La donna è stata l’ultima dei cinque imputati a riconoscere un proprio ruolo nella scomparsa dell’attore, che era stata ritrovato senza vita nella vasca idromassaggio della sua casa di Los Angeles il 28 ottobre 2023 all’età di 54 anni
Novità sulla morte di Matthew Perry, la star di Friends che era stata ritrovato senza vita nella vasca idromassaggio della sua casa di Los Angeles il 28 ottobre 2023 all’età di 54 anni. Jasveen Sangha, nota come la “Regina della Ketamina”, ha infatti accettato di dichiararsi colpevole in merito alla morte dell’attore per overdose acuta da ketamina, un potente anestetico. La donna con doppia nazionalità americana e britannica, che si trova sotto custodia federale dall’agosto del 2024, attendeva il processo il 23 settembre e nelle prossime settimane si dichiarerà colpevole in tribunale per cinque capi di imputazione, rispettivamente uno legato alla gestione di un locale adibito allo spaccio di droga, tre relativi alla distribuzione di ketamina e uno connesso alla distribuzione di ketamina con conseguente morte o gravi lesioni personali. “Si sta assumendo la responsabilità delle sue azioni”, ha dichiarato alla CNN il suo avvocato, Mark Geragos. Alla pronuncia della sentenza, attesa nei prossimi mesi, Sangha rischia fino a 45 anni di carcere. Nella dichiarazione di colpevolezza, la donna ha anche ammesso di aver fornito ketamina a Cody McLaury, morto di overdose all’età di 33 anni nell’agosto 2019.
LA RICOSTRUZIONE
Matthew Perry era stato trovato morto nella sua casa di Los Angeles dal suo assistente, Kenneth Iwamasa. L’attore assumeva ketamina su prescrizione medica, ma cinque persone, cioè la “Regina della Ketamina” Jasveen Sangha, i due medici Salvador Plasencia e Mark Chavez, l’amico Erik Fleming e lo stesso Iwamasa erano stati poi accusati di aver fornito all'attore la sostanza sfruttando la sua dipendenza. Secondo gli inquirenti, Perry e Iwamasa avrebbero contattato Sangha tramite Fleming, che avrebbe specificato loro che la donna sarebbe stata solita trattare “con personaggi di spicco e celebrità. Se non fosse roba di qualità, perderebbe il suo lavoro”. Mediante l’intermediazione dei due uomini, l’attore aveva acquistato da Sangha grandi quantità di ketamina, incluse 25 fiale al prezzo di 6000 dollari proprio quattro giorni prima della sua morte. Iwamasa gli avrebbe poi iniettato la sostanza che aveva provocato il decesso. Secondo i pubblici ministeri, tra quelle dosi si sarebbero celate anche quelle che poi considerate letali. Il giorno della morte di Perry, Sangha avrebbe infine detto a Fleming di cancellare tutti i messaggi che si erano scambiati. La “Regina della Ketamina” è stata l’ultima degli imputati a dichiararsi colpevole per la scomparsa dell’attore. Prima di lei, e più precisamente lo scorso giugno, il dottor Plasencia aveva accettato di dichiararsi colpevole di aver fornito all’attore la ketamina, anche se non nella sua dose letale. Il dottor Chavez, Iwamasa e Fleming avevano invece accettato in precedenza di dichiararsi colpevoli di associazione a delinquere finalizzata alla fornitura di ketamina. Finora, nessuno degli imputati è stato ancora condannato. Nel frattempo, nel marzo 2024, le autorità federali avevano fatto irruzione nell’abitazione di Sangha (considerata una figura centrale in questo giro) a North Hollywood, dove avevano rinvenuto un vero e proprio centro di distribuzione di ketamina e di altre sostanze stupefacenti, ribattezzato dagli investigatori "Sangha Stash House". La perquisizione aveva portato al sequestro di più di 80 flaconi di ketamina, oltre a pillole contenenti metanfetamina, cocaina e Xanax. La procura federale sostiene che Sangha abbia rifornito numerosi clienti facoltosi del mondo dello spettacolo sin dal 2019. Figura piuttosto nota in certi ambienti di Los Angeles, la donna era spesso presente ad eventi mondani come i Golden Globe e gli Oscar.