Il draft che ha cambiato il destino: arriva il film sul giovane Kobe Bryant

Spettacolo
Giuditta Avellina

Giuditta Avellina

©Getty

Warner Bros. ha acquisito lo script With The 8th Pick, incentrato sul Draft NBA del 1996 e sul dietro le quinte della scelta che portò Kobe Bryant ai Lakers. Sceneggiato da Alex Sohn e Gavin Johannsen, il progetto vuole raccontare le tensioni, i contratti e le strategie decisive che hanno segnato l’inizio della leggenda Mamba — ancora senza regista o cast ufficiale.

C’è un istante sottile, sospeso tra sogno e realtà, che può cambiare il destino di un ragazzo. Nel giugno del 1996, il Draft NBA non fu solo una scelta tecnica, ma il punto di partenza di una leggenda. Questo è il cuore di With The 8th Pick, lo script che Warner Bros. ha appena acquistato, scritto da Alex Sohn e Gavin Johannsen. Un thriller da Daytona del basket sul filo dell’emozione, dove le tensioni sul mercato, le alleanze e i numeri si mescolano al battito di chi sa di essere parte di qualcosa che diventa immortale. Warner Bros. ha acquisito lo script With The 8th Pick, incentrato sul Draft NBA del 1996 e sul dietro le quinte della scelta che portò Kobe Bryant ai Lakers. Sceneggiato da Alex Sohn e Gavin Johannsen, il progetto vuole raccontare le tensioni, i contratti e le strategie decisive che hanno segnato l’inizio della leggenda Mamba — ancora senza regista o cast ufficiale

Una sceneggiatura composita

La sceneggiatura si concentra sul punto di vista del general manager dei New Jersey Nets, John Nash, e del coach neo‑arrivato John Calipari — entrambi fortemente intenzionati a scegliere Bryant al Draft. Ma tra vincoli economici dei Nets, la preferenza di Kobe per conseguire un accordo con Adidas più vantaggioso e il suo legame con i Lakers, la scelta prese una piega totalmente diversa. L’intero progetto viene descritto come un mix tra l’atmosfera ingegneristica e aziendale di Moneyball, l’intensità emotiva e strategica di Air (il film su Michael Jordan e Nike) e la narrazione politica-sociale di The Social Network. Lo studio ha agito rapidamente, anticipando un’asta competitiva per mettere le mani sul copione. 

Un affresco intenso

Al momento, il film è ancora nelle prime fasi: non ci sono nomi confermati né per il cast né per la regia. Ma tra i produttori coinvolti spiccano i nomi di Tim e Trevor White (noti per King Richard), Ryan Stowell di Religion of Sports e Gotham Chopra. Più che una biografia completa, With The 8th Pick promette di essere un affresco intenso dell’istante in cui Kobe Bryant, ancora adolescente, prese decisioni destinate a cambiare non solo la sua carriera, ma tutta la storia dell’NBA.

Un guerriero dal cuore italiano

Kobe Bryant non era semplicemente un campione: era un guerriero dotato di un cuore italiano. Trascorse la sua infanzia – dai sei ai tredici anni – girando l'Italia al seguito del padre, giocando a Rieti, Reggio Calabria, Pistoia e Reggio Emilia. Fu lì che imparò non solo i fondamentali del basket all’europea, ma anche l’importanza della semplicità e dell’amicizia autentica: i suoi amici italiani lo amavano per quello che era, non per il nome che portava. È in questi campetti, nei primi ge­sti di sudore e palloni, che si forgiò la leggenda del “Black Mamba”.

Sul parquet diventò leggenda: non solo per i titoli (cinque campionati NBA, due volte MVP delle Finals, MVP della stagione 2008… ), ma per la sua capacità di trasformare ogni partita in un atto di pura emozione, ogni sfida in ispirazione Ricordato per i suoi 81 punti in una sola gara — seconda miglior prestazione della storia — e per chiudere la carriera segnando 60 punti in un commiato da brividi, Kobe incarna l’essenza del coraggio, della dedizione senza sosta e del talento al servizio dei sogni.

La mamba mentality

Ma ciò che lo rese davvero unico fu la sua mentalità: la celebre Mamba Mentality, una filosofia di vita costruita sul migliorarsi giorno dopo giorno, affrontando le avversità con passione, concentrazione e un’implacabile fame di vittoria — non solo contro gli avversari, ma verso se stesso. Un’eredità così potente che atleti di tutto il mondo, dal basket al tennis, hanno fatto di Kobe un modello di perseveranza e determinazione.

Kobe ha lasciato moltissimo

E c’era tutta la sua umanità dietro quel campione: un padre innamorato, un uomo che trasformava ogni impegno fuori dal campo in un modo per restituire, come quando, grazie alla Kobe and Vanessa Bryant Family Foundation e ad altri progetti, ha sempre sostenuto i giovani più bisognosi. Il suo addio improvviso, insieme alla figlia Gianna, ha lasciato un vuoto immenso, ma ha anche illuminato il mondo sul valore della sua vita: non solo cosa ha fatto, ma cosa ha lasciato dentro chi lo ha amato.

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