io ok, tu ok, lei ok, lui ok, quindi tutti quanti ok”.

Il significato di "Ok" di Tommy Cash

Più che una spiegazione razionale, “Ok” è un esercizio di stile, una canzone che riflette sulla leggerezza e sull’assurdo, mescolando riferimenti pop (da Donatella Versace alle tarantelle) con la semplicità di un ritornello che suona come un mantra. È il modo in cui Tommy Cash riesce a fare proprio un linguaggio non suo, appropriandosene con un sorriso sfrontato.

Non c’è morale, non c’è predica. Solo la volontà di giocare con l’alfabeto e con le aspettative di chi ascolta. Ed è proprio lì che Cash resta fedele a sé stesso: dissacrante, imprevedibile, capace di trasformare una canzone-giocattolo in un piccolo caso culturale.

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