Renato Pozzetto compie 85 anni, 10 curiosità sull’attore e comico di “E la vita, la vita”
SpettacoloMilanese nato il 15 luglio 1940, è considerato tra i capiscuola del cabaret lombardo. In sodalizio con Cochi ha formato uno dei duo comici più apprezzati dal pubblico. Ha poi lavorato al cinema e in Tv diventando uno degli interpreti principali della commedia italiana negli anni ’80 e ’90. Cosa sapere sul protagonista de “Il ragazzo di campagna” e “Mia moglie è una strega”
Renato Pozzetto compie 85 anni. L’attore e comico è nato a Milano il 14 luglio 1940. È considerato tra i capiscuola del cabaret lombardo. Negli anni ’60 ha formato il duo comico Cochi e Renato con Aurelio Ponzoni che dal Derby si è poi trasferito in Tv. I due hanno preso parte alle più note trasmissioni televisive e hanno realizzato diverse canzoni intramontabili come Canzone intelligente e soprattutto E la vita, la vita. Ma Pozzetto è stato anche uno dei principali interpreti della commedia italiana dagli anni ’70 ai ’90. Dieci curiosità sul “ragazzo di campagna”.
L’origine del Taac
In un’intervista al Corriere della Sera, Renato Pozzetto ha svelato da dove è nato il tormentone “Taac”, protagonista del film Il ragazzo di campagna di Castellano e Pipolo, del 1984. L’ispirazione è arrivata da un cliente del bar in cui si ritrovavano Cochi e Renato. “Da Gattullo - ha detto l’attore - un cliente parlava e ci puntava il dito in gola, in faccia. Ne ho fatto un "taac" e l’ho usato diversamente, per dire: fatto!”.
È anche regista e sceneggiatore nonché geometra mancato
Renato Pozzetto si è diplomato all’istituto tecnico Carlo Cattaneo in Piazza Vetra a Milano con i compagni di scuola Enrico Beruschi e appunto Aurelio Ponzoni. Per un anno ha provato a lavorare come geometra, ma poi ha preferito la strada del cabaret e del cinema. Oltre che attore, nel 1978, ha esordito alla regia con il film Saxofone, da lui anche interpretato. Seguiranno poi Il volatore di aquiloni (1987), Papà dice messa (1996) e Un amore su misura (2007). Queste pellicole, come anche altre della sua carriera, sono state pure scritte da lui. Come sceneggiatore Pozzetto è ricordato per film come Tre tigri contro tre tigri (1977), Per vivere meglio divertitevi come noi (1978), Culo e camicia (1981), Questo e quello (1983) e Un povero ricco (1983).
Leggi anche
Renato Pozzetto si racconta in Ne uccide più la gola che la sciarpa
La somiglianza con Sylvester Stallone
Sembra assurdo ma Renato Pozzetto vanta una somiglianza con Sylvester Stallone. Tutto è nato sul web. Se si cerca il nome dell’attore italiano accostato a quello del collega americano, si possono trovare una serie di curiose e ironiche foto dei due interpreti a confronto. Dalle immagini risulterebbe effettivamente una certa somiglianza tra i loro volti. Questi meme sono diventati particolarmente virali, pur non avendo un reale fondamento.
Il ruolo di Artemio in Il ragazzo di campagna
Inizialmente il ruolo di Artemio de Il ragazzo di campagna era stato proposto a Enrico Montesano che rifiutò l’offerta perché, in quel periodo, era impegnato con le riprese de I due carabinieri. La produzione scelse allora Renato Pozzetto. Oggi sembra quasi impossibile immaginare un altro attore nei panni del protagonista della pellicola. Inoltre, una delle scene più famose del film è quella in cui il personaggio interpretato da Renato Pozzetto si trova a vivere nel suo micro-appartamento cittadino, dove il letto è nascosto nel muro e dove ogni cosa diventa funzionale, seppure in uno spazio minuscolo. Quell'appartamento esiste davvero e si trova a Londra. Altra curiosità sulla pellicola: all’ingresso di Cascina Casoni, località di Carbonara al Ticino, hanno messo un cartello che recita: “Cascina Casoni - Il ragazzo di campagna”. Il paesino del pavese che ha fatto da set per il film del 1984 è diventato meta di pellegrinaggi dei fan del film.
Leggi anche
Renato Pozzetto, in vendita la casa del film Ragazzo di Campagna
La Locanda Pozzetto
Tra le passioni di Renato Pozzetto c’è anche quella per la buona cucina. Diversi anni fa, con il fratello Achille, l’attore ha riportato a nuova vita l’antica casa contadina affacciata sul Lago Maggiore, comprata nel lontano 1972, trasformandola in un hotel e ristorante: La Locanda Pozzetto. Immersa in 40mila ettari di prato e bosco, si trova a Laveno Mombello, città d’origine della famiglia Pozzetto.
In barca con Marcello Mastroianni
Renato Pozzetto ha condiviso il set con Marcello Mastroianni. L’attore romano un paio di volte è andato anche a trovatlo sul lago maggiore. A Sette, inserto del Corriere della Sera, Pozzetto ha raccontato di aver portato in giro il collega in barca col suo Super Tritone Riva tutto di legno. “Laggiù c’era una fabbrica di cappelli che s’affacciava sull’acqua - ha ricordato - era piena di operaie, quando ci passavamo davanti e lo vedevano, urlavano come matte, un casino che non ti dico. Un’altra volta, a un semaforo di Napoli, s’è fermato un pullman di giapponesi per fotografarlo, baciarlo. Lui rideva. Ci passeggiavi insieme e capivi che cos’è una star mondiale”.
La Parigi-Dakar
Tra le passioni di Renato Pozzetto ci sono le moto, ma pochi sanno che l’attore ha partecipato alla Parigi-Dakar del 1987. Pozzetto disputò le 18 tappe, oltre 8 mila chilometri, nella categoria camion insieme al pilota Giacomo Vismara (vincitore dell'edizione 1986 nella medesima categoria). Il duo si classificò al quinto posto.
Leggi anche
Pozzetto scrive a Jannacci: "Caro Enzo, tra poco sarò con te lassù"
I suoi film più belli
In un’intervista al Corriere della Sera ha rivelato che i suoi film più belli, secondo lui, sono Oh Serafina di Alberto Lattuada e Sono Fotogenico di Dino Risi. Sul primo film da solo, Amare Ofelia, Pozzetto ha raccontato che “Jannacci disse che era una boiata, a me sembrò carino, ma dovevo farlo da solo, chiesi il permesso a Cochi. Andò benissimo, vinsi il Nastro d’Argento come esordiente”. Riguardo alle pellicole più brutte non si è sbilanciato, tranne confessare però di essersi un po’ vergognato in un film di Neri Parenti in cui lo hanno travestito da bimbo, col pannolone.
Il cabaret milanese
Riguardo agli inizi come comico e alla nascita del duo con Cochi, Pozzetto ha ricordato che, entrambi sfollati da Milano, si annoiavano così tanto che hanno cercato “di essere simpatici per renderci meno drammatica l’esistenza”. Così è nato il sodalizio che li ha portati all’inizio all’Osteria dell’Oca d’oro di Porta Romana “per mancanza di fondi”. “C’erano molti artisti, anche Piero Manzoni, Lucio Fontana - ha ricordato l’attore in un’intervista - noi cantavamo canzoni popolari e approfittavamo della bottiglia di vino che girava. Poi lì vicino, aprì il Cab 64, dove abbiamo incontrato: Giorgio Gaber che ci ha insegnato a suonare la chitarra, più a Cochi, che era bravino; Enzo Jannacci, con cui abbiamo scritto le prime canzoni, tipo “la gallina l’è intelligente, si capisce da come guarda la gente”, lui componeva la musica e noi si andava avanti con le parole; Dario Fo che veniva a darci il suo parere; Bruno Lauzi che pure si esibiva e tutti quelli che diventeranno i nostri amici”. Poi al derby gli offrirono di aprire le serate. “Eravamo Jannacci, Felice Andreasi, Lino Toffolo, Bruno Lauzi e io e Cochi e ci battezzammo Gruppo Motore, per l’energia che dovevamo sprigionare”, ha rivelato Pozzetto.
La moglie Brunella
L’attore lombardo ha avuto un solo grande amore: la moglie Brunella Gubler, scomparsa nel 2009. “È stata la persona della quale mi sono innamorato ed è stato un amore lungo una intera vita. Dotata di senso dell’umorismo, rideva mentre provavamo i nostri testi, a casa. Penso a lei in continuazione. E talvolta penso che avrei potuto fare meglio, darle di più”, sono le parole di Pozzetto in un’autobiografia. Il matrimonio è stato celebrato nel 1967, i due si erano conosciuti a 16 anni sulla riva del Lago Maggiore. Hanno avuto due figli, Giacomo e Francesca.