Domenica 13 luglio alle ore 21.30 al Pala De André si terrà il gala internazionale di curato da Daniele Cipriani. Tra i protagonisti ci saranno Sergio Bernal, Davide Dato, Lloyd Knight, Matteo Miccini e David Moore, Sasha Riva e Simone Repele, la "divina" Tatiana Youbetyabootskaya, al secolo Andrea Fabbri, e Lorenzo Fiorito, Mario Genovese, Nicola Stasi e Giuseppe Villarosa della MM Contemporary Dance
Domenica 13 luglio l’estate di Ravenna Festival 2025 si chiuderà alle ore 21.30 al Pala De André con il gala internazionale di danza Les Étoiles Pour Homme: La danza declinata al maschile. Curato da Daniele Cipriani, che ha lanciato così un guanto di sfida a George Balanchine sostenitore dell’idea che “il balletto è donna”, l’evento venta tra i protagonisti Sergio Bernal, Davide Dato dell’Opera di Stato di Vienna, Lloyd Knight della Martha Graham Dance Company, Matteo Miccini e David Moore del Balletto di Stoccarda, i poeti della danza Sasha Riva e Simone Repele e la "divina" Tatiana Youbetyabootskaya, al secolo Andrea Fabbri, di Les Ballets Trockadero de Monte-Carlo. Con loro ci saranno anche i danzatori Lorenzo Fiorito, Mario Genovese, Nicola Stasi e Giuseppe Villarosa della MM Contemporary Dance, mentre per le musiche dal vivo che suoneranno in alcuni momenti dello spettacolo si esibiranno Andrea Obiso, primo violino dell'Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, il violoncellista Alessio Pianelli e il chitarrista Daniel Jurado. Le coreografie porteranno poi le prestigiose firme di Maurice Béjart, Martha Graham, Jerome Robbins, Christopher Wheeldon e Marco Goecke, nonché le prime assolute di Bernal e Riva&Repele. La serata è stata resa possibile grazie al sostegno de Il Resto del Carlino.
LE OPERE
Lloyd Knight, uno dei maggiori interpreti del repertorio di Martha Graham, danzerà sulle note del celebre brano Lamentation, che la madre della danza moderna aveva creato per sé e che finora ha avuto interpreti soprattutto femminili. Racchiuso in un costume che richiama la crisalide, il danzatore ne uscirà farfalla – forse un’anima libera dai confini del corpo? Knight affronterà il tema della libertà anche nell’assolo in prima europea Complete the Revolution di Christopher Wheeldon, che sarà interpretato sul noto discorso Jobs and Freedom pronunciato dall’attivista John Lewis durante la Marcia su Washington del 1963. Matteo Miccini e David Moore saranno invece i protagonisti del balletto Le Chant Du Compagnon Errant di Maurice Béjart su un Lied di Mahler che descrive il viaggio nella vita alla ricerca del proprio destino, dove si può scorgere un'affermazione della diversità. Il medesimo tema ritorna nei lavori di Riva&Repele, interpreti delle loro coreografie, rispettivamente la prima europea di Life Is Beautiful e la creazione The White Pas de Deux basata sul passo a due del "Cigno Bianco" de Il lago dei cigni di Čajkovskij. Di Jerome Robbins ci sarà invece A Suite of Dances, che sarà interpretata da Davide Dato su quattro movimenti dalle Suite per violoncello di Bach eseguiti dal vivo da Alessio Pianelli. Cucito su misura per Baryšnikov, il brano contiene ogni possibile movimento di danza che un coreografo farebbe certo eseguire a un fuoriclasse. Sergio Bernal, caso unico di bailaor di flamenco e bailarín classico, porterà poi a Ravenna il vigore primordiale della danza iberica in Farruca a Dos, dove sarà accompagnato per la prima assoluta del brano da Daniel Jurado alla chitarra, e nell’assolo Rodin: il pensatore, ispirato all’emblematica opera dell'artista francese. Armoniosa unità sarà la nuova versione di una coreografia di Michele Merola ed Enrico Morelli, commissionata per lo spettacolo. Inoltre, accompagnati dalla Ciaccona di Bach, che sarà eseguita dal vivo da Andrea Obiso, i quattro interpreti della MM Contemporary Dance Company danzeranno la possibilità di percorrere una strada verso il bene comune. Al volo degli uccelli alluderà, in prima italiana, Kiss a Crow di Marco Goecke, uno tra i maggiori coreografi contemporanei. Qui il pennuto non sarà un cigno, bensì un corvo (sulla danza di Matteo Miccini). Sarà invece proprio un cigno, anche se piuttosto malconcio, quello interpretato alla chiusura del gala dal "Trock" Youbetyabootskaya/Fabbri, unico danzatore italiano della troupe en travesti, nella parodia de La morte del cigno di Mikhail Fokine.