Enrico Valenti, morto il papà di Uan di Bim Bum Bam

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Foto tratta dal profilo Facebook di Enrico Valenti

Aveva 71 anni. Negli anni Ottanta aveva fondato insieme a Kitty Perria la compagnia di animazione Gruppo 80 e aveva inventato molti altri personaggi della televisione italiana, come Five e Four, rispettivamente mascotte di Canale 5 e Rete 4

Enrico Valenti, “papà” del celebre pupazzo Uan di Bim Bum Bam, fondatore insieme a Kitty Perria della compagnia di animazione Gruppo 80 e inventore di molti altri personaggi della televisione italiana, è morto all’età di 71 anni.

DA FIVE A UAN, I PUPAZZI DELLA TV

Nato nel 1954 a Milano, Enrico Valenti aveva iniziato la carriera come costruttore e animatore nel teatro di figura, una forma di arte che utilizza burattini, marionette, pupazzi e ombre come protagonisti di uno spettacolo. Era poi entrato nel mondo della televisione in alcune produzioni per TeleReporter dove insieme a Kitty Perria, con lui co-fondatrice nel 1980 della compagnia di animazione Gruppo 80, aveva conosciuto l’attore e conduttore Marco Columbro. Come aveva raccontato a Mediaset Play Cult lo stesso Valenti, l'animatore aveva poi lavorato per Canale 5: “Eravamo proprio alla canna del gas, suona il telefono e... “Chi è? Pronto? Sono Silvio Berlusconi”". Il proprietario aveva commissionato un pupazzo, che sarebbe presto diventato la mascotte del canale: Five. “Io e Kitty siamo rimasti su tutta la notte a farlo, ad asciugarlo”. Il personaggio, “tutto in gommapiuma, quindi particolarmente fragile”, richiedeva un complesso meccanismo di animazione che doveva essere gestito da quattro persone. All'epoca il Gruppo 80 aveva scelto di procedere secondo la tecnica del “Teatro su Nero”, che prevedeva per gli animatori un abbigliamento totalmente di colore nero. Nel 1983 era arrivato anche Uan, la mascotte di Italia 1, rete che trasmetteva il programma per bambini Bim Bum Bam. Si trattava di un peluche rosa con il ciuffo fucsia, che assomigliava a un cane dalle orecchie lunghe e che era doppiato da Giancarlo Muratori. Nei suoi primi anni di vita Uan, che sarebbe rimasto in carica fino al 1999, era diventato un punto di riferimento per i bambini degli anni Ottanta e Novanta ed era stato il protagonista di numerose gag. Tra le più celebri si ricordano gli scambi di battute con Paolo Bonolis, che avrebbe condotto la trasmissione fino al 1990, e che solitamente commentava con il pupazzo le lettere spedite dai piccoli telespettatori. Era poi arrivato il pupazzo Four, mascotte di Rete 4. Nel frattempo, Valenti aveva abbandonato la tecnica del “Teatro su Nero” e aveva prediletto “una tecnica, diciamo così, di burattino tradizionale: l’animatore infila la mano dietro nella testa, però ce ne vogliono sempre due perché un altro animatore infila la sua mano nella manica”. Il papà dei pupazzi riconosceva il grande impegno nel suo lavoro, perché “quando tu animi bene, hai dolore”. In particolare, l’animazione di Uan richiedeva l’intervento di due persone, mentre quella di Four necessitava dell’impiego di tre a causa della maggiore pesantezza del meccanismo degli occhi. Indispensabile, quindi, la coordinazione tra coloro che erano coinvolti: “Il lavoro è complesso, perché comporta l’identità e l’unione tra il movimento e l’attore che dà la voce”. Valenti aveva poi spiegato le modalità grazie alle quali i personaggi prendevano vita. “Quando ci sono alla scrivania un presentatore e due pupazzi, sotto ci sono quattro persone”, aveva detto. “I doppiatori nel frattempo sono di fianco in una cabinetta con un monitor davanti”. I pupazzi, però, erano anche soggetti a un facile deterioramento. Per rimediare, sarebbero state realizzate circa 40 copie di Uan e circa 12 di Five. Tra gli altri personaggi creati dal Gruppo 80, infine, si annoverano anche il Telegattone di Tv Sorrisi e Canzoni e il Tenerone di Drive In.

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